I dipendenti di Superdì manifestano davanti al Pirellone

Presidio dei dipendenti di Superdì e Iperdì davanti al Pirellone. In circa 200, in rappresentanza di diversi punti vendita sono giunti sotto la sede del Consiglio regionale per “tenere alta l’attenzione2 sulla crisi delle catene di supermercati che, hanno ricordato coinvolge “900 famiglie di 43 punti vendita tra Lombardia, Piemonte e Liguria”.

Oggi siamo qui in presidio pacifico sotto al Palazzo della Regione per denunciare la situazione di indigenza economica – spiega Giuseppe Sellino, dipendente del punto vendita di Trezzano – con 900 dipendenti che non ricevono lo stipendio da 7 mesi”.  Dal primo di ottobre scorso siamo in cassa integrazione. Abbiamo saputo che il decreto è stato firmato ma non ci sono ancora stati erogati i soldi”. Quindi la richiesta alle istituzioni di intervenire “per dare almeno un po’ di ossigeno a livello economico e anche per sensibilizzare l’opinione pubblica“.

In seguito il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, insieme all’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli, ha incontrato una delegazione dei dipendenti SuperDì e IperDì a margine della seduta del Consiglio regionale. “Mi fa piacere che i consiglieri regionali – ha detto il presidente Fontana – stiano conducendo una battaglia bipartisan per cercare di tutelare l’occupazione e in particolare quella di questi lavoratori”. “Questo – ha rimarcato Fontana – è il giusto modo di fare politica e di riavvicinare i cittadini alle istituzioni“.

Ho sempre seguito con molta apprensione la crisi dei supermercati SuperDì e IperDì – ha dichiarato l’assessore Rizzoli – e spero che si giunga a una soluzione che salvaguardi gli oltre mille lavoratori del gruppo GCA, la maggior parte dei quali in Lombardia”. Davanti a Palazzo Pirelli, si è riunita questa mattina in presidio una rappresentanza di circa 200 lavoratori di diversi punti vendita per tenere alta l’attenzione sulla crisi della catena di supermercati che coinvolge circa 900 famiglie di 43 punti vendita tra Lombardia, Piemonte e Liguria”.

Come assessore al Lavoro – ha sottolineato Rizzoli – mi sta particolarmente a cuore che vengano mantenuti inalterati i livelli occupazionali del gruppo, evitando di ricorrere a ulteriori ammortizzatori sociali, misure che metterebbero in grave difficoltà la vita di centinaia di famiglie“.

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