Sala, un sindaco paracarro

vassalloIl paracarro è un elemento stradale importante, ma sicuramente molto schiscio. È impossibile beccarlo in flagrante. Tiene un’aria vaga. Se succede qualcosa al tuo paraurti, lui è innocente per definizione. Ti guarda sornione, mentre schiva le responsabilità restando staticamente immobile. È proprio un paracarro, il paracarro. E questa qualità, diremo tautologica, la incarna perfettamente il sindaco Sala. Ah, che grande paracarro è Beppe nostro! Si forma un assembramento di 30 mila persone in Duomo, ma mica è colpa sua, sia chiaro.

Lui, il paracarro nato, è innocente perché le decisioni le ha prese un comitato, quello per l’Ordine e la Sicurezza, a cui lui partecipa come il paracarro partecipa alla viabilità. Un ostacolo insormontabile e senza alcuna responsabilità. Ma Sala non ha sempre fatto il paracarro nella sua vita politica. Oh, no. È stato anche carro! Ce lo ricorda il sempre vigile Franco Vassallo, Consigliere di Municipio 7:

Io ricordo un Beppe Sala molto diverso da quello che nel video di ieri si dichiarava innocente perché evidentemente incapace di amministrare e gestire la sicurezza. In Expo i poteri li aveva, eccome. Poteva, ad esempio, tornare indietro nel tempo quando la situazione lo richiedeva. E senza una o più firme retrodatate si sarebbe bloccato tutto. Ricordo anche il suo decisionismo arboricolo. Insomma, era un uomo che forse talvolta formalmente sbagliava. Ma non faceva certo il paracarro.

E invece si è realizzato il triste fato paventato da Oriana Fallaci e piuttosto che morire politicamente difendendo le scelte fatte, preferisci definirti inutile. Perché un sindaco che non decide, che subisce i tecnici e non prova a risolvere i problemi è come il sale che perde il suo sapore. Nel tuo video affermi che le persone a San Siro si sarebbero assembrate comunque. Però sarebbero state anche molto più controllabili. Si sarebbero potute organizzare delle code per tempo.

Magari avresti potuto aprire già qualche ora prima, con i percettori di Reddito di Cittadinanza a fare da stuart. Insomma, un sindaco deve trovare soluzioni. E far assembrare 30 mila persone sotto il Duomo non è una soluzione. Quando c’è stato da chiudere parchi e Navigli ci si è riusciti. Qui c’era addirittura una alternativa. Quello che mancava era il manager di Expo pronto a risolvere i problemi piegando anche le regole laddove servisse.

Insomma, del paracarro Beppe ha preso anche un’altra caratteristica. Il grigiore. Ormai è un burocrate nell’anima. E questo un po’ dispiace. Milano è una città dinamica che, a torto o a ragione, i paracarri li vede come un ostacolo inutile”.