Basta censurare le idee

Basta voler censurare le idee. Nelle scorse settimane abbiamo assistito alla chiusura di numerosi siti e pagine Facebook legati al mondo della destra e dell’estrema destra. In tanti hanno festeggiato anche a Milano perché i fascisti sono brutti sporchi e cattivi. Come spesso accade, si sono dovuti ricredere. Solo pochi sostenitori della sinistra avevano storto il naso, come Mirko Mazzali, avvocato da sempre legato alla “sinistra sinistra” milanese perché un atto di censura è sempre qualcosa di molto serio.

Poco dopo infatti è diventato profeta in patria perché anche le vetrine online di Milanoinmovimento, un gruppo decisamente non di destra, sono state oscurate. Mazzali ha commentato con la consueta ironia la vicenda per dichiarare il proprio sostegno ai censurati: “La redazione di Milanoinmovimento, pagina censurata oggi da Facebook. Io sto con loro????….. anche perché ci sono 6 miei assistiti, un ottimo cuoco, una mia ex segretaria, un presidente di una delle mie squadre di calcio preferite, chi si occupa della mia schiena, chi per anni si è occupato della segreteria legale, un professore…..insomma tanta roba…. vinceranno loro..“.

Battute, ma che coinvolgono questioni più serie. Negare l’esistenza di un problema non fa altro che renderlo più forte: è il principio dei virus, meglio sviluppare gli anticorpi invece che uccidere le possibilità di vita di un sistema. Le forze contrapposte non avranno sempre un bilanciamento perfetto, ma se si vuole tutelare l’interesse di tutti non conviene partire dal vietare. Non conviene inserire nella quotidianità gesti violenti del potere, perché la censura è sempre un gesto violento. Insomma non conviene sempre liberare i cani: è un gesto rasserenante anche per i padroni, ma non si mai come va a finire. Con la censura è esattamente lo stesso discorso: una volta che si comincia, non si sa quando si finisce. Secondo noi è meglio, molto meglio, tollerare eccessi di libertà invece di eccessi di soddisfazione per l’erba del vicino che è marcita.