12 Settembre 2022

Produzione musicale e video, animazione 2D/3D e videogames: al SAE Institute di Milano

Produzione musicale e video, animazione 2D/3D e videogames: al SAE Institute di Milano. Diventare professionisti e magari anche artisti del suono e del video per la produzione musicale, per il cinema, la tv e la comunicazione; affermarsi nell’animazione 2D/3D e nel mondo sempre più vasto dei videogames. Per molti giovani significa addirittura fare della propria passione, del proprio sogno e hobby, un vero lavoro quando non la propria arte. L’Accademia dei creative media SAE Institute, presente con più di 54 campus in 28 Paesi e in Italia insediata a Milano in via Trentacoste 14, prima dell’inizio dei corsi 2022-2023, offre gratuitamente una straordinaria opportunità di conoscere da vicino i percorsi formativi biennali e triennali, ‘toccare con mano’ la didattica basata sul principio del ‘learning by doing’, incontrare di persona i docenti, tutti professionisti e talvolta veri e propri artisti affermati nei rispettivi settori di competenza; visitare il campus, con aule attrezzate con le tecnologie più utilizzate dal mercato, e caratterizzato da un ambiente internazionale, fervido di ispirazione e animato frequentemente da ospiti d’eccezione delle diverse attività e arti. “La creatività vive soprattutto di spazi e momenti di scambio tra le persone: non nascondo dunque l’emozione di tornare in presenza per le Open Class dei nostri corsi che si terranno nel nostro campus da lunedì 12 settembre” afferma Emiliano Alborghetti, direttore accademico del SAE Institute Italia “Sarà l’occasione per futuri studenti e studentesse, di avvicinarsi all’offerta formativa di SAE Milano “toccandola con mano”. Infatti, questi eventi si configurano come vere e proprie lezioni in cui docenti e professionisti stimolano le curiosità di tutte i partecipanti.” OPEN CLASS IN PRESENZA https://www.sae.edu/ita/open-class/ Tornano, in presenza, le Open Class, nate per far vivere un’esperienza da allievi dell’Accademia. Al termine di ogni incontro, si potranno fare domande personali per approfondimenti. In più, oltre ad assistere alle lezioni, si può fare un tour guidato del Campus di via Trentacoste per incontrare gli studenti e raccogliere le loro testimonianze in SAE. Per ulteriori informazioni: eventi@sae.edu. Lunedì 12 settembre Ore 18:00 – 19:00 – Produzione Audio – Come fare Pre- Produzione – Docente Matteo Cantaluppi. Verrà affrontato il tema della finalità della pre produzione, in un confronto con la fase di produzione vera e propria. Si analizzeranno i soggetti coinvolti in questo processo (artista, manager, editore, autore, writing sessions, A&R e media), i mezzi attraverso i quali viene realizzata (DAW, Virtual Instruments, strumenti musicali, hardware, portabilità, samples personalizzati) e altri elementi tecnici e artistici. Cantaluppi, produttore, fonico, musicista, compositore, si è diplomato al SAE Institute di Milano dove è pure Pro Tools Official Trainer. Ha fondato lo studio di registrazione Mono Studio. Ha lavorato con Dimartino, Thegiornalisti, Pinguini Tattici Nucleari, Francesco Gabbani, Ex Otago, Canova, Le Vibrazioni, Fast Animals and Slow Kids, Giusy Ferreri, Nesli, Dardust, Bugo, Arisa e Dente ed ha collaborato, in qualità di insegnante, con alcune tra le migliori scuole italiane ed estere. Ha inoltre pubblicato diversi album sperimentali, tra cui “Frontera” (uscito per BTF/AMS Records) insieme al pioniere della musica elettronica italiana Giuseppe Banfi, “Attraverso” (uscito per n5MD), con il trio ambient