Nove arresti per furti di stock di abiti

Nove arresti per furti di stock di abitiDalle prime ore dell’alba, nelle province di Monza Brianza, Milano, Lecco, Bergamo e Piacenza, militari del Comando Provinciale di Monza Brianza, coadiuvati dai Comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Monza su richiesta della Procura, nei confronti di nove cittadini romeni ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, in particolare 11 furti (tra tentati e consumati) di consistenti quantitativi di capi di abbigliamento ed accessori di marchi prestigiosi presso altrettanti depositi di marchi griffati con un illecito profitto di circa 1 milione di euro nell’arco di soli 3 mesi in tutto il Nord Italia.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto Manuela Massenz della locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno avuto inizio nel novembre 2021 a seguito di un ingente furto per un valore stimato di 352.332 euro e ulteriori danni strutturali di 20.000 euro perpetrato presso la ditta Ma.Bi di San Daniele del Friuli (Udine), società che cura la fase di controllo qualità delle produzioni per conto di noti marchi della moda. Dalle verifiche effettuate analizzando le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza è stato possibile rilevare come i malviventi avessero raggiunto la sede della società in questione con veicoli rubati nel corso delle ore precedenti nei comuni di San Daniele del Friuli, Dignano (Udine), Sesto al Reghena (Pordenone) e San Vito al Tagliamento (Pordenone).

L’indagine, avviata dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza Brianza nel novembre 2021 e supportata anche da attività tecniche ed ambientale, ha consentito di documentare come l’organizzazione criminale avesse base operativa nella provincia di Monza Brianza. I sodali, nei diversi furti, per garantirsi la via di fuga, erano soliti bloccare le principali vie di accesso ai magazzini e caveaux oggetto di furti posizionando veicoli rubati e incendiando pneumatici in mezzo alle principali arterie stradali ostacolando di fatto l’accesso da parte delle forze dell’ordine.

La banda utilizzava autovetture rubate come ariete per forzare i cancelli di ingresso, all’interno dei quali era custodita la merce di valore, spesso di marche famose e di lusso. Nei vari colpi hanno rubato 75 autovetture e mezzi nelle Province di Milano, Bologna, Firenze, Pisa, Udine, Pordenone ed Arezzo. L’organizzazione criminale era composta complessivamente da nove sodali, sotto il coordinamento di un capo. La merce rubata, in attesa di essere venduta, veniva custodita dal proprietario di un’autofficina di Paterno Dugnano (Milano) che ha ricevuto dai criminali 2.000 euro quale compenso. La Tenenza di Paderno Dugnano (Milano) ha inoltre deferito ieri in stato di libertà per ricettazione il custode della merce rubata e, su segnalazione del dipendente Nucleo Investigativo, ha riconsegnato al legittimo proprietario 345 borse in pelle nuove, rubate nella notte del 13 aprile presso una pelletteria di Reggello (Firenze).