8 Ottobre 2023

Il ‘mega murale dei diritti’ inaugurato sabato a Milano

E’ stato inaugurato sabato mattina, a Milano, il grande murale dei diritti realizzato dal collettivo artistico Orticanoodles e dall’associazione OrMe – Ortica Memoria, che con questa nuova opera aggiunge un altro capolavoro al primo museo a cielo aperto di Milano. “Il murale è un omaggio a 200 persone straordinarie, visionarie che hanno avuto il coraggio di sfidare le convenzioni sociali e che, con passione, impegno e determinazione, hanno fatto la storia dei diritti umani e civili. L’opera ricorda anche i volti dei migranti che hanno perso la vita nel tragico naufragio di Lampedusa il 3 ottobre 2013, nei giorni in cui ricorre il decimo anniversario”, hanno spiegato dall’associazione che promuove la rigenerazione urbana attraverso la realizzazione di attività culturali, artistiche, ricreative e formative. Il murale è stato realizzato sulla facciata di un palazzo in via Ortica 1. L’opera è un’esplosione di colori di forte impatto visivo: una grande bandiera arcobaleno avvolge il palazzo dal quale si affacciano i volti di persone che hanno scelto di non restare indifferenti e, in tempi diversi, si sono spese per un mondo più giusto, libero e dignitoso per tutti. Così, all’Ortica, il più piccolo quartiere di Milano, prende vita la storia dei diritti e il suo lungo cammino, in un’opera che ricorda “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pellizza da Volpedo dove una folla compatta e vivace ne celebra la gioia, ma anche i sacrifici e il duro lavoro. “I diritti rappresentati sono quelli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite 75 anni fa, resi iconici attraverso i ritratti simbolo di duecento persone che hanno lasciato un segno con importanti conquiste in diversi campi. Dal diritto all’autodeterminazione, dei popoli, delle minoranze, delle donne, al diritto all’identità personale, e poi i pilastri fondamentali come il diritto alla salute, alla giustizia, all’istruzione e alla libertà d’espressione, includendo anche i diritti degli animali e alla giustizia ambientale”, si legge in una nota di OrMe. Ecco allora i volti di Altiero Spinelli, che, a Milano, 80 anni fa, insieme ad altri ex carcerati e confinati dal regime fascista fondò il Movimento Federalista Europeo; di Franca Viola, prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore e con il suo coraggio cambiò il codice penale; di Masha Amini, a un anno dalla sua uccisione per mano della polizia di Teheran, e del movimento di protesta per i diritti delle donne in Iran. E ancora i ritratti di Amalia Ercoli Finzi, Don Virginio Colmegna, Franca Rame, Michela Murgia, Mariasilvia Spolato. Tanti i milanesi illustri raffigurati: tra questi, Cesare Castiglioni, fondatore della Croce Rossa Italiana, Riccardo Bauer, artefice della rinascita della Società Umanitaria di Milano, la pedagogista Giuseppina Pizzigoni, ideatrice del metodo didattico della “scuola rinnovata”, Elda Mazzocchi Scarzella, che istituì, a Milano, un Centro di assistenza per le madri arrivate dai campi tedeschi con figli concepiti durante la prigionia offrendo assistenza alle reduci e dando vita al Villaggio della madre e del fanciullo. Ma anche Gianni Delle Foglie, pioniere, insieme al compagno Ivan Dragoni, delle unioni omosessuali in Italia, con un matrimonio simbolico in piazza della Scala, nel 1992, che fece scalpore. E poi Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli di Milano e fondatrice, nel 1996, del primo Centro antiviolenza e di un Pronto Soccorso per le vittime di violenza sessuale e domestica che ha fatto storia. E ancora, lo storico cappellano del carcere minorile Beccaria, Don Gino Rigoldi, i fondatori di Emergency, Gino Strada e Teresa Sarti, Giovanna Cavazzoni, fondatrice dell’associazione Vidas, che offre assistenza sociosanitaria gratuita ai malati terminali, Samantha Cristoforetti, Franca Valeri, Bruno Munari e altri. Il murale è anche un inno alla libertà d’espressione attraverso i volti simbolo di giornalisti come Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Anna Politkovskaja, Walter Tobagi, Giancarlo Siani, Giuseppe Fava, e di attivisti come Patrick Zaki, Vittorio Arrigoni, Guido Puletti. C’è il diritto alla giustizia, con i volti dell’ambasciatore Luca Attanasio, del medico forense Cristina Cattaneo, direttrice del Labanof (Laboratorio di antropologia e odontologia forense dell’Università degli Studi di Milano), che lavora per identificare i migranti morti nei naufragi nel Mediterraneo e spiegare la lotta alle violazioni dei diritti umani attraverso la scienza. E poi le tante figure esemplari che si sono battute per la giustizia, dal magistrato Rocco Chinnici, che istituì il pool antimafia, a Giorgio Perlasca, che salvò dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica, e Tina Merlin, di cui si ricorda la caparbietà nel mettere in luce la verità sul disastro della diga del Vajont. E ancora, il diritto alla salute, con il ritratto di Carlo Urbani, il medico italiano che per primo identificò il virus della Sars sacrificando la sua stessa vita per scongiurare una pandemia; dello psichiatra Franco Basaglia, che rivoluzionò il sistema di cura della malattia mentale restituendo ai pazienti dignità e valore; e del primo premio Nobel per la pace Henry Dunant. E il diritto all’istruzione e la promozione della cultura dell’infanzia basata sui diritti, con i volti di Eglantyne Jebb, fondatrice di Save the Children e autrice della prima Carta dei Diritti del Bambini, di Ersilia Bronzini Majno, fondatrice dell’Asilo Mariuccia, Don Lorenzo Milani e Malala Yousafzai. Fino al diritto alla giustizia climatica e a un ambiente sano e sostenibile, riconosciuto, con una recente risoluzione, dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Dalla madre del movimento ambientalista, Rachel Carson, alle giovani attiviste Greta Thumberg e Autumn Peltier, e ancora il premio Nobel Giorgio Parisi, le ricercatrici Federica Bertocchini, che ha scoperto il bruco mangia plastica, e Barbara Mazzolai, direttrice per la robotica bioispirata dell’lstituto Italiano di Tecnologia. “Il ‘Murale dei diritti’ racconta l’impegno di uomini e donne che hanno speso la vita per affermare diritti sociali e diritti civili, contribuendo a scrivere la Storia e l’evoluzione della coscienza civica e civile della nostra società. Non è stato facile scegliere i 200 volti che disegnano il murale e insieme una vera e propria ‘mappa’ dei diritti: un’opera d’arte che rende più prezioso il museo a cielo aperto di OrMe e ci permette di raccontare

