8 Novembre 2020

Cucina Mobile per distribuire pasti caldi ai senza dimora

Presentato il nuovo servizio di Cucina Mobile di Fondazione Progetto Arca che sarà attivo dalla prossima settimana e che accompagnerà le sue Unità di strada, che da anni lavorano in rete con il Centro Aiuto Stazione Centrale del Comune di Milano nell’assistenza alle persone senza dimora che vivono in strada. “Un’attività di cui la città ha bisogno – dice l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – ora più che mai. Ci siamo già misurati con le difficoltà dell’emergenza, amplificate nel momento in cui le persone si trovano per strada, impossibilitate a proteggere se stesse e gli altri. Questa iniziativa migliora la qualità di un servizio che in città ha già raggiunto un buon livello di risposta, riuscendo a fornire un piatto caldo e una dieta più equilibrata ai senza dimora. Quel piatto rappresenta anche un’occasione per poter scambiare due parole, informare dei servizi offerti e cercare di convincere queste persone ad utilizzare le strutture che, come ogni anno, a breve verranno attivate per il Piano freddo”. L’idea della Cucina Mobile nasce dall’esperienza maturata sul campo, da operatori e volontari della Onlus, durante questo anno di emergenza sanitaria, sociale e alimentare che ha imposto una chiusura forzata di numerosi servizi a sostegno delle persone fragili senza dimora. A questo si aggiunge la necessità di fornire un apporto nutrizionale sano ed equilibrato a coloro che non hanno i mezzi e la possibilità per accedere o prepararsi un pasto caldo e completo. “Un piatto caldo donato come gesto di cura e attenzione è il modo più diretto, sincero e accogliente per entrare in contatto con una persona, per dirle che si può fidare di te e per cominciare a instaurare un dialogo – racconta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca -. La base di tutte le nostre attività e servizi dedicati alle persone senza dimora è la vicinanza e il sostegno concreto in risposta a un bisogno primario, proprio come è il cibo: un diritto fondamentale di ogni essere umano, con un importante valore di relazione. Un pasto caldo, sano e buono è il primo passo verso una presa in carico più strutturata della persona fragile, avviandola poi a un recupero della sua vita”. La Cucina Mobile consiste in un foodtruck dotato di fornelli, forno e bollitori, che seguirà le Unità di strada di Progetto Arca in particolare durante i mesi più freddi, consegnando ogni sera 120 pasti caldi cucinati al momento, per 5 giorni a settimana, con proposte diversificate per un apporto nutrizionale adeguato in termini di quantità e qualità. Insieme al pasto caldo, i volontari consegneranno a chi incontreranno in strada anche un sacchetto contenente cibi confezionati per gli altri due pasti (colazione e pranzo) della giornata successiva. Il servizio garantisce, insieme alla consegna dei pasti, anche dei momenti di dialogo con operatori qualificati, necessari a orientare le persone in difficoltà e senza riparo ai servizi assistenziali e sanitari sul territorio. La relazione di fiducia che ne deriva sarà la base per un auspicato percorso di accoglienza e reinserimento sociale. “Questo progetto si inserisce all’interno di una partnership solida e ben strutturata con Fondazione Progetto Arca – afferma Marco Magnelli, direttore di Banco Alimentare della Lombardia – È da anni che collaboriamo per dare una risposta concreta ed univoca al bisogno e oggi, a fronte dell’emergenza legata alla pandemia, siamo ancora più uniti per dare aiuto alle persone in difficoltà”. Conclude Sinigallia: “Grazie di cuore al Banco Alimentare della Lombardia, con cui collaboriamo da anni, e a Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Unione Buddhista Italiana, tre indispensabili partner che, con il loro contributo, ci permettono di mettere in campo questo nuovo servizio dedicato alle persone più fragili”.

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7,5 milioni per Parco delle Cave e Boscoincittà

