Il frate traffica coi soldi e disobbedisce: cacciato dai francescani

Il frate traffica coi soldi e disobbedisce: cacciato dai francescani. Frate Clemente Moriggi e la sua Fondazione erano diventati un punto fermo della cronaca cittadina. Ma le inchieste hanno rivelato che dietro le attività dell’ente si stava creando un buco da 23 milioni di euro. Buco per il quale erano finiti alla sbarra tre preti, ma ormai è intervenuta la prescrizione. Come da abitudine clericale, era però arrivato l’ordine ai tre di trasferirsi presso altra sede. Due hanno accettato, Fra’ Clemente invece ha disobbedito. Ed è arrivata la cacciata ufficiale:

La Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori intende comunicare con dolore che è stato notificato in data odierna aFra Clemente Moriggi il provvedimento di dimissione dall’Ordine dei Frati Minori e dallo stato clericale. Tale provvedimento è conseguenza del mancato adempimento alla obbedienza/richiesta di trasferirsi da Milano in altro convento della Provincia. Tale provvedimento venne preso con l’avvio delle indagini sui fondi investiti attraverso Leonida Rossi, purtroppo mai più restituiti. In quella occasione sono stati presi immediati rimedi disciplinari – previsti dall’Ordinamento canonico e civile – che prevedevano, appunto, il trasferimento immediato in altri conventi dei tre frati. Fra Lati e Fra Beretta hanno obbedito a tali disposizioni, mentre Fra Moriggi ha perseverato nel trasgredire a questa esplicita richiesta, pur a seguito di ripetute e specifiche ammonizioni. Dei tre frati indagati, solo due appartengono alla Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori. Il 17 maggio scorso il giudice del processo penale a carico dei tre frati ha letto la sentenza di non luogo a procedere del reato di appropriazione indebita per intervenuta prescrizione ex articolo 129 c.p.p., per la sua persona e per gli altri imputati Fra Giancarlo Lati eFra Renato Beretta. Riguardo alla Fondazione “Fratelli di San Francesco”, di cui fra Clemente è socio fondatore e Direttore delle opere, la Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori intende specificare in occasione di questa dolorosa comunicazione come non esista alcun collegamento in essere tra essa e la Fondazione “Fratelli di S. Francesco”, essendo quest’ultima una Fondazione laica ed autonoma, le cui scelte operative non dipendono in alcun modo dalla nostra Provincia religiosa. La Provincia dei Frati Minori di Lombardia (ora Provincia Sant’Antonio), già in occasione del  Capitolo Provinciale tenutosi nel giugno 2013, aveva ribadito la propria autonomia dalla Fondazione “Fratelli di S. Francesco”, la quale è stata invitata a non utilizzare immagini o simboli riferibili all’ente Provincia e alle sue strutture; la decisione era motivata anche dal fatto che  spesso nell’opinione pubblica la Fondazione viene percepita (o viene presentata) come espressione diretta dell’attività caritativa dei “frati di S. Angelo”, e quindi attività dei frati minori operanti in terra ambrosiana, mentre ciò non risulta vero. A questo proposito, è bene anche considerare che Fra Clemente Moriggi – nella sua qualità di Direttore della Fondazione – gestisce comunque rilevanti patrimoni senza alcun controllo dei superiori; per la Provincia Sant’Antonio dei Frati Minori è importante che, in coerenza con la Regola professata, nessun frate ricopra ruoli di dirigenza e di amministrazione di qualsiasi Fondazione, seppure caritativa. In ogni caso la preoccupazione come Provincia di Sant’Antonio dei Frati Minori è che il bene prodotto dalla Fondazione “Fratelli di S. Francesco” non vada disperso e per questo ha raccolto anche la disponibilità dell’Arcidiocesi di Milano a studiare le soluzioni migliori per supportare l’opera. Nel periodo 2016-2019 questa Provincia – in accordo con l’Arcidiocesi di Milano – ha cercato di stabilire un’interlocuzione con la Fondazione “Fratelli di S. Francesco” in considerazione delle importanti opere di carità da essa condotta, chiedendo di essere coinvolta nelle scelte strategiche della Fondazione stessa mediante consiglieri di fiducia indicati dalla Provincia e dalla Diocesi. La conditio sine qua non richiesta previamente era l’abbandono dei ruoli decisionali e direttivi da parte di Fra Moriggi e Fra Cesare Azimonti (altro frate fondatore della Fondazione). Tale richiesta non è stata per nulla presa in considerazione, né dai due frati interessati né dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Quanto sopra comunicato è pertanto una decisione meditata e dolorosa, che si ritiene però coerente con il percorso seguito e con i provvedimenti promossi cui Frate Moriggi non ha mai dato corso come invece gli era dovuto in termini di obbedienza.