7 Giugno 2020

De Chirico (FI): discoteche aperte e spazi vigilati per i giovani

“Incredibili“, ha definito così le immagini provenienti dai luoghi della movida, Alessandro De Chirico (FI), secondo cui  “i tre mesi di lockdown”  non hanno insegnato nulla “ai giovani milanesi“. Secondo l’azzurro servirebbe una riflessione a livello “sociologico, ma prima bisogna trovare soluzioni immediate per scongiurare il dilagare delle feste clandestine anche in locali improvvisati e non attrezzati a garantire la sicurezza“, ma senza  penalizzare i gestori dei locali. De Chirico pensa a “istituire ingressi contingentati nelle vie principali del divertimento“, affidando il controllo degli accessi alla Polizia Locale e alla riapertura delle “discoteche che hanno grandi spazi aperti all’interno” perché è “meglio avere 1.000 persone in un club con misurazione delle temperatura all’ingresso e personale qualificato piuttosto che il triplo delle persone ammassate e senza controlli”, infine, aggiunge il forzista, ai giovani, “vanno concessi ampi spazi“, come il Piazzale dello Sport, con “ baracchini di street food“. “Il sindaco – conclude De Chirico – anziché parlare senza successo ai giovani attraverso i social network, istituisca un tavolo di confronto con le associazioni di categoria dando retta a chi ha proposte concrete“.

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De Corato (FdI): risse e spaccio ovunque, servono i militari nei luoghi della movida

“La movida di Milano è ormai fuori controllo” lo sostiene l’assessore regionale alla sicurezza  Riccardo De Corato (FdI) “l’accoltellamento di venerdì notte in Corso Garibaldi”, “l’aggressione dell’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti” e “l’ennesima rissa per droga, a Porta Venezia“. Si è trattato di “una lite violenta” racconta De Corato, “in pieno giorno tra due extracomunitari, finita a coltellate“, poi spiega, “Tutta la zona, la ex Casbah di Milano, è nota per lo spaccio di stupefacenti. Negli orari notturni questi quartieri sono diventate teatro di risse, spaccio, episodi di violenza che si consumano davanti ai locali. C’è un problema di ordine pubblico che non può essere risolto dagli agenti di polizia e dai carabinieri che sono già sotto organico“. De Corato propone “di ripristinare i presidi dei militari in tutte le zone della movida”, ricordando come il provvedimento fosse stato efficacie quando fu lui ad adottarlo i tempi della Giunta Moratti, aggiungendo, “Oggi basterebbe una camionetta con 3 uomini in servizio in ogni zona per riportare i quartieri della movida ad una situazione di serenità e sicurezza durante gli orari notturni. Il presidio dei militari – concludendo – permetterebbe inoltre di non sottrarre uomini delle altre forze di polizia già impegnati nei normali servizi e nei controlli anti Covid 19″.  

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Aler denuncia il centro sociale Cuore in Gola

“Aler Milano ha sporto ufficialmente denuncia per occupazione abusiva nei confronti del centro sociale ‘Cuore in Gola’. Centro che da anni ha preso possesso di uno spazio di proprietà dell’azienda. Lanciamo un segnale forte di legalità in un quartiere che ne ha estremamente bisogno e auspico che le forze dell’ordine riescano a buttare fuori gli antagonisti il prima possibile“, lo rende noto l’assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità Stefano Bolognini, dopo il passo formale da parte di Aler Milano per sgomberare il centro sociale ‘Cuore in Gola’ in via Pichi, a Milano. L’assessore Bolognini ha poi affermato che “i fatti di Capodanno e l’aggressione, solo pochi giorni fa, a Vittorio Brumotti dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, che in zona vige una sorta di ‘far-west’, al quale gli esponenti del centro sociale non sono certo estranei. Anzi, spesso contribuiscono attivamente alla diffusa illegalità del quartiere. Peraltro, come se tutto ciò già non bastasse, l’occupazione abusiva impedisce interventi di messa a norma degli impianti. Questo passaggio formale – ha concluso l’assessore – era doveroso. Adesso sono certo che, grazie alle Forze dell’Ordine, si riuscirà finalmente a chiudere un nido di illegalità e di malaffare. E a sgomberarne gli occupanti abusivi. Perché per noi legalità e sicurezza vanno di pari passo e sono fondamentali”.  

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Per la sinistra sono “assassini” anche i padroni

Lavoratori, precari e sindacalisti si sono mobilitati ieri per manifestare il loro malcontento per una crisi resa ancora più evidente dal lockdown e di cui chiedono il conto “ai padroni” che hanno definito “assassini” in uno striscione srotolato davanti alla sede di Assolombarda per pochi minuti e poi portato in corteo. La manifestazione è partita da Via Larga, non molto lontano dalla Torre Velasca, ed è arrivata in piazza Duomo. Organizzata da S.I. Cobas e Adl Cobas, hanno preso parte tra gli altri il coordinamento precari scuola, la Camera del Non Lavoro, il Partito Comunista dei lavoratori, la Federazione Giovani Comunisti, operatori del mondo della sanità, lavoratori delle società di logistica addetti alle consegne di pacchi, dipendenti licenziati da Zara, giovani dei centri sociali e un gruppo di Carc, i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Tra bandiere rosse, cartelloni e striscioni, anche quello in cui si leggeva, riferito ai ‘padroni’, “Assassini, le nostre vite valgono più dei vostri profitti“. Molti gli slogan, anche per protestare contro la politica con cui in Lombardia è stata gestita l’epidemia di Covid-19. ANSA  