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Il sindaco Sala: “Più di 10 miliardi di euro sono già stati definiti in termini di progetto”

A Milano più del 95% dei fondi del Pnrr è già stato impegnato, se non speso”, ad annunciarlo il sindaco Beppe Sala durante un convegno dedicato alle nuove norme su appalti e concessioni “Il nuovo codice dei contratti pubblici”. Dei 191,5 miliardi di euro spettanti all’Italia, Milano ha ottenuto 780,73 milioni utilizzati tra digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. E poi, transizione ecologica, istruzione e ricerca, e inclusione. “Due anni fa dicevo che se i fondi non vengono spesi, Milano si offriva per fare ancora di più. E anche oggi dico che potremmo fare di più su scuole e case pubbliche. Ma voglio rassicurare sul fatto che noi siamo avanti”, ha proseguito il sindaco che ha aggiunto: “Milano nei prossimi anni muoverà investimenti molto significativi. Più di 10 miliardi di euro sono già stati definiti in termini di progetto e in pochi anni vedremo un ulteriore passo di trasformazione della città”. Agire con attenzione è la priorità del primo cittadino: “Abbiamo capito che costruire in sé non è sempre qualcosa di positivo, ma bisogna farlo nel rispetto delle regole, rigenerando e non portando via verde e andando incontro alle esigenze della città”.

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Atm Milano in sciopero: orari e fasce garantite

Lunedì nero all’orizzonte. Il prossimo 9 ottobre è il giorno scelto dai sindacati per lo sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico locale. A Milano saranno a rischio metropolitane, autobus e tram con i dipendenti di Atm che potranno incrociare le braccia per l’intera giornata. L’agitazione, proclamata dal sindacato Usb lavoro privato, era inizialmente prevista per il 29 settembre ma è stata rinviata dopo l’intervento del ministero dei trasporti che aveva deciso di ridurre a 4 ore lo stop. Da lì la scelta del sindacato di indire un altro sciopero, in un altro giorno. “A Milano, lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle nostre linee dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio”, ha segnalato ai viaggiatori Atm, la società che gestisce il Tpl nel capoluogo meneghino. Quindi saranno previste due fasce di garanzia: la circolazione dei mezzi è assicurata da inizio servizio alle 8.45 e tra le 15 e le 18. Fuori da questi orari, i mezzi rischiano di fermarsi. Discorso diverso per Autoguidovie, società di bus che serve l’hinterland: “Le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 saranno garantite dalle 5:30 alle 8:29 e dalle 15 alle 17:59”, ha annunciato la stessa Atm. Lo sciopero, ha ricordato l’azienda di Foro Bonaparte, è stato proclamato “per la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, per il blocco delle spese militari e invio armi in Ucraina, per il superamento dei salari di ingresso, per la necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità, per la sicurezza dei lavoratori, per il salario minimo a 10 euro l’ora, per il libero esercizio del diritto di sciopero e per la legge sulla rappresentanza”. In aggiunta Al Cobas “stigmatizza il comportamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, con la riduzione a 4 ore dello sciopero di 24 ore precedentemente indetto per il 29 settembre e differito al 9 ottobre, avrebbe ecceduto nel restringimento del diritto di sciopero costituzionalmente garantito”.

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Elezioni suppletive, Fabrizio Sala (FI): “Galliani candidato migliore”

“La politica deve, prima di tutto, sapere ascoltare: questo è l’obiettivo principale del comitato di Adriano Galliani, che abbiamo inaugurato oggi a Monza. Lui è il candidato migliore per dare forza al nostro territorio e per portare ancora più Brianza in Parlamento”. Lo ha dichiarato Fabrizio Sala, Deputato e Coordinatore Provinciale di Forza Italia Monza e Brianza, in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale di Adriano Galliani a Monza. “Adriano Galliani, infatti, rappresenta al meglio il saper fare tipico di questo territorio ed è l’uomo giusto per proseguire il lavoro che aveva iniziato in Brianza il Presidente Silvio Berlusconi. Forza Italia si conferma più unita che mai e, sotto la guida del nostro segretario Antonio Tajani, guardiamo al futuro con tanti nuovi traguardi da raggiungere”, ha aggiunto.

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