3 Gennaio 2022

Installate 15 cabine foto Cie nelle sedi anagrafe

Il Comune, grazie ad un accordo con la società Dedem S.p.A., ha installato, all’interno dell’Anagrafe di via Larga e delle restanti dodici delegazioni anagrafiche, quindici cabine automatiche dedicate al servizio Foto CIE (Carta di identità elettronica). Questo servizio consente l’acquisizione della foto già validata, ovvero conforme ai parametri ICAO (International Civil Aviation Organization) finalizzati a incrementare i livelli di sicurezza all’interno dell’intero sistema di emissione della Carta d’Identità, con una conseguente velocizzazione di tutto il processo. Una volta ‘scattata’ la foto all’interno della cabina Dedem, questa viene caricata in automatico, in formato digitale, all’interno del sistema informatico. Al cittadino invece viene rilasciata una stampa sulla quale è presente, oltre alla foto, un codice – sia a barre sia alfanumerico – che è sufficiente consegnare all’operatore del servizio anagrafico. Attraverso l’acquisizione di questo codice si potrà scaricare istantaneamente dal server la corrispondente foto digitale, dimensionata e validata a norma e quindi immediatamente pronta per essere inserita nel documento e nella pratica. “Grazie a questa collaborazione – spiega l’assessora ai Servizi civici e Generali Gaia Romani – si ottiene non solo una velocizzazione dei tempi per il cittadino ma anche un conseguente beneficio di produttività per gli uffici. Attraverso questo sistema, infatti, si vanno a risolvere alcune criticità legate al metodo tradizionale che prevede la scansione della foto cartacea e il successivo adattamento manuale. Metodo che comporta spesso tempi lunghi di attesa, con il rischio che la foto perda qualità o non rispetti i criteri di validazione imposti dalla normativa ICAO e dal sistema CIE. Passo dopo passo e con piccole rivoluzioni – conclude l’assessora Romani – miglioriamo l’esperienza delle cittadine e dei cittadini che si interfacciano con la Pubblica Amministrazione e in particolare con le sedi dei servizi essenziali”. Con questo processo si garantiscono una velocizzazione della fase di emissione della CIE e la totale sicurezza dell’utilizzo della foto per il cittadino, eliminando la fase di scansione, ridimensionamento e centratura manuali.

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Dopo 50 anni chiude la pasticceria Supino

Un altro piccolo pezzo di città che se ne va: chiude dopo 51 anni di attività, a Milano, la pasticceria Supino, la prima ad entrare nella Guida Michelin. E’ noto che, nel locale in zona Papiniano, in via Cesare da Sesto, i famosi cannoncini grandi come il mignolo di una mano erano riservati solo ai clienti abituali e per nessun altro, nemmeno per le persone famose. La notizia è riportata oggi dal Corriere della Sera. Secondo quanto scritto nell’articolo perfino a Piersilvio Berlusconi, ad di Mediaset e figlio dell’ex presidente del Consiglio, sarebbe stato rifiutato un imponente ordinativo di cannoncini. E così tanti nel capoluogo lombardo non sono riusciti a mangiare l’agognato e prelibato dolce. E ora non potranno farlo più. ANSA

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Capodanno. De Chirico: un’ordinanza fuffa e null’altro

“Il 2022 della Milano amministrata dal PD inizia come era finito il 2021: tante chiacchiere e fatti zero”, lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia. “Dai luoghi simbolo di Milano e della movida ho ricevuto video di risse senza che nessuno intervenisse. – continua l’azzurro – Alle Colonne di San Lorenzo un giovane è stato pestato a sangue e lasciato esanime sulle rotaie del tram, mentre ne sopraggiungevauno. Fortunatamente il tramviere se n’è accorto per tempo e l’intervento dei passanti hanno fatto sì che il nuovo anno non iniziasse con il primo morto. Da evidenziare l’assenza totale di controlli e di Forze dell’Ordine. In periferia, da San Siro al Corvetto, ma anche a Chinatown, ho ricevuto segnalazioni di personaggi scesi in strada che sparavano colpi di pistola in aria. Anche dove gli agenti di pubblica sicurezza erano presenti in gran numero, ad esempio in Duomo, chi voleva trasgredire ha potuto farlo in assoluta libertà. Tutta Italia ha visto le immagini di una piazza Duomo illuminata a giorno dai fuochi di artificio. Ma non dovevano essere vietati? La solita demagogia della sinistra meneghina. Ho letto un commento di Carlo Monguzzi, su un post di Federica Venni di Repubblica, dove sottolinea la “propaganda del piffero” di chi ci amministra. A parte il fatto che sparare i fuochi d’artificio è vietato nel “Regolamento per la qualità dell’aria” e non ci sarebbe bisogno di alcuna ordinanza fuffa, mi domando se i Verdi decideranno di cambiare passo nel 2022 ritirando il sostegno al sindaco euroverde. Per il momento, – conclude De Chirico – come nel 2021, tante critiche politiche, ma pochi fatti istituzionali. Chi lo fa a Capodanno…”.

