5 Marzo 2021

35 positivi nel Corpo di ballo della Scala

Un focolaio di Covid si è sviluppato fra i membri del corpo di ballo della Scala, con 35 danzatori e tre membri della direzione di ballo debolmente positivi. Il teatro lo comunica aggiungendo che “sempre dai risultati dei test pervenuti ieri sono emersi 3 casi di positività nella compagnia di canto del dittico di lavori di Kurt Weill (Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel) di cui era prevista la trasmissione in streaming da Rai Cultura su RaiPlay il prossimo 18 marzo, e due nel settore del parrucco”. Non si tratta del primo focolaio alla Scala, lo scorso novembre si erano verificati una cinquantina di casi positivi nel coro, il che aveva costretto ad annullare la Lucia di Lammermoor in programma (senza pubblico ma in diretta tv) per l’inaugurazione del 7 dicembre, sostituita poi da uno spettacolo di arie con un cast di grandi cantanti. Le attività del Ballo erano già state sospese cautelativamente a partire dal 26 febbraio, dopo la scoperta, nei tamponi che vengono regolarmente fatti sul personale in teatro, di una ballerina debolmente positiva, che si è poi velocemente negativizzata. Quel giorno si sarebbe dovuto registrare l’”Omaggio a Nureyev” previsto in streaming per domenica 28, che invece è stata rimandata a data da destinarsi. Al momento sono state sospese anche le prove del dittico di Kurt Weill (Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel) in programma con la direzione di Riccardo Chailly. Il cast era impegnato nelle prove di scena ne i padiglioni ex Ansaldo e non era ancora entrato in contatto con l’orchestra. Nei controlli – che vengono fatti in collaborazione con l’ospedale Sacco, anche per verificare se ci siano varianti al virus .- sono risultati tutti negativi professori d’orchestra e coro e quindi resta confermato lo Stabat Mater diretto dal Maestro Myung-Whun Chung programmato per domani alle 18 e trasmesso da Rai Cultura in diretta streaming su RaiPlay. ANSA

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Vigilante Atm aggredito da tre ragazzi

Un vigilante di Atm è stato aggredito con calci e pugni da un gruppo di ragazzi che aveva fatto scendere da un bus della linea 98 in piazzale Lotto a Milano. L’aggressione è avvenuta intorno a mezzanotte. L’autista del bus aveva chiamato la vigilanza per i tre ragazzi, due maschi e una femmina, che erano saliti sul mezzo dopo aver spruzzato nella piazza schiuma di un estintore probabilmente preso su un altro mezzo. Sul posto sono arrivati i due vigilanti che li hanno fatti scendere. Mentre la ragazza distraeva uno dei due, i ragazzi hanno attaccato il collega colpendolo al volto e procurandogli ecchimosi al corpo prima di scappare. Sul posto sono arrivati i carabinieri, che stanno tentando di rintracciare i ragazzi, mentre il vigilante è stato accompagnato all’ospedale Fatebenefratelli. ANSA

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Riparte il progetto Volontari energia per Milano

Riparte “Volontari energia per Milano”, il progetto del Comune di Milano in collaborazione con CSV Milano per la promozione del volontariato civico. I soggetti pubblici o privati che operano sul territorio comunale e hanno bisogno di volontari per eventi occasionali possono proporsi per l’apertura di una call. Le iniziative riguardano gli ambiti più disparati: dalla cultura, all’ambiente, dal sociale allo sport. Per richiedere la pubblicazione di una call è necessario seguire le istruzioni dei file allegati. La call verrà pubblicata sulla piattaforma dedicata. Istruzioni per compilare il modello. Fac-simile del modello

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Riaperture senza stop and go: una legge per i lavoratori della cultura

Soddisfazione per l’apertura dei musei nei festivi e per l’attenzione posta alla riapertura dei luoghi di spettacolo ma necessità di una strategia a lungo termine per garantirne la sostenibilità; costituzione di un tavolo consultivo permanente; una legge per i lavoratori di cultura e spettacolo; pianificazione e certezza sui ristori e un “fondo cultura” per le città. Queste alcune delle richieste formulate dagli assessori alla cultura delle più importanti città italiane durante l’incontro di oggi in commissione Cultura del Senato, presieduta da Riccardo Nencini. Erano presenti gli assessori alla cultura di Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia, città che, insieme a Palermo e Ancona, da un anno costituiscono un comitato informale per affrontare in maniera coordinata le moltissime emergenze. Con loro ascoltate in commissione anche le città di Trieste e Catania. Gli assessori hanno manifestato la propria soddisfazione per l’estensione dell’apertura dei musei anche nei giorni festivi e per l’attenzione prioritaria finalmente posta sulla necessità di riaprire i luoghi di spettacolo, ma hanno chiesto la garanzia di una strategia a lungo termine con un protocollo unico in tutta Italia, a meno di situazioni sanitarie particolarmente gravi, così da evitare gli ‘stop and go’ dei mesi scorsi. È poi urgente, secondo gli assessori, una legge ad hoc per i lavoratori del comparto: addetti molto variegati, molto spesso sottopagati, ‘invisibili’ e poco tutelati, che da un anno vivono nell’incertezza più profonda. A questa si devono aggiungere garanzie sui ristori e un ‘fondo cultura’ per le città capoluogo oltre agli altri fondi per le città previsti dal Governo: le grandi città italiane hanno sofferto infatti la chiusura delle attività culturali e di spettacolo nonché il crollo del turismo e hanno ora un assoluto bisogno di trasferimenti specifici per la rinascita post pandemica. Infine, gli assessori hanno ribadito la loro disponibilità alla costituzione di un tavolo permanente di confronto tra ministero, commissioni competenti ed enti locali così da garantire un dialogo costante con le città, vere ‘antenne’ degli ecosistemi culturali complessi e fragili e portavoce istanze del territorio.

