Forza Italia e il caso dell’avvocato Rossello

In Forza Italia è il  momento del caso dell’avvocato Rossello. Cristina Rossello, parlamentare forzista, è stata nominata Commissario della citta di Milano dal Coordinatore Regionale Mariastella Gelmini al posto di Fabio Altitonante (che da poco si è visto negare la richiesta di revoca dei domiciliari).  E nei corridoi di Forza Italia si sono alzati diversi brusii. Mormorii che dicono che non tutti è piaciuta questa nomina, anzi.

Alla riunione all’Hotel dei Cavalieri ha partecipato più di un futuro dissidente: nessuno ha casi personali con l’avvocato, semmai con la corrente a cui viene accostata. Un giorno minoritaria e irrilevante, oggi in teoria padrona del campo. Rossello però non ha molta esperienza di campagne elettorali, né conosce Milano abbastanza per capire le sfumature di grigio della città. Non si tratta di demeriti, ma di semplici constatazioni: anche la sua nomina è avvenuta con uno stile con cui Gelmini dovrà prima o poi fare i conti, dicono i delusi. Sono stati consultati in pochissimi, tra l’altro in un momento in cui il partito avrebbe bisogno di coesione vista la batosta appena rimediata dai magistrati. Invece no, l’ennesima nomina calata dall’alto e per di più di un ottimo professionista, ma senza la giusta esperienza politica per risollevare le sorti di un partito moribondo.

In tanti avevano avvertito Arcore che così non si poteva andare avanti, ma sono ancora troppi quelli che preferiscono essere re e regine di cimiteri o di ridotte e ultime spiagge invece di condividere (o rischiare di perdere) le posizioni acquisite. Forza Italia e il caso dell’avvocato Rossello sono un male che si poteva evitare, sussurrano in tanti. Gli stessi che hanno inteso questa nomina come un segnale di liberi tutti: i pochi rimasti, neanche così pochi a dire il vero nel milanese, decideranno autonomamente come comportarsi. E Forza Italia non è certo in grado di espellere decine e decine di consiglieri da municipi e Amministrazioni varie. Forse quello che serve al partito, ragionano in molti, sarebbe proprio qualcun altro al posto di Gelmini. Lei ha dato quello che ha potuto, ma adesso serve qualcuno con più mezzi per evitare di diventare del tutto irrilevanti sulla scena politica.