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Arrestato spacciatore con 2 etti di hashish nascosti nel passeggino

Fingendo di portare il bambino a fare una passeggiata, una coppia di ventenni di origini marocchine spacciava all’interno di un’area verde in zona Chiesa Rossa. Il 29 maggio scorso l’uomo (O.E.B.) e la donna (S.A.) sono arrivati al giardino, tenuto sotto osservazione, intorno alle ore 20 e sono stati visti dagli agenti in borghese del Nucleo Contrasto Stupefacenti mentre scambiavano con un terzo uomo una sostanza marrone – estratta dal porta oggetti del passeggino in cui stava il bambino di due anni – con due banconote da 50 euro. Subito intervenuti, gli agenti hanno trovato all’interno del passeggino due panetti di hashish per un peso totale di 194 grammi. Dalla successiva perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti 670 euro, suddivisi in banconote di diverso taglio e nascosti sotto la piantana del televisore. Al ragazzo, arrestato, sono stati inoltre trovati addosso 120 euro e altri 14 grammi di hashish, nascosti nella mascherina protettiva. La mamma del piccolo è stata indagata in stato di libertà e la coppia è stata segnalata dalla Polizia locale ad ALER in quanto risultata occupante abusiva dell’appartamento perquisito. Sempre da un pattugliamento in borghese è scaturito l’arresto di un altro uomo di origini marocchine di 45 anni (M.A.E.), nei pressi di un parco giochi alle spalle di viale Zara. L’uomo, che era stato oggetto di segnalazioni arrivate alla Polizia locale, è stato perquisito e trovato in possesso di 60 grammi di cocaina dopo aver trascorso qualche minuto all’interno di una Fiat 500 appena giunta sul posto e che si è poi subito allontanata. Dalla successiva perquisizione domiciliare sono stati ritrovati 15.950 euro in contanti, suddivisi in tagli di diverso tipo, e due bilancini di precisione. È un italiano di 40 anni (M.C.) il terzo uomo arrestato per spaccio dalla Polizia locale negli ultimi giorni. L’operazione è nata per verificare un continuo via vai di persone, di giorno e di notte, da un appartamento in zona Quarto Oggiaro. Gli agenti del Nucleo Contrasto Stupefacenti hanno dunque perquisito l’abitazione e rinvenuto circa 100 grammi tra hashish e marijuana e 680 euro in contanti, in banconote di vari tagli.  

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Arrestati due pregiudicati per rapina in una tabaccheria

Venerdì sera, la Polizia di Stato ha eseguito un fermo di polizia giudiziaria nei confronti di due italiani, G. D. di 39 anni e M. F. G. di 38 anni, in quanto gravemente indiziati del delitto di rapina aggravata e sequestro di persona, avvenuta nella stessa mattinata presso una tabaccheria di via Mac Mahon. Poco dopo le ore 9:00 di ieri, Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico sono intervenute in via Mac Mahon, a seguito della segnalazione al numero di emergenza di una rapina consumata in una tabaccheria. Sul posto gli agenti hanno trovato una donna di 55 anni, titolare dell’esercizio commerciale, che ha riferito loro di aver subito, poco prima, una rapina ad opera di due uomini con il volto coperto, di cui uno armato di pistola. I due, dopo averla minacciata con l’arma, l’hanno legata con delle fascette da elettricista e si sono impossessati dell’incasso di 500 euro, del suo cellulare, di diverse stecche di sigarette, di biglietti “Gratta e Vinci” e di schede di ricarica telefonica. La vittima, dopo circa 10 minuti, è riuscita a liberarsi da sola ed ha chiamato la Polizia. Contemporaneamente all’intervento di emergenza delle Volanti, gli agenti della squadra investigativa del Commissariato Comasina hanno subito iniziato le necessarie attività investigative e grazie alla capillare conoscenza del territorio di competenza, dopo poche ore, sono riusciti ad individuare i due responsabili della rapina localizzando, presso il centro commerciale di Cormano (MI), un’autovettura con a bordo due persone che hanno sottoposto controllo. A bordo dell’auto, risultata provento di furto, vi erano due uomini, pluripregiudicati i quali, a seguito di perquisizione, sono stati trovati in possesso di due coltelli con la lama di 20 e 30 centimetri, vari biglietti “Gratta e vinci”, un cellulare e la patente di guida della proprietaria della tabaccheria  ed e denaro contante nonché un mazzo di chiavi di un appartamento. Gli agenti del Commissariato Comasina, dal mazzo di chiavi ritrovato, sono risaliti all’appartamento di uno stabile di via Bellini in Cormano, al cui interno, a seguito di perquisizione, hanno rinvenuto e sequestrato una pistola giocattolo, gli indumenti utilizzati per la rapina, 67 stecche di sigarette e 99 pacchetti, 19 biglietti Gratta e Vinci e 40 ricariche telefoniche, tutto materiale sottratto alla tabaccheria. I due pregiudicati sottoposti a fermo di P.G., sono stati anche indagati in stato di libertà per rapina aggravata in concorso, in relazione ad altre 5 rapine ai danni di esercizi  commerciali, consumate negli ultimi 30 giorni in altrettanti comuni dell’hinterland milanese.  

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