Caro Frekt, sei un meridionale, non certo un “terrone”. Ma non bastava Vittorio Feltri?

di Biagio Maimone – Caro Frekt, mi spiace dover far presente che ti sei definito “terrone” (il video è qui), utilizzando un termine dispregiativo coniato da alcuni settentrionali per definire chi è nato nel Sud Italia. Potevi esordire affermando di essere un meridionale e non un terrone. Si evince il tuo grande amore per Milano, molto apprezzabile, tuttavia esso non deve indurti a rinnegare, come potrebbe fare una persona timorosa di non essere accolta, che si potrebbe definire “vigliacca”, il legame con i tuoi conterranei, i quali , venuti a Milano, sentono ancora viva la nostalgia dei propri luoghi natali. Anch’io amo Milano in quanto vi sono nato ed in quanto è una città molto emancipata e sempre innovativa. I miei genitori sono nati a Maratea, paese stupendo della Basilicata . Le mie radici, pertanto, affondano nel Sud Italia ed anch’io mi considero “meridionale”, il quale , tuttavia, non apprezza quanti, consapevolmente o inconsapevolmente , offendono i meridionali definendoli terroni. Mi preme sottolineare in merito che, negli anni 70, a Milano, non poche persone rifiutavano l’affitto dei propri immobili ai meridionali, considerandoli una sottospecie umana, incapace di distinguere una vasca da bagno da un vivaio in cui piantare il prezzemolo. Ancor oggi tale ritrosia si riscontra, batti pensare al caso di Deborah , una ragazza foggiana, di cui tanto hanno parlato tutti i giornali ed i mass media. Per fortuna, si constata che il razzismo nei confronti dei cittadini del Sud Italia è un fenomeno che sta estinguendosi, considerata la sporadicità degli eventi antimeridionali. Solo alcuni nostalgici del razzismo tirano in ballo il termine “terrone”. Purtroppo tra tali nostalgici si annoverano anche giornalisti di grido, diffusori di una forma di subcultura che non fa certo loro onore. Il razzismo è un male e nessuno può argomentare in suo favore! Mi spiace dover, inoltre, constatare che le tue parole veicolano un messaggio ambiguo in quanto non si comprende bene se stai rispondendo ad alcuni provocatori razzisti ,volendo loro dimostrare che vi sono tanti meridionali che apprezzano Milano, trai i quali ci sei anche tu: tuttavia, se è così, lo fai offendendo i tuoi conterranei , verso i quali dovresti , invece, esternare il tuo apprezzamento. Non bisogna cadere nell’assurda convinzione che, per dimostrare di essere diventati cittadini di Milano , occorra poi disprezzare le proprie origini o la propria terra , anche se è vero che una certa mentalità del popolo meridionale dovrebbe essere superata perché il meridione d’Italia si diriga verso il progresso economico, tecnologico e verso quell’ innovazione necessaria perché si crei sviluppo. Non puoi sottovalutare, ad ogni modo, né tu , né altri, lo stato d’animo di quanti sono venuti a Milano, città all’avanguardia, per poter studiare e trovare lavoro, i quali nutrono una nostalgia struggente verso la loro terra natale , sempre amata, seppur ancora non in grado di offrire loro quel benessere di cui hanno bisogno e sono , pertanto, costretti ad emigrare. Credimi – non si tratta certamente di polemica – con il tuo video ridicolizzi e disprezzi i meridionali, i quali non vi è dubbio che amino Milano, il Nord Italia ed il mondo intero. Certo nel loro cuore vive sempre la nostalgia per la propria terra di origine, sentimento molto apprezzabile, proprio in quanto i sentimenti affettuosi ed umani devono sempre essere coltivati, ma essa non può, né deve essere oltraggiata. Anche tu lanci strali contro la tua gente, non bastano i titoloni di Libero Quotidiano? Non sono bastati i film che, negli anni 80, anche che se con toni scherzosi, hanno ridicolizzato i meridionali?I cittadini del Sud Italia non sono come i personaggi dei film di Abantantuono, essi sono cittadini italiani al pari dei settentrionali, i quali meritano elogi e stima perché capaci di mettersi in moto per trovare lavoro in altre regioni italiane ed in altre nazioni al fine di migliorare la propria condizione di vita. Sarebbe stato apprezzabile che tu ponessi in luce che i meridionali sono stati dimenticati da coloro che governano la vita italiana, affermando una verità che dovrebbe indurre i nostri politici ad una riflessione costruttiva che li conduca a costruire la parità economica e sociale delle terre del Sud rispetto alle terre del Nord. Caro Frekt, un evviva ai meridionali ed anche a te e sii sempre fiero di essere un meridionale