P.C.M. e ha scritto e prodotto musiche per spot pubblicitari (Alfa Brera, Danone, Festa, Roberto Cavalli, ecc…) e per il cinema. Per iscriversi: https://www.sae.edu/ita/event/open-class-produzione-audio-2/ Martedì 13 settembre Ore 18:00 – 19:00 – Produzione Video – Estetica delle arti visive: il valore delle immagini e il loro significato – Docente Stefano Guerini Rocco. Affidandosi agli approcci e agli strumenti metodologici propri della cultura visuale, il docente prenderà in esame differenti tipologie di linguaggi e prodotti del multiforme panorama mediale contemporaneo, al fine di analizzare le dinamiche e le caratteristiche della comunicazione audiovisiva, con particolare attenzione all’evoluzione dell’immagine cinematografica. Guerini Rocco è docente anche all’Università Cattolica di Milano, dove collabora con il centro di ricerca CeRTA. Dopo aver conseguito il titolo di Dottore di Ricerca nel 2017 all’Università di Bergamo, ha preso parte al Progetto PRIN “Circolazione internazionale del cinema italiano”, in qualità di visiting researcher all’Università della Svizzera Italiana. Ha partecipato a numerosi convegni internazionali e ha pubblicato su riviste accademiche come “Imago”, “L’Avventura”, “Comunicazioni Sociali”. Si occupa di critica cinematografica per testate cartacee e online, tra cui “Il Morandini – Dizionario dei film”, “Cineforum” e “Ondacinema”. Si è diplomato in Produzione presso la Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano, prendendo parte alla realizzazione di spot, cortometraggi e documentari selezionati a programmi di sviluppo come Biennale College (2018) e IDS Academy Series (2021). Cura la selezione cinematografica del Festival Orlando (2018-2022) e fa parte del comitato organizzativo della Documentary Summer School del Festival di Locarno (2019-2022). Per iscriversi: https://www.sae.edu/ita/event/open-class-produzione-video-2/ Mercoledì 14 Settembre Ore 18:00 – 19:00 – Music Business- L’ecosistema musicale: i trend del mercato italiano e globale- Docente Anna Zò. L’attenzione verrà posta sui cambiamenti strutturali sempre più urgenti all’interno dell’industria e in parte accelerati dagli ultimi due anni. Si entrerà nel merito di due grandi temi: Innovazione e Sviluppo sostenibile. Anna Zò è operations manager presso Music Innovation Hub, responsabile dei progetti Creative Europe, delle attività legate al settore MusicTech e del coordinamento di Linecheck Music Meeting and Festival. Dal 2019 collabora con SAE Institute Milano anche nel coordinamento del BA/BSc in Music Business. Con un forte focus sulle industrie culturali e creative e un background manageriale (Laurea magistrale in Management per le ICC), Anna ha anche gestito progetti in diversi campi culturali, come le arti visive (a Londra) e il cinema (a Parigi). Per iscriversi:https://www.sae.edu/ita/event/open-class-music-business-2/ Giovedì 15 Settembre Ore 18:00 – 19:00 – Game Production – Autodesk Maya: modellazione di base, texturing, shading e render- Docente Andrea Caggiari. L’incontro sarà incentrato sulla presentazione del software Autodesk Maya. Il docente mostrerà alcuni lavori svolti per reali produzioni, analizzerà l’interfaccia del software approcciando la modellazione di base, texturing, shading e render. Caggiari si diploma nel 2005 all’Istituto Europeo di Design (Virtual Design) e nello stesso periodo lavora come modellatore freelance per lo spot dei Mondiali di calcio 2006. Subito dopo gli studi viene assunto da BRW e Postoffice Reload, dove ha l’occasione di lavorare a numerosissimi spot per brand