Quasi 1,5 milioni di euro per le attività di manutenzione delle aree rurali all’interno del Parco delle Cave per il periodo compreso tra novembre 2020 e ottobre 2023 e circa 6 milioni di euro per la gestione, fino al 2029, di Boscoincittà e Cava Ongari Cerutti, situata all’interno del parco delle Cave. Sono i fondi stanziati dalla giunta per la gestione di due tra i polmoni verdi più estesi e caratteristici della città. “La cura e la crescita di queste due oasi naturalistiche dell’ovest città sarà fondamentale per la realizzazione del Grande Parco Metropolitano – dichiara l’assessore al Verde Pierfrancesco Maran-. Per questo vogliamo continuare ad assicurare standard qualitativi elevati, così come è stato in questi anni, affidando la gestione a soggetti altamente specializzati nella cura di aree forestali e del complesso sistema delle acque delle cave”. Il parco delle Cave, ricompreso all’interno del parco Agricolo Sud, con la sua estensione di oltre 100 ettari all’interno di un contesto densamente edificato tra Baggio, Quinto Romano e Quarto Cagnino, rappresenta una delle più importanti risorse a verde del territorio, elemento di connessione tra l’ex Piazza d’Armi e il sistema delle aree rurali dell’ovest città. La sua manutenzione è principalmente ripartita tra Miami Scarl nell’ambito del Global Service del Comune per quanto riguarda le aree a più intensa fruizione, associazioni sportive, culturali e ricreative già preesistenti alla formazione del parco per le aree occupate dalle proprie attività, il CFU “Boscoincittà” di Italia Nostra per quanto riguarda Cava Ongari Cerutti, e alcune aziende agricole storicamente presenti sul territorio promotrici di progetti di valenza ambientale per le aree produttive agricole. Grazie alla cura degli agricoltori, negli anni la coltivazione delle superfici all’interno del parco è stata progressivamente diversificata: ampie aree precedentemente mantenute a tappeto erboso sono state trasformate in campi a fienagione, prati fioriti, a frumento, erba medica, a beneficio della biodiversità e della ricchezza del paesaggio originario. Per questo, anche nei prossimi anni, le aree agricole attuali e quelle nuove che nasceranno, per un totale di 60 ettari, saranno affidate agli agricoltori selezionate dal Distretto Agricolo Milanese, così come avviene dal 2010. Il prossimo anno inoltre partiranno importanti lavori di riqualificazione del parco per un valore di 5 milioni di euro, nell’ambito del Piano Integrato di Intervento Calchi Taeggi che porteranno nuovi percorsi ciclopedonali, opere a verde, arredi e illuminazione pubblica. Parallelamente l’Amministrazione ha stanziato circa 6 milioni di euro fino al 2029 per la manutenzione e lo sviluppo delle aree verdi comunali di Cava Ongari-Cerutti, 23 ettari di verde e specchi d’acqua all’interno del Parco delle Cave, e di Boscoincittà, che con i suoi 128 ettari rappresenta il primo esempio in Italia di forestazione urbana riconosciuto anche a livello internazionale. I due polmoni verdi sono oggi gestiti da Italia Nostra che non solo si occupa degli aspetti manutentivi, ma anche delle attività complementari sociali, educative e formative e di coinvolgimento dei cittadini nello sviluppo e cura delle aree. L’Amministrazione dovrà ora indire un’istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione del soggetto con cui stipulare un nuovo accordo di collaborazione per la conduzione, manutenzione e sviluppo delle aree verdi per i prossimi 9 anni. Il soggetto dovrà dimostrare di avere competenze tecniche e organizzative e produrre progettualità specifiche che perseguano tra le altre cose allo sviluppo della “Cintura Verde Ovest Milano” con il completamento delle connessioni con il Parco Agricolo Sud, al potenziamento della naturalità e biodiversità, allo sviluppo dell’agricoltura periurbana, al completamento dei percorsi ciclo-pedonali ed equestri e al completamento e sviluppo orti urbani e giardini tematici.

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5 arresti e 12 denunce per truffe su internet

