Che brutta fine per il Comitato Nord. Dovevano ribaltare la Lega salviniana, tornare a parlare di Nord e autonomia. Lasciarsi alle spalle Facebook come guru delle proprie mosse politiche, insomma riprendere il filo del discorso politico che ha reso la Lega Nord un punto di riferimento del panorama politico italiano. Erano pure partiti bene: tessere e adesioni rapidissime, perché in quel mondo Salvini lo amano sempre meno. Avevano la possibilità di presentarsi con un simbolo e contarsi, magari ribaltando pure i pesi in casa Lega. Puntare sull’alleanza con Moratti sembrava l’idea perfetta per raccogliere quanti hanno abbandonato la nave leghista negli ultimi anni, ma poi tentenna di qui e tentenna di lì, si è risolto tutto in una scissione dell’atomo: i quattro fuoriusciti sono andati due da una parte e due dall’altra, con il risultato che i due andati in direzione Moratti manco saranno nella sua lista. Gli altri con tutta probabilità resteranno fuori da tutto pure loro. Bossi e Ciocca, i due animatori interni del Comitato Nord, torneranno con tutta probabilità nel silenzio. Che brutta fine per il Comitato Nord, da nemesi di Salvini a conferma del suo potere immenso all’interno dei ranghi verdi.