1 Ottobre 2020

Approvata la variazione di bilancio 2020

È stata approvata dalla Giunta ed ora passa al vaglio del Consiglio Comunale la variazione di Bilancio 2020-2022. La manovra, che prevede un rafforzamento di investimenti finanziati con il risparmio degli anni precedenti e con nuovo debito, si è resa necessaria per non ritardare l’avvio dei progetti previsti per il 2020. “Nel quadro difficile dei conti di questo 2020, caratterizzato da una flessione delle entrate dovuta all’emergenza Covid-19, siamo comunque riusciti a preservare idonee risorse per gli investimenti non rinviabili. Gran parte di esse derivano dall’applicazione dell’avanzo di amministrazione del 2019 e dalla rinegoziazione dei mutui non utilizzati negli anni precedenti. Due opportunità che testimoniano la salute dei conti dell’Amministrazione e la capacità di contrarre debito in misura minore di quanto rimborsato nel corso del 2020 – spiega l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca. Nella parte in conto capitale è infatti previsto un maggiore stanziamento per l’anno 2020 legato ai risparmi realizzati grazie alla devoluzione dei mutui contratti in anni precedenti. Si tratta di 36 milioni di euro a cui si aggiungono di ulteriori finanziamenti a lungo termine per 100 milioni di euro nel 2020 e 50 milioni nel 2021, necessari per integrare le risorse per l’avvio degli investimenti da finanziare nel 2020. La manovra può contare anche su 248 milioni di euro di avanzo di amministrazione 2019, vincolati a sostenere spese di investimento e interventi sul Piano Triennale delle Opere (PTO) del 2020. Tra le novità si trovano nuovi investimenti in edilizia scolastica per 16 milioni di euro, l’incremento delle manutenzioni stradali straordinarie per 34 milioni di euro, i lavori di superficie della linea M4 per 26 milioni di euro, l’ampliamento degli impianti di illuminazione pubblica e della mobilità ciclistica. Una spinta al rilancio della città nell’ottica di superamento della crisi economica, ma sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio che non consentono squilibri tra entrate e uscite.

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Sequestrato un centro massaggi per sfruttamento della prostituzione

È stato sequestrato da agenti del Decentrato 5 della Polizia locale di Milano, su delega della PM Isabella Samek Lodovici, un centro massaggi nel quartiere Stadera per sfruttamento della prostituzione. “Un plauso agli agenti della Polizia locale – commenta la Vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo – che hanno dato il via e portato a termine con successo un’operazione davvero importante, grazie alla competenza che li contraddistingue e all’attenta conoscenza del territorio”. L’attività era stata avviata qualche mese fa quando gli agenti della Polizia locale avevano eseguito un accertamento all’interno del centro benessere. Dalle circostanze emerse ne era scaturita una notizia di reato, sulla base della quale l’Autorità giudiziaria ha delegato l’attività di perquisizione. Gli agenti del Decentrato 5 della Polizia locale hanno dunque effettuato un appostamento in borghese per poter intervenire non appena fosse sopraggiunto un cliente ed accertare così il reato in flagranza. L’occasione si è presentata venerdì 25 settembre: poco dopo l’ingresso di un uomo, la pattuglia che stava piantonando il locale è entrata e ha potuto così constatare l’avvio di un atto sessuale. All’interno, oltre al cliente, erano presenti due donne, entrambe denunciate: la titolare, Z.L. di 50 anni e di origini cinesi, per sfruttamento della prostituzione e la dipendente, J.Y., anche lei cinquantenne, per favoreggiamento personale – per aver cercato di coprire la posizione della titolare – e per presenza irregolare sul territorio. Oltre al centro massaggi, chiuso e sigillato, sono stati sequestrati anche i telefoni e i materiali che si trovavano all’interno delle cabine. Negli ultimi 12 mesi sono stati 70 i controlli della Polizia locale in centri massaggi e benessere, da cui sono scaturiti 36 verbali di contestazione principalmente per carenze dei requisiti sanitari e di sicurezza o per il mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura.

