11 Luglio 2019

La Polizia arresta sessantenne con un kg di hashish

Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato Centro hanno arrestato un italiano di 60 anni per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, e sequestrato un kg di hashish. L’attività investigativa dei poliziotti, volta al contrasto dello spaccio di droga, ha permesso di risalire all’uomo, rivelatosi assiduo frequentatore di una sala giochi della “Chinatown” milanese. Gli agenti hanno lo hanno rintracciato proprio all’interno del locale, e, durante la perquisizione della sua abitazione, hanno rinvenuto e sequestrato 10 panetti di hashish del peso complessivo di 1kg, 1 telefono cellulare, 1 bilancino di precisione e alcune banconote.

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La Procura indaga sulla Lega

La procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega di cui hanno parlato in inchieste giornalistiche sia il sito americano BuzzFeed sia il settimanale L’Espresso. Corruzione internazionale: sarebbe questa da quanto si è appreso l’ipotesi di reato formulata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro che hanno già sentito alcune persone. L’indagine nasce dagli articoli de l’Espresso e dall’audio pubblicato sul sito americano BuzzFeed, con la voce di Gianluca Savoini, leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia, che a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega nell’ambito di affari legati al petrolio ma non si sa se l’intesa sia mai andata in porto. ANSA  

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Domani ingresso gratuito alla mostra “Il meraviglioso mondo della natura”

In occasione degli ultimi giorni di apertura della mostra “Il meraviglioso mondo della natura. Una favola tra arte, mito e scienza”, che chiude domenica 14 luglio, Comune di Milano|Cultura e 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE hanno deciso l’ingresso gratuito all’esposizione per tutta la giornata di venerdì 12 luglio, dalle ore 9:30 alle ore 19:30. Questa iniziativa è possibile grazie al sostegno dell’Istituto Ganassini, storico marchio farmaceutico italiano che ha raccolto la sfida di riportare all’antico splendore le 23 tele del “Ciclo di Orfeo”, protagoniste dell’esposizione insieme ad altri capolavori come la Canestra di frutta di Caravaggio, contribuendo al loro restauro e offrendo al pubblico la possibilità di conoscere questa opera straordinaria, patrimonio delle raccolte civiche milanesi. L’originale progetto espositivo, curato da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, è infatti centrato sulla ricostruzione del “Ciclo di Orfeo” secondo l’antico assetto e la verosimile sequenza originaria con cui si doveva presentare quando fu realizzato intorno al 1670 per Palazzo Visconti (poi diventato Lunati, poi Verri) in via Monte Napoleone. Le tele furono in seguito smontate per approdare nel 1877 a Palazzo Sormani, dove vennero adattate per essere allestite nella sala del Grechetto nei primissimi anni del Novecento.  

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Metro 5, anche Garibaldi chiude le scale mobili

Metro 5, anche Garibaldi chiude le scale mobili. Gli addetti dalla M5 hanno provato un approccio morbido, abituando gli utenti a percorsi diversi per accedere o lasciare le banchine: per giorni sono stati stesi e presidiati nastri rossi per deviare i flussi di migliaia di persone che soprattutto negli orari di lavoro si riversano in una stazione tra le più trafficate d’europa. A Garibaldi passano 25 milioni di persone all’anno, per questo il solito disservizio sulle scale mobili della metropolitana (in teoria) più avanzata di Milano non può passare come una notizia qualsiasi. Sull’Osservatore abbiamo già riportato diverse criticità a proposito di questa opera di indubbio valore, anzi proprio per sottolinearne il valore. Questa volta però è più importante delle altre: in altre occasioni sono state fermate per “manutenzione programmata” le scale mobili di stazioni secondarie, però difficilmente sono stati rispettati i termini scritti sui cartelli di avviso. E se anche questa volta i lavori durassero più di una settimana? Sicuramente meglio in estate che in inverno, ma luglio resta un mese lavorativo e già chi la usa al mattino sa che genere di ingorghi si generano tra le persone dirette con passo milanese verso l’ufficio. Metropolitana 5 però sembra aver sottovalutato la questione, perché non c’è stata una comunicazione chiara e diffusa del disservizio che stava colpendo un’infrastruttura così delicata. C’è stato il sistema dei nastri rossi, quindi non si può dire che sia stato ignorato il problema. Ma visto che nella società della comunicazione si perdono proprio le informazioni più importanti, forse era il caso di gestire in modo diverso l’emergenza. Pochi anni fa, quando i giornali sottolinearono gli aspetti labirintici degli spostamenti nelle stazioni ferroviaria cittadine, si creò tra il resto il sistema delle “orme”, cioè i percorsi tra una linea e l’altra con comodi e visibili per tutti tondi colorati che guidavano i viaggiatori tra una banchina e l’altra. Forse non una soluzione definitiva, ma oggettivamente utile e capace di semplificare almeno in parte la vita degli utenti. Oggi invece si aggiusta in punta dei piedi una scala mobile su cui passano buona parte dei milioni di utenti delle linee sotterranee milanesi. Forse si poteva fare meglio.  

