Sala e Di Maio: in politica tutto è possibile

Sala e Di Maio: in politica tutto è possibile. Perché se fino a un mese fa si fosse detto che la possibilità di vederli insieme a ragionare di un nuovo partito, qualcuno avrebbe sorriso e i più cinici avrebbero chiamato la neuro. Invece è successo, perché alla fine sono uomini pratici. Tanto da non avere nessuna bandiera se non quella del potere. Sala ha sventolato quella dei Verdi senza nemmeno entrarci, così come quelle rosse al momento giusto. Soprattutto l’ultima sembra una mossa azzeccata visto che lo ha protetto in diverse situazioni. Di Maio allo stesso tempo è uscito dai 5 Stelle dichiarando di non voler fondare un partito mentre di fatto fondava l’ennesimo schieramento personalistico del Parlamento. Ma le affinità dei due che si sono visti riuniti nella splendida cornice di Brera non finiscono qui: non stanno simpatici a nessuno. Inutile ripercorrere il lungo elenco, ma sicuramente tutti ricordano come i due non siano mai stati amati. Vengono apprezzati perché portano a casa i risultati: Sala ha vinto due volte la poltrona di sindaco di Milano e almeno una volta aveva un vero sfidante. Senza contare che con una serie di giochi di Palazzo (almeno stando alla biografia di Renzi) ha evitato guai eccessivi in tribunale. E tra l’altro è forse l’unico sindaco di grande città condannato che non si è mai dimesso. Un fuoriclasse. Di Maio ha portato il M5S al massimo storico e poi ha concluso riforme epocali come il taglio dei parlamentari (piaccia o no è un cambio d’epoca). Insomma un altro fuoriclasse. Perché entrambi fanno oltre che parlare. L’incontro ne è la dimostrazione. Ora  bisogna vedere cosa combineranno insieme. Ma senza dubbio Sala e Di Maio: in politica tutto è possibile