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Sequestrati 3 kg di droga a Cologno Monzese

Ieri pomeriggio, a Cologno Monzese, la Polizia di Stato ha arrestato due uomini, un cittadino albanese di 43 anni e un cittadino marocchino di 37 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Greco Turro, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga nella zona a nord di Milano, sono risaliti a un canale di spaccio a Cologno Monzese, all’interno dell’abitazione del 43enne cittadino albanese in via Trento. I poliziotti, dopo aver svolto un servizio di osservazione all’esterno dello stabile, hanno notato che l’uomo si è affacciato più volte alla finestra per guardare il portone d’ingresso, a dimostrazione del fatto che stava attendendo l’arrivo di qualcuno. Gli agenti hanno quindi controllato l’interno dell’abitazione dove il cittadino albanese custodiva 5 etti di marijuana e 5 di hashish, 73 grammi di cocaina e 13.210 euro in contanti. I poliziotti, inoltre, hanno rinvenuto vario materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e anche due orologi di valore. Mentre i poliziotti si trovavano ancora all’interno dell’appartamento, è giunto un cittadino marocchino, che, dopo essere entrato in casa, ha ammesso di detenere della sostanza stupefacente e di essere un “corriere” della droga: all’interno del suo zaino, infatti, c’erano 2 chili di hashish suddivisi in vari panetti e 1.300 euro in contanti Gli agenti del Commissariato Greco Turro, dai controlli effettuati, hanno accertato che il cittadino marocchino, con diversi precedenti di polizia e penali, si trovava in affidamento ai servizi sociali.

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Comminato DASPO a parcheggiatore abusivo

Numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona, ai quali hanno fatto seguito diverse sentenze di condanna definitive: sono questi gli elementi che caratterizzano il curriculum criminale di D.G., parcheggiatore abusivo noto agli utenti della Stazione Centrale, denunciato in più occasioni per aver preteso denaro da chi parcheggiava la propria auto in viale Andrea Doria. Tali circostanze, attentamente valutate dai poliziotti della Divisione Anticrimine, hanno consentito al Questore di Milano di applicare nei confronti del parcheggiatore abusivo la misura di prevenzione del Daspo Urbano “aggravato”, precludendogli l’accesso alle aree di sosta di viale Andrea Doria, di piazza Caiazzo e di piazza Luigi di Savoia, per un periodo di un anno e sei mesi. Del resto, D.G., più volte allontanato dalle zone dove esercitava il suo “mestiere”, ha continuato imperterrito a pretendere denaro dagli utenti della strada, proseguendo così una carriera delinquenziale iniziata già nel 2013, quando era stato denunciato per il reato di estorsione, avendo minacciato una donna che si era rifiutata di pagare quanto indebitamente richiesto in cambio del controllo della sua auto. In altre occasioni, il parcheggiatore ha dato prova di maggiore ingegnosità, raggirando gli utenti della strada spacciandosi per un parcheggiatore regolarmente autorizzato. Per questo, nel 2019, è stato condannato in via definitiva per il reato di tentata truffa aggravata, perché, dopo aver messo fuori uso la macchina erogatrice dei ticket, aveva indossato una pettorina gialla, informando quanti parcheggiavano che avrebbero dovuto pagare direttamente a lui l’importo richiesto per la sosta dei veicoli. La misura del Daspo Urbano “aggravato” è stata irrogata dal Questore sulla base del Decreto Legge sulla Sicurezza Urbana del 2017, che permette di vietare a soggetti pericolosi di accedere ad alcune zone sensibili della città, per un periodo variabile da uno a due anni (a differenza del Daspo Urbano “ordinario”, che ha una durata variabile tra i 6 e i 12 mesi). La violazione del divieto, peraltro, è punita con la pena dell’arresto da uno a due anni. Tale provvedimento – adottato per la prima volta nella provincia di Milano – rappresenta uno strumento efficace ai fini della prevenzione e del contrasto della criminalità diffusa, permettendo di allontanare soggetti pericolosi che con le loro condotte verrebbero a privare la comunità cittadina della possibilità di usufruire degli spazi urbani, destando grave allarme sociale e compromettendo la sicurezza della città.

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