14 Novembre 2023

Per la Questura di Milano Fabrizio Corona è pericoloso

Per la Divisione anticrimine della Questura di Milano, Fabrizio Corona è ancora socialmente pericoloso. Il parere, nel quale si richiede la riattivazione della sorveglianza speciale per l’ex agente fotografico per un anno e 6 mesi con l’aggravamento dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per due volte a settimana, è stato depositato alla Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale, che dovrà decidere se applicarla o meno. L’udienza che deciderà sulla misura, fissata inizialmente per domani martedì 14 novembre, è stata rinviata per un legittimo impedimento dell’avvocato Ivano Chiesa. La Questura nel suo parere chiede che la sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi – che era stata applicata nel maggio 2012 all’ex re dei paparazzi e per diversi mesi fino a quando nel gennaio 2013 fu arrestato per l’esecuzione delle pene definitive – riparta, in sostanza, da zero, senza considerare quei mesi nei quali venne già applicata. E in più chiede, oltre alle prescrizioni previste nella misura di prevenzione, l’obbligo di firma davanti alla polizia giudiziaria due volte a settimana. Nel parere, stando a quanto chiarito, vengono riportate tutta una serie di segnalazioni, violazioni anche nel periodo passato di affidamento in prova, denunce e processi, alcuni ancora in corso. Per la difesa, però, non si tiene conto che Corona ha finito di scontare le condanne definitive a fine settembre con valutazioni e relazioni positive da parte dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna e del Tribunale di Sorveglianza. Per la difesa, i fatti indicati si riferiscono al passato e non c’è alcun elemento che dimostri l’attuale pericolosità sociale di Corona. L’udienza in programma per domani, davanti alla Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano, per decidere sulla sorveglianza speciale di Corona è stata rinviata perché il suo legale storico, Ivano Chiesa, ha presentato, un’istanza di legittimo impedimento perché impegnato in un altro processo e, dunque, domani i giudici indicheranno un’altra data per la discussione.

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Tassisti in rivolta per il taglio dei parcheggi a Milano

In piazza Scala la protesta dei tassisti per il cosiddetto taglio dei posteggi, dentro a palazzo Marino il consiglio comunale. E proprio al termine della seduta è arrivata la replica del comune alla manifestazione delle auto bianche. I problemi dei parcheggi per taxi sono legati ai lavori di superficie in corso in alcune aree a Milano e ovviamente sono temporanei”. A spiegarlo è l’assessore alla Mobilità Arianna Censi dopo la protesta fuori dal municipio. In via Francesco Sforza – fa sapere il comune – gli stalli sono attualmente indisponibili perché interferiscono con il cantiere M4 e non è stato possibile individuare un’area alternativa. È previsto il ripristino della stazione taxi (4 stalli) nell’ambito delle sistemazioni superficiali del cantiere previste nel corso del 2024. A Niguarda è stato dato l’incarico all’impresa e al massimo a fine mese saranno tracciate le aree di sosta taxi, mentre in piazza Tricolore sono state tracciate sabato, leggermente modificate e disposte su un’unica fila anziché in parte a centro piazza, senza variazioni di numero pre lavori. A Cadorna, come già condiviso con le associazioni di categoria nella commissione posteggi dell’8 settembre, l’area della stazione taxi è stata spostata sul lato opposto della carreggiata rispetto a quella precedente, ovvero in piazzale Cadorna 6 al posto di via Paleocapa 1, dove sono presenti 5 stalli al posto dei 2 precedenti, che interferivano con la fermata Atm. In piazza Oberdan la nuova sistemazione della pista ciclabile non ha avuto impatti sugli stalli di Buenos Aires/Oberdan, anzi gli spazi sosta per i taxi sono passati da 9 a 15. E’ già stato attuato lo spostamento delle aree sosta taxi prima in piazza Lima sulle vie Vitruvio e Plinio, come spiegato nelle precedenti Commissioni posteggi. Il Comune chiarisce inoltre che anche in via Borgogna per l’inizio 2024, con le sistemazioni superficiali del parcheggio in fase più avanzata, si potranno spostare gli stalli taxi nel tratto fra via Cino del Duca e largo Toscanini e rivolti in direzione centro (oggi sono fra Cino del Duca e Visconti di Modrone, rivolti verso periferia). Nel frattempo sono previsti lavori per realizzare la pavimentazione in pietra del tratto a confine con la nuova sistemazione superficiale di M4, dal 15 novembre al 5 dicembre. In quel caso sarà interrotto il transito temporaneamente lungo via Borgogna da via Cino del Duca verso corso Europa. Si tratta della corsia a senso unico riservata ai taxi. Quindi uscendo da via Cino del Duca, per il periodo indicato, non sarà possibile la svolta a destra, mentre restano invariate le disposizioni per la svolta a sinistra verso Visconti di Modrone.

