Italo-africano di seconda generazione messo sotto controllo per radicalizzazione

Nell’ambito dell’attività di prevenzione verso soggetti ad elevata pericolosità sociale svolta dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano, è stato attenzionato un ragazzo italiano, nato nel 1995, che ha manifestato segnali di radicalizzazione islamica. Nei suoi confronti è stata emessa la Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza al fine di monitorarne il comportamento e di prevenire la commissione di reati eversivi.

Dal 2017, anno in cui è entrato in carcere perché colpevole di svariate rapine, si è reso responsabile di tre diversi episodi di rivolta in cui sono rimasti feriti numerosi agenti della Polizia penitenziaria. Atti di “radicalizzazione” che, uniti alla ricorrente serialità e violenza dei suoi reati, hanno spinto il questore di Milano, Sergio Bracco, a richiedere per lui, cittadino italiano di 24 anni, figlio di genitori nordafricani, un provvedimento di sorveglianza speciale che ne monitori il comportamento, una volta scarcerato (settembre 2019), al fine di prevenire nuovi reati.
Il primo episodio in carcere risale al settembre 2017 quando l’uomo, approfittando del rientro dal cortile degli altri detenuti, ha aggredito uno degli agenti di sorveglianza prima con un pugno e poi ferendolo al viso, in maniera fortunatamente non grave, con una lametta. Il giorno successivo il personale interviene per soccorrere un suo vicino di cella ferito e lui coglie l’occasione per un nuovo gesto di ribellione dando fuoco ad alcuni stracci e gridando frasi estremiste come: “Maledetti italiani, così ci trattate? Io vi ammazzo tutti. Sono nato martire e morirò martire!” L’ultimo episodio risale invece al settembre 2018 quando l’uomo è riuscito a organizzare una vera e propria rivolta insieme ad altri 3 detenuti egiziani per opporsi al tentativo di trasferimento di uno di essi: il gruppo si è armato di bombolette di deodorante spray e, quando sono arrivati gli agenti, le hanno utilizzate come lanciafiamme ustionando undici operatori.

A motivare il provvedimento di sorveglianza speciale, richiesto dal questore Bracco ed emesso dal Tribunale di Milano, non solo gli episodi di sommossa carceraria, ma anche le numerose rapine violente commesse che hanno portato alla detenzione. La carriera criminale del 24enne comincia nel 2013 quando, ancora minorenne, rapina una ragazza del cellulare colpendola con calci e pugni. Tra il 17 febbraio e il 3 marzo 2016, poi, è responsabile di ben sette distinti episodi di rapina ai danni di farmacie e profumerie commesse, insieme a un complice mai rintracciato, armato di spranga e coltello da cucina. In occasione di un’ottava tentata rapina, la Polizia, anche grazie agli elementi di serialità individuati dal software KeyCrime, riesce ad arrestarlo addebitandogli i precedenti reati.

Il giovane, la cui pena detentiva terminerà il prossimo settembre 2019, sarà sottoposto a sorveglianza speciale per il periodo massimo di 3 anni. Periodo in cui dovrà sottostare a diverse misure restrittive, come non allontanarsi dal luogo di soggiorno indicato alle autorità, non rientrare in casa dopo le 22 e non partecipare a riunioni in luoghi pubblici.