Il miglio della vergogna di via Saint Bon

Il miglio della vergogna di via Saint BonMM ha deciso di fare una simpatica festicciola nelle case di via Saint Bon 6, davanti all’ospedale militare. E tra un brindisi e un panettone distribuire regali. Solo che per arrivarci, come ogni giorno, i condomini, soprattutto quelli meno giovani se non hanno rischiato la vita, hanno sicuramente rischiato rotule e braccia. Ce ne parla Franco Vassallo, dell’associazione La 7:

“Domenica mattina, come ogni mattina eravamo in giro a portare panettoni ai meno abbienti, un segno di vicinanza. In pieno spirito di sussidiarietà, queste piccole cose le possono fare i privati ed è giusto che siano i privati a farle. MM, ovviamente, non la pensa così e spera di poter nascondere sotto uno spesso strato di zucchero a velo lo stato di abbandono e di scarsa manutenzione delle case popolari. Via Saint Bon in questo è davvero un esempio negativo.

Il miglio della vergogna di via Saint BonPrima il problema degli ascensori, affrontato seriamente solo in campagna elettorale. E anche là, usandoli come montacarichi per i lavori successivi. Così da essere sicuri che non funzionino a lungo, come riportano gli inquilini preoccupati. D’altronde è una circostanza verosimile: senza controlli gli operai tagliano gli angoli ovunque. Ma la cosa non si ferma lì.

Il vialetto di accesso alle case è un nastro contorto, su cui si sono rotte braccia e gambe peggio che a un torneo di skateboard. Anche perché gli abitanti, come chiunque peraltro, non ritenevano certo necessario indossare ginocchiere e gomitiere per uscire a fare la spesa. E questa ragionevole convinzione, unita alla solita ossessione per le periferie del Sindaco si è rivelato in più occasioni fatale. Il viale, infatti, è sollevato in più punti dalle radici e questo, alla fioca luce dei pochi lampioni crea delle zone in cui mettere un piede in fallo, soprattutto sotto il peso della spesa facilissimo.

Ma, ovviamente, sistemarlo costa e richiede attenzione. Meglio organizzare festicciole natalizie a spese di tutti, in cui si cerca di nascondere l’inefficienza sotto qualche regalo e due fette di panettone. Chiamatela, se volete, efficienza di sinistra. Oppure, in modo più appropriato, furbizia da quattro soldi.”