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Regionali 2023, Majorino: “Scegliere subito il candidato”

Regionali 2023, Majorino: “Scegliere subito il candidato”. L’europarlamentare ha espresso questa posizione in uno dei suoi ultimi post: “In #Lombardia non finirà con le elezioni politiche. Nella primavera del 2023 avremo le regionali. Dico “prima” quel che penso: sarà bene scegliere subito la persona da candidare e qualsiasi sia il risultato buttarsi a capofitto in un territorio enorme. Con proposte radicali, realmente alternative al disastro di questi trent’anni di destra, e (dico prima pure questo..) con la alleanza più ampia possibile. Dall’altra avremo con tutta probabilità uno dei due candidati di centrodestra che vedete in foto. E magari tutti e due in competizione pure tra loro. Questi ultimi giorni nei quali tante candidate e tanti candidati e tantissime-i attiviste-i stanno dando il massimo sono solo il primo tempo. Dai!”.

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Cumbia, tropicalismo, psichedelia e molto altro: i Meridian Brothers mercoledì 21 settembre allo Spazio Teatro 89 di Milano

Cumbia, tropicalismo, psichedelia e molto altro: i Meridian Brothers mercoledì 21 settembre allo Spazio Teatro 89 di Milano. Dalla Bolivia arriva sul palco dell’auditorium milanese il gruppo cult fondato da Eblis Álvarez, che mescola in un’insolita fusione moltissimi generi musicali, dai ritmi caraibici al rock latino, dal folk sudamericano all’elettronica. In apertura di set, il live del collettivo Addict Ameba. Il loro sound è quasi inclassificabile, un’insolita e frizzante fusione di strumenti elettronici e organici, influenzata dal rock latino, dalla psichedelia, dalla moderna musica elettronica d’avanguardia, dalle tradizioni e dai ritmi popolari sudamericani e caraibici: i Meridian Brothers, cult band colombiana guidata dal polistrumentista e cantante Eblis Álvarez, classe 1998, pioniere della scena alternativa di Bogotà, che scrive, arrangia, produce e suona quasi tutto da solo in fase di registrazione (anche se dal vivo è supportato da María Valencia alle tastiere e alle percussioni, Mauricio Ramírez alla batteria, Alejandro Forero alle tastiere e César Quevedo al basso), si esibiranno mercoledì 21 settembre allo Spazio Teatro 89 di Milano (inizio live ore 21; ingresso: 18 euro più prevendita), prima tappa italiana di un fitto tour europeo che li vede in scena anche in Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Spagna e Germania. I Meridian Brothers esplorano e sperimentano in continuazione, divertendosi a contaminare e ibridare stili, tendenze e generi musicali: il loro suono è una grande tavolozza di influenze e ispirazioni che prende spunto dal rock tradizionale latino (colombiano, argentino, messicano), oltre che dalla cumbia, dal vallenato e dai ritmi caraibici e tropicali, ma non solo. In apertura di serata, prima del concerto della band colombiana, è in programma il live del collettivo milanese Addict Ameba, formato da dieci musicisti che provengono dal mondo afro, ethio-jazz, psych-rock e musica latina.

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Back to school per diventare home stager: in partenza i corsi online di AIS&R  per imparare la professione più innovativa del settore immobiliare

