Prima rivolta al Cpr di via Corelli

Prima rivolta al Cpr di via Corelli. “Dopo appena due settimane dalla sua inaugurazione, oggi la prima rivolta generata da una trentina di tunisini detenuti nel Cpr di via Corelli e pronti per essere rispediti nel loro Paese di origine, non avendo alcun diritto a rimanere in Italia. Questo è frutto anche delle ambigue dichiarazioni di alcuni esponenti della Giunta, dall’europarlamentare ed ex assessore Majorino al suo successore Rabaiotti che ne avrebbero voluto fare un centro di accoglienza, e del clima anti-rimpatrio creato da Centrosinistra e Centri sociali”. Commenta così l’ex vice Sindaco di Milano ed Assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, la rivolta scoppiata questo pomeriggio al centro di permanenza per il rimpatrio di Milano. “Esprimo la mia solidarietà alle forze dell’ordine intervenute per sedare la sommossa e bloccare il tentativo di evasione dei clandestini. Oltre un milione di euro speso per ristrutturare l’edificio e oggi già i primi danneggiamenti. Domani gli anarchici e i no-global sulle loro pagine social esulteranno per il grande risultato ottenuto questo pomeriggio: da tempo predicavano l’incendio dei Cpr. Mi auguro – conclude De Corato- che il Comune prenda subito le distanze da questi delinquenti e dimostri la sua vicinanza alle forze dell’ordine”. Proprio Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd citato da De Corato, aveva a sua volta riportato la notizia della rivolta scrivendo “Diciamo che non si comincia bene”. La sinistra da lui rappresentata infatti era molto contraria all’apertura del centro con quella funzione e nelle scorse settimane sul tema si era acceso un dibattito sentito.