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Capodanno: accoltellamenti, aggressioni e rapine

Due accoltellamenti, entrambi con feriti gravi, si sono verificati nella notte di Capodanno a Milano e nell’Hinterland Milanese. A Milano la lite è avvenuta all’angolo con piazza del Duomo dove un 18enne è stato colpito con un fendente al collo. Il primo caso è avvenuto alle 3 a Desio (Milano) dove un 26enne è stato accoltellato all’addome durante una lite avvenuta in via Matteotti. Al momento no si conoscono altri particolari sulla vicenda, tranne che il ferito, con un’emorragia importante, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale S.Gerardo di Monza. Il secondo in ordine di tempo ma uguale per gravità è accaduto in via Mazzini all’altezza del civico 5, quasi all’angolo con piazza del Duomo, dove la notte di Capodanno ingente era stato il dispiegamento di forze dell’ordine. A fare le spese di una lite, pare tra due ragazzi di origine straniera, è stato un giovane sui 18 anni ricoverato per un fendente al collo che gli ha provocato un’ampia ferita. Il 118 lo ha portato in codice rosso al Policlinico. Un altro ferito, probabilmente il contendente, un 16enne, è stato a sua volta soccorso e trasportato in codice verde all’ospedale S.Paolo. Altre risse ed aggressioni, con feriti lievi, sono state segnalate in via Torino e in via Pavia, sempre a Milano, e con protagonisti sempre ragazzi minorenni o appena maggiorenni, e nell’hinterland a Pogliano Milanese, in via Roma. ANSA

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Al freddo con figlio 13 anni: l’aiuta Caritas

E’ intervenuto il Fondo di assistenza della Caritas ambrosiana per aiutarla a pagare le spese condominiali arretrate e garantirle un impianto di riscaldamento autonomo. Ma l’ obbiettivo è il ricollocamento al lavoro. L’intervento dell’ente caritatevole – e di altri donatori privati – è un faro di luce e di speranza per Chiara, 52 anni, con un figlio di 13 anni. La signora, perso il lavoro non poteva che stare al freddo visto che lo stabile in periferia a Milano, dove abita in un bilocale, è passato dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo, ma lei non poteva permettersi un impianto proprio. La storia è raccontata oggi dal sito e dalla versione cartacea del Corriere della Sera che nei giorni scorsi aveva lanciato una sorta di appello. Chiara (nome di fantasia), separata e disoccupata, deve pagare il mutuo della casa. Vive al gelo da sei anni. Alterna lavoretti di pulizia a quello di badante. Lei e il figlio sopravvivono grazie a un piccolo condizionatore elettrico: “Al mattino lo imposto sulla temperatura massima. Non scalda, serve giusto per non sentirmi addosso il gelo della notte”, spiega. Lo scivolamento di una lavoratrice verso la condizione di povertà inizia con un passaggio ‘classico’: l’esternalizzazione del suo contratto di lavoro. “Facevo servizio ai piani all’hotel Principe di Savoia di piazza della Repubblica, poi siamo passati a una cooperativa e dopo un po’ non c’era più bisogno di me”, dice. E la pandemia le ha reso ancor più difficile trovare un’occupazione stabile. Tira avanti con il reddito di cittadinanza, 600 euro al mese, ma 360 se ne vanno per il mutuo, con il resto fa la spesa. Ora l’intervento della Caritas e di alcuni benefattori le dà una speranza concreta. ANSA

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Abbonamento Atm gratis per i City Angels

Abbonamenti Atm gratis ai City Angels: il Comune di Milano spiega di aver deciso di proseguire con questa iniziativa anche nel 2022, “alla luce degli effetti positivi registrati in questi anni di presenza dei volontari dei City Angels sui mezzi pubblici e nelle stazioni metropolitane”. L’associazione, nata nel 1994 in una delle zone problematiche della città, la Stazione Centrale di Milano, ha continuato poi la propria attività portando soccorso ai più deboli, come i senzatetto e i migranti, e sviluppando iniziative per affrontare le forme di esclusione e marginalità sociale. Uno dei loro ambiti primari di intervento sono proprio le stazioni, le metropolitane e i mezzi pubblici che offrono riparo alle persone in difficoltà. “Il volontariato e l’associazionismo sono una grande risorsa per la nostra città – spiega l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – e questo è indubbiamente un modo efficace per favorire la loro presenza sui mezzi pubblici. Da tempo il Comune di Milano sostiene l’attività dei City Angels per gli effetti benefici nella lotta all’emarginazione dei più deboli e nella logica di rafforzamento della sicurezza. In questo caso si tratta di fornire uno strumento che permetta loro di mettersi al servizio della società e portare avanti la loro missione”. ANSA

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