Rom e Sinti, Majorino disobbedisce al Prefetto

Rom e Sinti, Majorino disobbedisce al Prefetto. E lo comunica a mezzo Facebook, come ormai sono abituati i politici della nuova generazione. La comunicazione si è privatizzata in tutti i campi ormai, ma su questo tema torneremo in un altro articolo. Pierfrancesco Majorino ha deciso di non fornire alla Prefettura le informazioni richieste sulle comunità rom e sinti di Milano. L’annuncio con la spiegazione sono questi:

NON MI PRESTO AL GIOCO DI SALVINI
Giorni fa è arrivata sul mio tavolo la richiesta di dati e informazioni, da parte della Prefettura, sul tema dei campi Rom e Sinti.

Oggi leggo, dalle agenzie, che si tratta dell’iniziativa di Salvini per gli “sgomberi”.

Detto che mi restano due giorni da assessore non passerò le prossime 48 ore a fornire al ministro dell’inferno informazioni utili per vedere gente sbattuta per strada e bambini trattati come carne da macello elettorale.

Le (lievi e sono il primo a saperlo) esperienze di inclusione delle comunità Rom e Sinti non possono essere rimosse favorendo a quel punto nuove storie di marginalità, degrado e illegalità.
Domani ci torno sopra (e alla Prefettura chiederò perchè mi chiedono quei dati).

Ora, bene riaffermare l’importanza della politica dopo decenni di decadenza: è l’unica istituzione su cui il cittadino può influire direttamente grazie al voto, al contrario di magistratura e altri. Però la Prefettura rappresenta lo Stato, persino più della Questura che ne rappresenta solo un braccio repressivo. Ma Majorino non solo rifiuta di rispondere, vuole addirittura lui risposte dal Prefetto. Che i due Pier della politica milanese fossero molto convinti di sè stessi è cosa nota, però forse in questo caso si è travalicato il senso del limite. Le battaglie politiche sono legittime, ma su rom e sinti Majorino disobbedisce al Prefetto e con lui a tutti noi. Non si può ridurre il ruolo del Prefetto a semplice soldatino agli ordini di Salvini, perché sarebbe un insulto a lui e a tutta la comunità che è qui a tutelare. Parliamo poi di una persona che anche di fronte alle pressanti urgenze della cronaca, vedi Rogoredo, non ha mai cessato di ripetere che servono risposte ampie, fatti di socialità oltre che di repressione. Sua Eccellenza Renato Saccone è molto, molto di più di una pedina. Majorino farebbe bene a ricordarlo, siamo tutti milanesi e siamo tutti italiani.