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Comminati 25 Daspo Urbani ed effettuati 4 rimpatri

Prosegue l’attività di prevenzione e di controllo del territorio della Polizia di Stato per la tutela della sicurezza urbana, nell’ambito della quale il Questore di Milano ha irrogato 25 provvedimenti di Divieto di Accesso alle Aree Urbane a soggetti che, dediti al consumo di alcool e ad azioni moleste, impedivano la fruizione delle infrastrutture del trasporto pubblico o di importanti spazi del centro cittadino. In particolare, a seguito di un’intensa collaborazione tra i poliziotti della Divisione Anticrimine, dei Commissariati “Centro”, “Garibaldi Venezia”, “Citta Studi”, della Polizia Ferroviaria e del Corpo di Polizia Locale di Milano, sono state individuate le aree della Stazione Centrale, dei Bastioni di Porta Venezia e di piazza S. Stefano, ove sostavano, spesso in stato di ubriachezza, soggetti intenti a molestare i passanti e gli esercenti delle attività commerciali, o responsabili di atti osceni o dell’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore. Cinque servizi straordinari di controllo del territorio, scanditi nell’arco di tre settimane, hanno consentito di irrogare 147 sanzioni amministrative – di 300 euro ciascuna – e 145 ordini di immediato allontanamento dalle aree interessate, presupposto per le successive, e più incisive, misure di prevenzione adottate dal Questore. Infatti, 25 dei soggetti controllati sono stati attinti da provvedimenti di “Daspo Urbano”, per mezzo dei quali è stato precluso loro l’accesso alle aree sopracitate per un periodo di tempo compreso tra i 6 e i 12 mesi. L’eventuale violazione di tali prescrizioni sarà sanzionata con la pena dell’arresto da 1 a 2 anni. Si evidenzia che per i 20 soggetti, allontanati dall’area della Stazione Centrale e dei Bastioni di Porta Venezia, sono in corso le attività di notifica delle misure di prevenzione. Diversamente, per 4 soggetti rumeni pregiudicati – allontanati da Piazza Santo Stefano, perché molesti nei confronti degli utenti dell’area, dove si erano verificati negli ultimi mesi episodi di degrado, vandalismo e reati più gravi – si è già proceduto alla notifica di provvedimenti del Questore e l’Ufficio Immigrazione sta provvedendo al loro rimpatrio coattivo nel Paese di provenienza, essendo risultati inottemperanti a precedenti ordini di allontanamento dal Territorio Nazionale.

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Arancione scuro di imbarazzo

Arancione scuro di imbarazzo. La Regione ha scelto di chiudere in fretta e furia scatenando le comprensibili ire di tutti. “Per un giorno cosa sarebbe cambiato?” ha chiesto un genitore? A livello sanitario pochissimo, mentre per le famiglie moltissimo. Perché oggi dovranno lanciarsi i bambini tra un appuntamento di lavoro e l’altro. E questo per chi ha la fortuna di un lavoro con una certa flessibilità. Gli altri si sono presi uno sberlone immotivato come ha rilevato Daniela Santanché: Non si possono chiudere le scuole perché c’è il rischio sanitario in Lombardia a causa della velocissima espansione della pandemia mettendo così nel caos più totale le famiglie. Ma che rispetto è per la gente che vive del proprio lavoro? Spostare di 24 ore l’annuncio è rimandare a Lunedì la chiusura sarebbe stato un atto di grande capacità di governo. Bisogna avere rispetto per i cittadini e per chi lavora. E dare la conferma come governo di centrodestra della Regione di essere alla altezza di saper gestire le situazioni complesse. Invece no. Hanno preferito chiudere tutto senza avviso come un Giuseppe Conte qualsiasi, qualcuno dice per evitare che oggi fosse il cts a deciderlo. Perché Fontana ormai sembra solo intenzionato a perseverare nella sua guerra a Roma. Dovrebbe pensare ai lombardi, ma lo abbiamo perso. Avrebbe bisogno di riposo, invece resta lì. Attaccato alla poltrona. Eppure le prove dei fallimenti c’erano già e non dovrebbe temere nulla. L’arancione scuro di imbarazzo è solo l’ultimo passo: tutti hanno capito che la priorità del presidente non è la Lombardia, ma la sua reputazione personale. Sta usando la Lombardia per difendere sè stesso e le aziende di famiglia. Ma davvero possiamo affrontare un altro anno di pandemia con il solo scopo di salvare Attilio il milionario svizzero? Forse la Lombardia merita di più.

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