Back to school per diventare home stager: in partenza i corsi online di AIS&R  per imparare la professione più innovativa del settore immobiliare. L’Accademia Italiana di Staging & Redesign lancia il programma del secondo semestre 2022 dedicato a chi vuole avviare un business che richiede pochi investimenti iniziali ma dove per emergere occorre la formazione giusta. Da fine settembre online partono i percorsi professionalizzanti, anche serali, e i singoli corsi di specializzazione: redesign d’interni, fotografia, ricettività turistica, vendita, personal branding e organizzazione per avere successo Il programma è online: https://stagingeredesign.school/calendario-corsi-per-diventare-home-stager/ Valorizzare gli immobili allo scopo di trovare rapidamente l’acquirente perfetto e concludere l’affare rapidamente e bene. Ecco riassunto in poche parole ciò che fa l’home stager, figura sempre più richiesta dal settore immobiliare perché rappresenta un vero e proprio “booster” per le vendite: nel nostro Paese, infatti, le case oggetto di home staging infatti si vendono quattro volte più velocemente rispetto alla media. Non stupisce quindi che sempre più persone decidano di diventare home stager, ma attenzione: «A fronte di ottime prospettive di business e di un investimento iniziale contenuto, affermarsi nel settore richiede una preparazione solida in numerose discipline. Non ci si può improvvisare e l’attività va pianificata attentamente». Ad affermarlo è Fosca de Luca, homestager e redesigner attiva da oltre vent’anni, autrice di saggi sull’argomento e fondatrice dell’Accademia Italiana di Staging & Redesign. La sua scuola in 7 anni di attività è diventata punto di riferimento in Italia del settore e punta a formare professionisti completi e in grado di portare avanti un’attività remunerativa. «Nel primo semestre 2022 – continua de Luca – abbiamo formato 58 nuovi Home Stager per gli immobili da vendere e 37 ReDesigner di interni specializzati nel progettare e arredare B&B e case vacanza. Una delle caratteristiche della professione, infatti, è che una volta acquisite le basi, si possono intraprendere diverse specializzazioni, perché il mercato immobiliare richiede competenze diversificate. Solo quest’anno sono abbiamo già avuto circa 70 allievi che hanno seguito i vari corsi in marketing immobiliare, strategie per vendere, fotografia di Interni, carta da parati, Feng Shui». I corsi per diventare home stager di AIS&R sono tutti online, con videolezioni sia in diretta streaming sia registrate, prevedono posti limitati per favorire l’interazione con i docenti, tutti master trainer professionisti. Due i corsi cardine. Il primo è “Professione Home Stager”: 48 ore di lezione suddivise in 9 moduli che forniscono tutte le competenze indispensabili per iniziare da subito l’attività, più una prova pratica di allestimento nella Factory di AIS&R a Bologna. Due le edizioni, serale (4 ottobre – 15 dicembre, ogni martedì e giovedì), e mattutina (21 novembre – 2 dicembre, tutti i giorni dal lunedì al venerdì). Il secondo corso cardine è “ReDesign d’Interni”, per imparare a lavorare suB&B, case vacanze, locazioni turistiche affittacamere, agriturismi, ma anche locande ed hotel. «Una formazione specifica, unica in Italia» sottolinea de Luca, per un totale di 30 ore di lezione online, dal 28 novembre al 6 febbraio. Numerosi anche i corsi specifici, con un calendario sempre in aggiornamento: a settembre ci sarà “Pianifica la tua attività” sulla gestione dei costi, a ottobre “Fotografia d’Interni”, “Vendere l’Home Staging” e “Ricettività Turistica Specialist”, corso di 16 ore per chi, appunto, vuole specializzarsi in quello specifico settore. E ancora, a novembre, il corso “Sviluppa il tuo Personal Brand”, per gestire in maniera strategica la propria immagine professionale. Il calendario è sempre in evoluzione e si arricchirà nelle prossime settimane.   Ma a chi sono rivolti questi corsi? «Quando mi chiedono se tutti possono diventare home stager rispondo di sì, non è strettamente necessario avere un background da architetti, designer o esperti immobiliare – spiega Fosca de Luca –. Ciò però non significa che “chiunque” possa fare questa professione. Per avere successo e trasformarla in un’attività remunerativa servono skill che possono essere acquisite anche da zero, ma che comunque vanno sempre aggiornate. Non solo competenze tecniche (allestimento, fotografia, marketing immobiliare…) ma anche voglia di specializzarsi, di individuare sempre nuovi servizi da offrire, personal branding, social media. E poi l’organizzazione, spesso lo scoglio su cui si infrange il sogno di vivere di home staging: occorre pianificare e costruire una rete di contatti nel mondo immobiliare, e AIS&R insegna a fare anche questo, per formare professionisti completi e soddisfatti del loro percorso». Il programma è online: https://stagingeredesign.school/calendario-corsi-per-diventare-home-stager/  

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I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia

