De Corato (FdI): Sala dimentica le 12 moschee abusive presenti in città

De Corato (FdI): Sala dimentica le 12 moschee abusive presenti in città moschea abusiva va chiusa“Quale occasione migliore dell’evento online Direzione Nord ‘What comes next. Spunti di futuro dalla trincea per il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per parlare del Piano moschee in città? Un Piano che come centrodestra, una volta a Palazzo Marino, rivedremo totalmente”, è il commento dell’ Assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, alle dichiarazioni fatte da Sala in merito alle moschee a Milano.

“Il Comune con il Piano delle Attrezzature Religiose ha sanato quelle abusive di via Padova, via Gonin, via Quaranta e via Maderna e ha identificato nuove aree dove realizzarne altre in via Esterle, via Novara e via Marignano.Ma le almeno altre 12 abusive sparse per la città che continuano ad operare indisturbate? Il sindaco Sala deve avere il paraocchi per non accorgersi della loro esistenza. Come ripeto da tempo sono:

  • Istituto Culturale Islamico Onlus Viale Edoardo Jenner, 50
  • DITIB Moschea Via Vincenzo Toffetti, 27
  • Mosque Muslim Viale Marche, 40
  • COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana  Via Giuseppe Meda, 9
  • Casa della Cultura Islamica Onlus Via Padova, 144
  • Associazione Culturale Al Nur Italia Via Giacomo Carissimi, 19
  • Centro Islamico Dar al Quran Via Stadera, 18
  • Shahjalal Jame Mosjid Via Privata Giovanni Zambelli, 15
  • Corvetto MOSQUE Via Privata Passo Pordoi, 5
  • Bangladesh Islamic Centre- Culturale Centro Islamico Via Sibari, 11
  • مسجد Mosque Via Sabatino Lopez
  • Associazione culturale della fratellanza Gratosoglio Via Costantino Baroni Milano

Ma Sala continua a fare il furbo, non ne parla, non le chiude, le lascia aperte e frequentate. Il primo cittadino può anche andare a cena con il Monsignor Delpini e parlare di libertà di culto, ma non deve dimenticarsi che deve anche garantire la legalità, specialmente in quei luoghi dove ogni giorno in barba al PAR e ad ogni legge, si continua a pregare senza possedere alcun requisito urbanistico“.

“Per di più, si tratta di luoghi nei quali, come abbiamo visto anche in altre città europee, si potrebbe predicare l’odio e potrebbe avvenire la radicalizzazione o addirittura essere rifugio di possibili attentatori. Il sindaco – conclude De Corato – dovrebbe chiedere ai milanesi se sono d’accordo su questa sua visione della città aperta all’Islam e non ricordarci cosa stabilisce la Costituzione, perché all’interno di essa ci sono alcuni principi fondamentali come l’eguaglianza dei sessi che ancora stenta a decollare nella comunità islamica”.