6 Marzo 2021

In via Quarti un piccolo passo avanti, grazie ad Aler

Mentre MM fatica a star dietro alle manutenzioni o si dà a faraoinici piani di ristrutturazione (vedi via Saint Bon) dovuti all’incuria di cui sopra, Aler in via Quarti ha fatto un piccolo gesto, ma concreto. Un ascensore nuovo per permettere a tutti di entrare e uscire liberamente da casa. Un gesto piccolo? Forse. Risolve i problemi di una zona fortemente problematica? No. Ma è qualcosa. E qualcosa è quello che ti aspetti da chi amministra le case popolari. Ce ne parla il Consigliere del Municipio 7, Franco Vassallo, che ha la delega alla casa e che questa zona la conosce molto bene: “Grazie ai cittadini che non si arrendono e ad Aler, in via Quarti qualcosa si muove. L’ascensore nuovo, tanto per cominciare. E speriamo che non venga vandalizzato subito. È una buona notizia, cosa rara da queste parti. Ma questo non ci distrae dalle richieste, anche pressanti di intervento. Nelle stesse ore è stato occupato un altro appartamento. E, come in precedenza, questo non avrò conseguenze. Per gli sfratti ci vuole una volontà politica che il Comune riserva per le sole case MM. E queste persone, sapendolo, prendono di mira le case Aler, sperando in una impunità garantita anche dai centri sociali. Che manchino case a Milano è un fatto. Che non si debbano premiare i furbi è un dovere morale. E la cosa peggiore è la famiglia, con minori, che dorme in macchina nel parcheggio. Che guardano in alto, cercando di capire quale sarà la loro casa. Questa è una strategia ormai, una comunità che sta cacciando i nostri anziani dalle case che hanno contribuito a costruire. Non è questione di guerra tra poveri. È questione di precedenza, di giustizia e di vicinanza al territorio. Ci aspettiamo, sarò anche più duro, pretendiamo che la sorte dei minori disagiati sia divisa da chi li sfrutta per avere il diritto di ignorare la legge. Questa situazione non è ulteriormente tollerabile. Innanzitutto per il bene dei bambini. E poi degli anziani, che hanno il magone ogni volta che chiudono la parta. Sapendo che potrebbero non essere più in grado di riaprirla”.

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De Corato (FdI): SeMiniAmo un altro fallimento di Maran

“Doveva essere un progetto che con la sua bellezza avrebbe tolto il degrado da piazza Duca d’Aosta. Avrebbe dovuto, nell’intenzione dell’assessore del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, unire sinergicamente la cura del verde e l’integrazione sociale. Invece, a distanza di due anni, le aree verdi di piazza Duca d’Aosta si presentano recintate per lavori che, volutamente, impediscono gli assembramenti di balordi”, lo dichiara in una nota il consigliere comunale di FDI in merito alla situazione di degrado che permane in Piazza Duca d’Aosta. “Il risultato auspicato dalla Giunta è miseramente fallito. L’unica cosa che ricorda quel progetto è il cartello messo in mezzo all’area, ancora cantiere, che dice ‘Si ringrazia per la cura del verde SeMiniAmo insieme verso l’integrazione’. Di fronte a quest’area, a pochi metri di distanza, però è possibile osservare già un’aiuola simbolo dell’integrazione: varie etnie riunite, rigorosamente senza mascherina, a tirar sera. In questi 5 anni ogni scusa per la Giunta è risultata buona per ideologizzare la finta integrazione. Il Progetto ‘SeMiniAmo’ come riportato sul sito dell’associazione, ‘è un progetto unico e innovativo che il Comune di Milano ha deciso di supportare in quanto in grado di:  unire per la prima volta sinergicamente il verde e il sociale;  lanciare un format di potenziale successo che da Milano possa essere applicato, generando valore, anche alle altre Amministrazioni italiane; avviare una sinergia virtuosa fra pubblico e privato in grado di finanziare lo sviluppo “verde” della città e il Welfare, elementi sempre più critici nello sviluppo armonico e sostenibile della città”. “Peccato però che la stazione Centrale continui, nonostante le quattro piante volute da Palazzo Marino e seminate e curate da persone extracomunitarie, ad essere un luogo dove i delinquenti prevalentemente clandestini vagano indisturbati come il polline nell’aria a primavera”, conclude De Corato.

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Morto Carlo Tognoli: fu Sindaco dal 1976 al 1986

L’ex sindaco di Milano e due volte ministro Carlo Tognoli è morto questa mattina nel capoluogo lombardo. Lo annuncia Bobo Craxi: “Carlo Tognoli, un pezzo della storia milanese, della Storia Socialista e anche della nostra vita che se ne va. Un grande dolore”, ha scritto su Twitter. Tognoli aveva 82 anni e a novembre era stato colpito dal covid, mentre si trovava ricoverato all’ospedale Gaetano Pini per la frattura del femore. Da sempre iscritto al Psi, Tognoli è stato sindaco di Milano per 10 anni, dal 1976 al 1986, per poi diventare prima europarlamentare e poi deputato. E’ stato poi ministro per i Problemi delle Aree Urbane del Turismo e dello Spettacolo fino al 1992, per poi lasciare ogni carica politica.