I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia. A dare la notizia sono proprio loro che hanno scritto all’Osservatore Meneghino per illustrare quanto emerso durante il seminario tenutosi il 9 settembre a Milano dal titolo:  pandemia- Nuove e decisive conoscenze scientifiche richiedono un cambio di rotta. Come hanno affermato i portavoce dei no vax cattolici, I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia: un gruppo di preti, religiosi e religiose di tutta Italia ha reso pubblica la lettera inviata lo scorso 13 agosto a sua eminenza Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, e a diversi Vescovi. La missiva è stata letta da don Emanuele Personeni. Nel documento si chiede un incontro e un confronto su come è stata affrontata la pandemia, in particolare riguardo ” la chiusura delle chiese, la sospensione dell’Eucaristia, la negazione del sacramento agli infermi, l’impossibilità di accompagnare i propri cari alla morte…”. Ecco il testo completo. A sua Eminenza, Card. Matteo Maria Zuppi A sua Eccellenza, Vescovo Siamo un gruppo di presbiteri, religiosi e religiose provenienti da svariate Diocesi italiane che a seguito di due anni e mezzo di provvedimenti governativi di dubbio fondamento scientifico, relativamente all’emergenza Covid-19, con gravi conseguenze sociali e familiari, hanno sentito il bisogno, in stile sinodale, di incontrarsi, ascoltare la voce dello Spirito e discernere le vie migliori per provvedere al bene dell’uomo in questo tempo difficile. La condivisione ci ha messi di fronte a un’evidenza lampante: ogni persona, ciascuna col proprio fardello di ferite, attese e valori, ha bisogno di essere ascoltata e riconosciuta. Il fatto è che il clima di paura ha persuaso i più che l’attenzione alle singole persone fosse un lusso che non ci si poteva permettere; che si sarebbero risolti più rapidamente i problemi se ci si fosse chiusi in casa e che la sanità sarebbe stata più efficiente se fosse diventata indifferente alle attese e ai bisogni di ciascuno. Non si è voluto considerare che l’umanità è un bene che si nutre di verità e legami di fiducia e che la menzogna e l’abbandono uccidono più del virus; si vuole continuare ad ignorare, inoltre, che l’applicazione cieca di protocolli impersonali e coercitivi finisce da un lato per danneggiare la salute delle persone e, dall’altro, per spersonalizzare i rapporti al punto da inibire il senso naturale del rispetto reciproco. Il prezzo di questa ingiustizia è l’immane sofferenza di molta gente. Pensiamo alle persone che hanno accettato di vaccinarsi perché non più in grado di reggere il peso dei ricatti affettivi e delle minacce, il giudizio tranciante dei colleghi, delle autorità sanitarie, quello sarcastico dei personaggi televisivi, quello inappellabile dei capi delle Istituzioni. Pensiamo a chi ha rifiutato l’inoculazione, bambino, giovane, adulto o anziano che fosse, ed è stato escluso dalla vita sociale, scolastica, sportiva, parentale; a chi è stato sospeso dal lavoro, privato dello stipendio, marchiato pubblicamente come untore. Pensiamo ai medici che hanno preferito curare invece che stare a guardare e, perciò, sono stati sospesi e radiati dall’Ordine. Pensiamo agli insegnanti espulsi dalla scuola perché hanno difeso il senso critico, la verità scientifica, la libertà di cura. Pensiamo a chi, avendo riportato effetti collaterali da inoculazione, si vede ora respinto e deriso dalle Istituzioni in cui aveva creduto. Pensiamo anche al senso di colpa che perseguita alcuni tra coloro che hanno preso parte attiva all’esecuzione di questo programma: tutti costoro hanno bisogno di ascolto, non di condanne né di ammirazione. La divisione sociale ottenuta mediante l’utilizzo combinato di propaganda e punizioni esemplari ha spezzato legami che si sarebbero detti incrollabili, financo quelli ecclesiali. Lo diciamo per incoraggiare la nostra Chiesa a mettersi in ascolto di tutti e di ciascuno. Da cristiani dobbiamo tendere l’orecchio a quei credenti che non hanno capito la chiusura delle chiese, la sospensione dell’Eucaristia, la negazione del sacramento agli infermi, l’impossibilità di accompagnare i propri cari alla morte. Quali stringenti ragioni sanitarie possono aver giustificato tanta disumanità? La Chiesa, forse, pensa di avere spento le perplessità di molti affermando la liceità dei vaccini contenenti linee cellulari provenienti da aborti; ma non è così. Il suo pronunciamento le ha addirittura accresciute e ha lasciato le persone più sole ancora. Chi le ascolterà adesso? Chi ascolterà i cristiani che si sono visti messi fuori dalla comunità perché privi del super green pass? La libertà evangelica sta a fondamento dell’autonomia di giudizio e di azione della Chiesa e la affranca da qualsivoglia dipendenza dai sistemi politico/ideologici con cui essa entra in contatto. In virtù di questa libertà auspichiamo che la Chiesa attivi con urgenza, oltre ad una vicinanza attiva nei confronti delle persone discriminate, anche tempi e spazi di incontro, narrazione e ascolto-non-giudicante della sofferenza e della rabbia diffuse, in obbedienza a Gesù Morto e Risorto che ha vinto tutte le paure e tutte le morti. Crediamo sia il primo passo da compiere verso un pieno e sincero mea culpa. Molte persone, anche lontane dalla fede, bussano alle porte delle nostre parrocchie sperando di trovare l’accoglienza e la carità degli ospedali da campo. Vorremo farle aspettare ancora? Non sappiamo quali decisioni prenderanno le autorità politiche e sanitarie nei mesi a venire. Sappiamo invece cosa continueremo a fare noi: auspicare un reale dibattito scientifico, difendere le persone violate nei loro diritti fondamentali e metterci in ascolto di ciascuno. Chiediamo in spirito di fraternità a Lei, Eminenza, un incontro per condividere la preoccupazione che abita nei nostri cuori e ascoltarci reciprocamente.

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