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Merlata Bloom assume 288 lavoratori tra cuochi, camerieri e commessi

Manca pochissimo all’inaugurazione di Merlata Bloom, il centro commerciale tra Mind e Cascina Merlata (70mila metri quadri), sono ancora 288 i posti di lavoro scoperti. A cercare dipendenti sono prevalentemente i locali: un ristorante vorrebbe inserire nel suo organico 30 persone come staff di sala, Bun Burger cerca camerieri per il fast food, mentre Fresco e Cimmino ha bisogno di 10 persone tra cuochi, pizzaioli e camerieri. Mancano lavoratori anche per i negozi, Mondatori, Motivi sono alla ricerca di dipendenti per la gestione cassa e refill scaffali, ma la stessa sete di risorse riguarda anche negozi di calzature, cartoleria e tutto ciò che ci sarà nel maxi mall. Tutti gli annunci sono visibili e consultabili su Afol, l’agenzia che si sta occupando della selezione del personale. I contratti sono sia part-time che full time, da 20 a 30 ore su turni per sei giorni la settimana. Il centro commerciale, infatti, è sempre aperto dalle 9 alle 22, tranne il cinema multisala Notorious che resta aperto per le proiezioni che terminano a notte inoltrata. I contratti sono per la maggior parte a tempo determinato ma con possibilità di passaggio a indeterminato. Non ci posizioni aperte, invece, per Decathlon e Esselunga. La catena di articoli sportivi ha impiegato tutti i commessi e gli addetti che già lavoravano nello store di Baranzate (oggi chiuso), cui si sommano altre 15 risorse. Nell’ipermercato di Esselunga, invece, lavoreranno circa 115 persone. Tutte assunte.

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Palazzo Marino: varata la mozione per Israele ma il centrosinistra è diviso

Buona la terza. Il consiglio comunale di Milano, lunedì pomeriggio, ha detto sì alla mozione sugli ostaggi rapiti da Hamas in Israele con il raid del 7 ottobre, anche se nel frattempo, con la controffensiva israeliana, l’attualità è cambiata e anche il testo si è adeguato. Era la terza volta che il consiglio comunale tentava di approvare la mozione, con spaccature nette sia tra maggioranza e opposizione sia nella stessa maggioranza. Alla fine i voti favorevoli sono stati 22, compreso quello del sindaco Beppe Sala, mentre il centrodestra ha deciso di non partecipare al voto. Che non vi sarebbe stato voto unanime era praticamente certo. Lo aveva ammesso, nel pomeriggio, Daniele Nahum, esponente del Pd e della comunità ebraica milanese, promotore della mozione, spiegando che “tiene dentro tutto, la solidarietà agli ostaggi e l’appello affinché la Croce rossa possa visitarli, e anche un’attenzione a tutte le vittime civili, anche palestinesi”, e ribadendo che, nel testo, c’è, e c’è sempre stata, una netta condanna degli slogan antisemiti ascoltati in alcune manifestazioni pro Palestina a Milano. Slogan per i quali lo stesso Nahum, insieme all’ex deputato del Pd Emanuele Fiano, aveva presentato una denuncia in questura. Tra i più netti, nel centrosinistra, a schierarsi contro la mozione, Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde, da sempre contrario al testo perché non considera le responsabilità del governo di Netanyahu sia prima del 7 ottobre (“700mila coloni che portano via le terre ai palestinesi, Gaza ridotta a prigione a cielo aperto”) sia dopo (“5mila bambini uccisi sotto i bombardamenti”), e perché nel testo non si chiede il cessate il fuoco duraturo ma una tregua umanitaria che (sottolinea l’esponente ecologista) “non è altro che chiedere di smettere un attimo e poi continuare il massacro”. In maggioranza, voto contrario anche da parte di Enrico Fedrighini della Lista Sala, mentre quattro consiglieri non erano presenti in aula e altri quattro si sono astenuti, tra cui Gianmaria Radice dei Riformisti (Italia Viva), che pure era tra i firmatari del testo originale, ma ha chiesto di ritirare la sua firma a causa dei cambiamenti successivi. Per il capogruppo del Pd Filippo Barberis la mozione “è chiarissima nel condannare Hamas, chiedere la liberazione degli ostaggi, l’applicazione del diritto internazionale e l’attuazione di un’immediata tregua umanitaria”. Barberis ha sottolineato che “il Pd ha votato all’unanimità” a favore della mozione.

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