La Polizia Postale di Bologna e Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha denunciato 12 persone di cui 5 arrestate per associazione per delinquere finalizzata truffa aggravata. La complessa attività d’indagine svolta dalla Polizia Postale ha permesso di identificare gli autori di un’associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di capi di abbigliamento tramite Instagram, la piattaforma più popolare tra i giovani e giovanissimi. Sono giovani e giovanissimi internauti di tutta Italia, generalmente esperti utilizzatori della rete, le vittime di un’associazione per delinquere dell’hinterland milanese (Rozzano, Buccinasco, San Donato Milanese, Lacchiarella) che in un anno ha truffato oltre 250.000 euro. L’attività criminale, iniziata nel 2018 per proseguire sino al 2020, speculando anche sull’emergenza sanitaria che ha costretto alla chiusura numerosi esercizi commerciali al dettaglio, ha sfruttato l’uso massivo della rete per lo shopping online. Principali vittime delle truffe online sono stati i più giovani, costretti a trascorrere molte ore al giorno tra le mura domestiche. La proposta di capi “alla moda” dal modesto valore commerciale, l’uso di un ambiente social in voga tra i più giovani e l’utilizzo di profili con migliaia di followers hanno facilmente attratto le giovani vittime, inducendole agli acquisti poi rivelatisi truffaldini. Gli utenti, accuratamente selezionati, venivano contattati su Instagram ed indotti al pagamento mediante ricariche di carte prepagate. Successivamente, i truffatori, con altri profili social, ricontattavano le vittime persuadendole ad effettuare un nuovo pagamento, adducendo giustificazioni pretestuose come spese di dogana o problemi fiscali. L’analisi dei movimenti di denaro sulle 15 carte prepagate utilizzate per raccogliere i proventi dell’attività, incrociati con i tabulati telefonici dei sodali ed ulteriori riscontri investigativi, hanno consentito di identificare 2.400 vittime di cui 1.600 minori. All’interno dell’associazione è stato possibile distinguere diverse figure aventi ruoli specifici: tra questi il promotore, titolare di 4 carte utilizzate per ricevere i proventi poi in parte monetizzati mediante prelievi presso sportelli ATM, altri soggetti attivi coinvolti nella gestione dei profili social e dei contatti con le vittime (avvenuti anche tramite Whatsapp), oltre ai diversi prestanome intestatari di carte prepagate su cui venivano trasferiti gli illeciti profitti. Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione personale e domiciliare, mentre 5 di questi, che hanno avuto un ruolo ben definito nell’associazione criminale, alla custodia cautelare degli arresti domiciliari, con divieto di utilizzo di apparecchiature telefoniche e informatiche. Sono stati, inoltre, sequestrati i profili Instagram truffaldini, le carte prepagate e i c/c dove venivano riversati i proventi illeciti

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Marocchino arrestato per spaccio in via padova

Nell’ambito dei controlli previsti dal progetto Penelope della Questura, inoltre, ieri sera la Polizia di Stato ha arrestato un cittadino marocchino di 41 anni trovato in possesso di 52 g di hashish, 275 euro, bilancino e materiale di confezionamento occultato all’interno del negozio da barbiere in via Padova e un marocchino 39enne che cercava di allontanarsi dal luogo del controllo e che nascondeva un borsone con 660 g di hashish suddivisi in panetti e 21 g di cocaina, all’interno di una stanza in un hotel in piazza Durante. Nel corso del servizio svolto in via Padova con i poliziotti delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e del Commissariato Villa San Giovanni, della sezione Polmetro, dell’unità cinofila e del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, sono state controllati 34 veicoli e 72 persone di cui 20 risultate avere precedenti di polizia dalle verifiche in banca dati. Un cittadino italiano è stato indagato in base all’art 168 del Codice della Strada che disciplina il trasporto di materiali pericolosi.

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Abusivi e droga, arrestati palestinere, rumeno ed egiziano

Gli agenti del Commissariato Villa San Giovanni, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga nella zona a nord di Milano, sono risaliti a un appartamento in via Narni quale probabile luogo di spaccio. Appostatisi nei pressi per verificare la situazione, i poliziotti hanno visto i tre fare ingresso e, poco prima delle ore 20, con l’ausilio di un’unità cinofila dell’Ufficio Prevenzione Generale, sono entrati nell’abitazione individuata nella scala B dello stabile e hanno sequestrato 42 grammi di marijuana rinvenuti in una busta. Nello stesso momento in cui i poliziotti del Commissariato di viale Monza erano impegnati nella perquisizione, degli ispettori ALER stavano compiendo un loro secondo intervento per la segnalazione di un alloggio occupato abusivamente nella scala A dello stesso stabile. Dopo che è giunta in ausilio una volante del Commissariato stesso, i poliziotti hanno verificato come l’alloggio, occupato dal 26enne egiziano e dalla 21enne palestinese incinta indagati in stato di libertà per l’invasione di edifici, non fosse di proprietà ALER ma di privati cittadini. La perquisizione nell’appartamento in questione ha portato al rinvenimento, nello zaino della ragazza, di un bilancino di precisione e la perquisizione in un alloggio adiacente, per i quali si erano attivati in precedenza gli ispettori ALER, ha portato al rinvenimento, in un comò della camera da letto, di 30 grammi di hashish. Ritornati verso la scala B dell’edificio, i poliziotti sono stati attratti da un forte odore di marijuana proveniente dalle cantine e, individuato il locale, hanno rinvenuto, in uno scatolone per seggioloni da bambini, tre buste di marijuana simile a quella sequestrata in precedenza, dal peso complessivo di 3 chili. I tre cittadini, regolari sul territorio con precedenti di polizia a carico e senza occupazione, sono stati arrestati.

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