Degrado e abbandono, macerie, spazzatura in via Giambellino 181

Degrado e abbandono, macerie, spazzatura e luoghi dove giovani tossicodipendenti si riparano per consumare una dose. Il Laboratorio di quartiere Giambellino-Lorenteggio ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video-denuncia che torna sulle condizioni degli stabili Aler di via Lorenteggio 181 chiedendo un intervento delle istituzioni.

Le case erp del quartiere al civico 181 sono sospese tra il futuro progetto di riqualificazione e un presente di forte degrado. Ci vivono ancora almeno quattro famiglie con 11 bambini. Una situazione complessa di case occupate mentre gli inquilini regolari sono stati trasferiti in attesa dell’abbattimento dei due edifici rimasti (il terzo è stato demolito nel 2017). Per queste famiglie occupanti che – spiega il Laboratorio – chiedono di regolarizzare la propria posizione, il Laboratorio chiede “che sia rispettato il diritto di accesso alla valutazione del bisogno, come sottoscritto da Aler stessa“, sottolineano in riferimento al protocollo d’intesa stipulato dal Comune, dall’Aler e dai sindacati degli inquilini nel 2016 che riguarda i cosiddetti “occupanti per necessità“.

Ora, oltre a una sistemazione per queste famiglie con minori, in vista del maxi progetto per l’area, le organizzazioni territoriali chiedono che all’interno del processo di riqualificazione siano definiti degli obiettivi minimi di progetto che elencano per punti: “1. Mantenimento della qualifica ERP a canone sociale dell’intero patrimonio abitativo, ad libitum; 2. Mantenimento, a seguito delle ristrutturazioni ovvero degli abbattimenti e ricostruzioni, del numero di alloggi totali, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia; 3. Assegnazione di tutti gli alloggi attualmente non assegnati, esplicitamente inclusi quelli classificati come attualmente occupati senza titolo, disponibili, potenziale latente e sotto-soglia, stimati in circa ottocento unità alla data odierna, incluse le ristrutturazioni ove necessarie, a partire dai 240 PNEA ex L. 80 la cui ristrutturazione in quartiere è prevista dall’Accordo di Programma; 4. Regolarizzazione delle famiglie occupanti senza titolo in stato di necessità; 5. Garanzia che i servizi di base, quali le portinerie e le manutenzioni ordinarie, siano istituiti in tutti gli stabili del quartiere; 6. Garanzia che ai nuclei familiari oggetto di mobilità sia concesso il diritto di restare in quartiere; 7. Istituzione di un tavolo integrato (composto dai membri costituenti l’Accordo di Programma, il Municipio 6, eventuali soggetti attuatori, i sindacati e dalle organizzazioni locali) di condivisione trimestrale dello stato di avanzamento del Progetto e della documentazione relativa; 8. Istituzione di un calendario semestrale di assemblee pubbliche; 9. Attivazione di un percorso di progettazione partecipata della riqualificazione con gli abitanti e le organizzazioni territoriali“.