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De Chirico (FI): Sala e la sinistra strumentalizzano figli e studenti

“Nel suo videosermone quotidiano Sala dice, non troppo velatamente, che se potesse scapperebbe a pie’ levato e devo dire che i milanesi lo avevano capito da un pezzo” è il commento del Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, in merito al video in cui il Sindaco Sala si è rivolto agli studenti milanesi. “In 12 mesi non è stato in grado di intensificare i controlli della Polizia Locale. – continua l’azzurro – Sui mezzi pubblici il distanziamento non è mai stato garantito. Per le scuole ha subito passivamente le indicazioni ministeriali senza un minimo di inventiva meneghina, come da sua citazione. Il suo assessore all’edilizia scolastica oggi, anziché stare nei suoi uffici di via Laghetto a organizzare le scuole per quando gli alunni potranno tornare in presenza, va nel plesso del Parco Trotter a registrare video con le lacrime di coccodrillo di chi non è stato in grado nemmeno di ascoltare i consigli che arrivavano dall’opposizione, ovvero farsi promotore e organizzare orari d’ingresso e uscita differenti – dalle 11 alle 18, come da me ipotizzato – che da una parte non avrebbero fatto deflagare il numero dei contagi nelle situazioni promiscue nell’esplosivo connubio aula-metro e dall’altra parte avrebbero impedito di vedere a zonzo centinaia di ragazzini che si davano appuntamento per darsele di santa ragione o per bighellonare e bere ettolitri di alcool con il solo intento di passare il tempo. Ragazzi a cui oggi il sindaco strizza l’occhio, nel suo ruolo da influencer, perché spera in un loro sostegno elettorale”. “Nota di demerito, infine, alla collega Arienta che utilizza i 3 figli – di cui l’ultima neonata – per una bassissima propaganda politica contro la Regione, ma che in questi mesi non ha proferito una sola parola contro gli inutili banchi a rotelle e l’incapacità di far fronte all’emergenza della premiata coppia Galimberti-Limonta. E meno male – conclude De Chirico – che sono i politici di destra a strumentalizzare figli e studenti per i loro interessi politici!”.

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De Corato (FdI): Area C va sospesa per evitare assembramenti sui mezzi

“La situazione pandemica, aggravandosi, sta richiedendo misure più restrittive come la zona arancione, da oggi rafforzata, che prevede, tra le altre cose, la riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico. Le immagini che ritraggono la M3 oggi affollata di persone senza alcun distanziamento sono allarmanti. Sicuramente a questa situazione contribuisce anche Area C”, lo scrive in una nota Riccardo De Corato, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, in merito ad Area C e agli affollamenti che si verificano sui mezzi pubblici. “Non si capisce l’utilità di questa misura – continua De Corato – oltre al fatto che con l’arancione rafforzato, che prevede anche la chiusura delle scuole, la circolazione delle auto diminuirà (come abbiamo già visto accadere in passato), sarebbe bene che Sala cercasse di alleggerire il trasporto pubblico, sospendendo il pagamento di Area C. Invece il sindaco non cede e continua imperterrito a tenerla attiva. Anziché pensare a far cassa – conclude – questo dovrebbe essere il momento di pensare alla sicurezza dei cittadini”.  

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Piscina (Lega): chiusura Biblioteca ferita aperta nel territorio

“Sono anni che i cittadini del Municipio 2 attendono la realizzazione di una biblioteca lungo viale Monza, ma nonostante la nostra offerta a mantenere attivo il punto prestito in Cascina Turro, il Comune sceglie di chiudere il servizio e nel frattempo non conferma il progetto di ATS per realizzarne una ex-novo presso l’abbandonato mercato di Gorla”, denuncia Samuele piscina, Presidente del Municipio 2 di Milano. “La sede bibliotecaria di Cascina Turro era stata inaugurata in seguito all’interessamento del Municipio 2, titolare dello stabile, che ha fortemente voluto mantenere attivo il secondo servizio presente sul territorio dopo la chiusura per ristrutturazione della Biblioteca Crescenzago. I lavori sarebbero dovuti durare 6 mesi, invece si sono protratti per 2 anni. Nel frattempo, valutato l’entusiasmo dei cittadini, le interlocuzioni con l’Assessore del Corno sono state diverse circa il mantenimento di un punto di ritiro e consegna libri in piazza Governo Provvisorio, anche successivamente alla riapertura della sede di Crescenzago, in giorni e orari prestabiliti e su prenotazione. Purtroppo, però, quest’oggi abbiamo ricevuto la triste notizia che, nonostante i buoni propositi degli scorsi mesi, il Comune non abbia inspiegabilmente intenzione di mantenere il servizio attivo”. “Alla scelta di privare viale Monza del servizio temporaneo, si aggiunge il mancato riscontro dell’Assessore Rabaiotti al progetto presentato da ATS Milano e ASST Nord Milano, in stretta collaborazione con il Municipio 2, di rigenerazione dell’ex mercato di Gorla, al fine di realizzare una biblioteca comunale e un PreSST (Presidio Socio Sanitario Territoriale) in cambio della cessione dell’area. Il progetto è stato inviato in ottobre scorso a seguito di una specifica richiesta dell’Assessore, alla ricerca di proposte per l’area, in relazione al Bando regionale Reaction vinto da Palazzo Marino. Si tratta di un programma a costo 0 per il Comune che offrirebbe i servizi tanto attesi dai cittadini. Purtroppo, però, a oggi tutto tace. È per me incomprensibile la motivazione che porta Palazzo Marino a perdere tempo con un’offerta così vantaggiosa sul piatto, a meno che non sia legata a un’incapacità gestionale e politica della Giunta Sala”. “La priorità per i cittadini e per il Municipio rimane quella di avere un servizio bibliotecario funzionante lungo viale Monza. Nel nostro vasto territorio, infatti, sono presenti solo 2 punti prestito posizionati ai confini e difficilmente raggiungibili. Purtroppo, a quanto pare, – conclude il Presidente leghista – l’amministrazione guidata dal Sindaco Sala rema totalmente in senso opposto. Questo è il valore che la sinistra dà alla cultura! Milano merita un Sindaco propositivo che realizzi i servizi richiesti e non l’attuale, incapace di ascoltare i cittadini e di cogliere queste opportunità senza dover toccare le casse comunali”.

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