Che Cospito!

Che Cospito! Nel giro di pochissimo tempo Milano si è risvegliata anarchica veramente. Ormai eravamo abituati a parlare di centri sociali soprattutto per il Leoncavallo, sorta di associazione a scopo di lucro che da anni sforna più parlamentari e politici ben pagati che iniziative anti sistema. Si sono borghesizzati pure loro, per usare un termine desueto. Invece grazie al trasferimento di Cospito a Opera Milano si è risvegliata anarchica. C’è pure Fumagalli, cognome molto milanese in questo caso affidato a un giornalista del Tg2, che si è preso gli schiaffi dai compagni di merenda dell’anarchico più famoso d’Italia. Le  auto della polizia locale vengono bruciate nel parcheggio municipale come nulla fosse e tutti si sentono precipitati in una dimensione surreale. Perché il 41bis è il regime di carcere duro non a caso, ma sono molto pochi quelli che lo vogliono togliere dichiarando che sanno di fare  indirettamente un favore alla mafia. Invece per l’anarchico Cospito sono di più quelli che si spendono per farglielo togliere perché sarebbe troppo duro. Ma Cospito non è un ragazzino agitato. E’ uno che sparava e metteva bombe. Poi non era troppo bravo come terrorista e la strage programmata non è andata  a buon fine, ma non pare un gran motivo per trattarlo come se non fosse pericoloso quanto i mafiosi. Per fortuna però queste sono le valutazioni che spettano ai magistrati e ai politici, per i giornalisti resta solo la cronaca degli avvenimenti.