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Esercito, presentato il progetto Caserme Verdi. Sardone: torni il “Voloire”

“Una possibilità straordinaria” per l’Esercito e per la città di Milano. E’ questa, in estrema sintesi, l’opinione su cui concordano il Capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sul progetto ‘Caserme verdi’ presentato oggi, dopo Roma, anche a MILANO, nella cornice di palazzo Cusani, sede del Comando militare Esercito Lombardia. Nei prossimi vent’anni, infatti, il capoluogo lombardo, dove si trovano numerose infrastrutture militari (alcune, non più operative, in stato di degrado), sarà oggetto di un grande piano di ammodernamento delle caserme, che coinvolgerà la città con nuovi spazi e nuove aree fruibili al pubblico. “Su questo progetto siamo molto allineati – ha detto il Sindaco – un bel progetto che avvicina Esercito e cittadinanza“. “Riorganizzare il parco infrastrutturale – ha detto il Generale Farina – è necessario per il benessere del personale, a cui servono basi militari di nuova generazione, modulari, dal basso impatto ambientale consumo energetico e a ridotti costi di manutenzione“. Il piano, a livello nazionale, individua al momento 26 strutture, a Milano comprende le caserme Santa Barbara, in piazzale Perrucchetti, (attuale sede del 1 Rgt. Trasmissioni, e base operativa locale dell’operazione ‘Strade sicure‘) e Annibaldi’ (più conosciuta come Ospedale militare di Baggio) estese su circa 30 ettari. “Si tratta di un progetto da un miliardo e mezzo spalmati su 15-20 anni – ha precisato il generale Gianpaolo Mirra, del Dipartimento infrastrutture dell’Esercito – Le caserme saranno strutture nuove, con lavori di bonifica ambientale“. Le caserme scartate verranno valorizzate in altro modo, non escludendo la possibilità di ricorrere a joint venture con l’edilizia privata. Un business che nel caso rivoluzionerebbe il mercato. Il Consigliere Comunale Silvia Sardone ha commentato compiaciuta la notizia, “Il progetto Caserme Verdi è un’ottima iniziativa dell’Esercito e l’inserimento della Caserma Santa Barbara, sede dal 1887 del Reggimento Artiglieria a Cavallo e della Caserma Annibaldi è una grande notizia per Milano“. “È straordinario il lavoro che svolgono tutti i giorni i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e i militari di Strade Sicure nella lotta alla criminalità – prosegue Sardone – e per la sicurezza dei cittadini e ad Expo lo hanno dimostrato al mondo intero. Per questo motivo la politica deve garantire a questi uomini la possibilità di poter operare al meglio“. Sardone ricorda quindi “Si deve al governo Renzi con il Ministro della Difesa Pinotti e al Sindaco Sala,  che solo oggi si ricorda dell’Esercito,  il trasferimento delle Voloire da Milano, dopo che avevano garantito la sicurezza di Expo e per far spazio agli immigrati presso la Caserma Montello“. Concludendo, “Bisogna riportare subito i militari delle Voloire a Milano, in vista delle Olimpiadi 2026 e perché è la Santa Barbara la loro casa“.  

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Inter e Milan presentano progetto nuovo stadio di San Siro, ma Bestetti non è d’accordo

Inter e Milan hanno presentato al Comune il masterplan per la realizzazione del nuovo stadio di San Siro. Si tratta di un progetto da 1,2 miliardi di investimenti privati per una nuova e moderna area sportiva nel quartiere. Il nuovo stadio di Milano potrebbe vedere la luce già nel 2023. Si è trattato del primo passo ufficiale dei due club per ”avviare un percorso condiviso verso la costruzione, nell’area di San Siro, di un distretto urbano, moderno, sostenibile e accessibile, che ruoti intorno a un impianto sportivo innovativo dai più elevati standard internazionali”, si legge nel comunicato congiunto di Inter e Milan. All’interno sorgerebbero un nuovo impianto ”da circa 60mila posti a sedere, nell’area contigua a quella dell’attuale stadio” e ”un distretto multifunzionale nell’area del Meazza dedicato allo sport, all’intrattenimento, allo shopping e al divertimento”, uno spazio che dovrebbe rappresentare ”un luogo di aggregazione in grado di accogliere cittadini, tifosi e turisti 365 giorni all’anno, dando occupazione a oltre 3.500 persone’‘. La realizzazione di questo progetto è ritenuta ”essenziale” dai due club ”per riportare il calcio di Milano tra l’élite del calcio europeo e mondiale”. Gli investimenti per 1.2 miliardi di euro saranno sostenuti dalle due società ”a fronte della concessione di un diritto di superficie a 90 anni, da assegnarsi tramite gara pubblica, per la quale i due club, in qualità di proponenti, avranno un diritto di prelazione”. Per niente d’accordo con la proposta Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7 . “Lo stadio di San Siro è un monumento nazionale, un simbolo di Milano e dell’Italia nel mondo che non può essere cancellato con un colpo di ruspa” commenta Bestetti, aggiungendo, “Il futuro dello stadio, che è di proprietà dei milanesi, – prosegue Bestetti – lo devono decidere i milanesi. Da settembre, con il Comitato No demolizione di San Siro, presentato lo scorso marzo a Palazzo Marino, promuoveremo una grande mobilitazione popolare in  difesa dello stadio per raccogliere le firme previste per l’indizione di un referendum cittadino su San Siro. Milan e Inter investano nell’ammodernamento di San Siro senza distruggere la Scala del calcio. La Milano calcistica – conclude l’azzurro – è sempre stata ai massimi livelli mondiali giocando a San Siro. Prima di costruire uno stadio, forse è bene che comincino a costruire una squadra“.  

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