Continua la sfida tra Moratti e Fontana

Continua la sfida tra Moratti e Fontana. In questi giorni sta  proseguendo la sfida all’interno di Palazzo Lombardia. Da una parte Letizia Moratti, dall’altra Attilio Fontana. Matteo Salvini ha svolto il suo ruolo di segretario leghista difendendo un’altra volta il governatore lombardo: secondo il parùn della Lega deve essere il presidente uscente il candidato del centrodestra, perché i moderati sono comunque dati per vincenti. Ma c’è l’ennesimo sondaggio a scombussolare ancora l’equilibrio della maggioranza: Moratti vincerebbe di più di Fontana. Persino se si candidasse con il centrosinistra vincerebbe. Ora tralasciamo il discorso sui sondaggisti che azzeccano soprattutto i risultati preferiti dai committenti e torniamo al discorso principale: come saranno le regionali in Lombardia? Perché qualcuno ha veramente ipotizzato uno scenario in cui l’attuale assessore al Welfare di Regione Lombardia poteva diventare la front woman di una coalizione di sinistra. E in fondo non sarebbe così assurdo perché da anni la sinistra lombarda candida gente che con la sinistra ci azzecca quanto Moratti. Ricordiamo tutti Ambrosoli junior, che di sinistra ha la mano, una gamba e poco altro. Persona rispettabilissima, sia per storia famigliare che personale, ma da qui a farne uno di sinistra ce ne corre. E’ più simile a un profilo come Moratti. Ricca sfondata, con esperienze pregresse in politica (il tempo ha cancellato il ricordo della qualità dei risultati), un’attenzione non comune alla società con dispendio di risorse personali non solo economiche, modi garbati. Insomma, buoni borghesi. Gente da cilindro per le sere eleganti e bombetta di giorno. E dunque spendibili a sinistra, schieramento che ormai da anni ha come sogno quella vita lì invece delle decantata fabbrica e osteria da muratori. Anche perché di questi tempi uccidono gli immigrati. Cosa troppo volgare per gente che si ritiene avanzata, ma nel senso di progredita. Ecco allora che continua la sfida tra Moratti e Fontana e potrebbe addirittura vederla continuare su fronti opposti. Tanto le opposizioni difficilmente troveranno un candidato migliore.