16 Aprile 2020

In Regione chiesta la sospensione dei limiti ai diesel

In Regione chiesta la sospensione dei limiti ai diesel. L’annuncio lo hanno dato i due consiglieri regionali leghisti Alessandro Corbetta e Riccardo Pase in un comunicato stampa in cui spiegano che in Regione è stata chiesta la sospensione dei limiti dei diesel: Un emendamento alla Risoluzione che sarà in discussione domani nel Consiglio Regionale della Lombardia è stato presentato dal Consigliere Regionale della Lega, Alessandro Corbetta e dal presidente della commissione ambiente Riccardo Pase. I consiglieri leghisti chiedono di “sospendere e rinviare a data da destinarsi le limitazioni per i diesel euro 4 previste a partire dall’1 ottobre 2020, al fine di non gravare ulteriormente sui cittadini, sui lavoratori nonché sul tessuto economico lombardo, già duramente colpiti dalla crisi sanitaria ed economica causata dall’emergenza Coronavirus”. “E’ indispensabile – spiegano Corbetta e Pase – non far pagare ulteriori costi, sia sociali che economici, a decine di migliaia di piccoli artigiani, imprenditori, lavoratori che non devono essere obbligati a sostenere le spese per l’acquisto di nuovi mezzi per sostituire Diesel Euro 4 ancora perfettamente in ordine e con tutte le revisioni effettuate”. “La Regione – continuano Corbetta e Pase – deve invece necessariamente attivarsi fin da subito con il Governo affinché si proceda a un importante finanziamento di fondi per assicurare incentivi sostanziosi a chi intenda cambiare l’auto o il mezzo di lavoro con uno meno inquinante. L’attenzione per la qualità dell’ambiente resta alta ed è una priorità di Regione Lombardia, ma non è possibile far pagare ai cittadini e alle imprese i costi del rinnovamento veicolare soprattutto in questa situazione di emergenza che oltre ad essere sanitaria, è anche economica” “Le limitazioni previste dal 1 ottobre 2020  – concludono Corbetta e Pase – vanno assolutamente rinviate a data da destinarsi. Se ne parlerà solo e unicamente quando ci saranno a disposizione le risorse necessarie per poter procedere a un rinnovo del parco auto senza pesare sulle spalle dei lombardi”.

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Iniziata la distribuzione delle mascherine nelle case popolari

Avviata ieri la distribuzione di mascherine nei quartieri popolari della città. Si tratta di 300mila pezzi che il Comune ha ricevuto in donazione dalla Comunità cinese, e che a sua volta ha deciso di mettere a disposizione dei suoi abitanti più in difficoltà, stimando di raggiungere circa 60mila nuclei familiari tra residenti nelle case popolari di ALER e in quelle comunali in gestione a MM. “Con questa prima donazione fatta al Comune abbiamo deciso di partire dalle famiglie delle case popolari – dice l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per rendere realizzabile questo obiettivo, e in particolare i gruppi di volontariato che ci stanno aiutando in tutte queste importanti operazioni di cura dei cittadini. Per prepararci alla riapertura progressiva di Milano ci auguriamo che la Regione ci fornisca presto un numero sufficiente di mascherine per arrivare a distribuirle a tutte le famiglie della città”. “Sono tantissimi gli uomini e le donne, volontari e dipendenti, della Protezione civile comunale e della Polizia locale che stanno lavorando quotidianamente per garantire assistenza ai cittadini – commenta la vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo -. A loro va tutta la nostra riconoscenza per l’impegno e la costanza con cui operano per la città”. La distribuzione è coordinata dal Comune di Milano e vede coinvolte oltre 100 persone, tra operatori della Protezione civile (che nei giorni scorsi, con i suoi dipendenti e volontari, ha anche provveduto a imbustarle), pattuglie della Polizia locale e una sessantina di volontari afferenti a tre diverse organizzazioni, ARCI Milano, Emergency ed Energiesociali Jesurum. Per facilitare le operazioni, ad ogni organizzazione sono stati affidati tre diversi municipi e, al loro interno, i vari quartieri popolari in cui effettuare le consegne. I volontari, muniti a loro volta di tutti i dispositivi di sicurezza, saranno coloro che andranno “fisicamente” dentro i palazzi, per le scale delle case ERP, e suoneranno alle porte per consegnare le buste. Le mascherine vengono infatti distribuite di porta in porta in diversi formati: uno contenente tre mascherine per nuclei fino a due persone, uno con cinque mascherine per famiglie fino a cinque componenti e il terzo con dieci mascherine per le famiglie più numerose. Dato il numero importante di alloggi da raggiungere, per portare a termine l’operazione occorreranno alcuni giorni.  

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Lavori pubblici, accelerazioni dei pagamenti per i cantieri aperti

A sostegno delle imprese che oggi lavorano sui cantieri pubblici attivi in città, l’Amministrazione ha deciso di procedere in via eccezionale in questa fase di emergenza al pagamento accelerato degli stati di avanzamento dei lavori (SAL), che avverranno su richiesta, in tempi più brevi e al raggiungimento del 50% dell’importo previsto dai capitolati d’appalto. Questa misura fa seguito alle facilitazioni di pagamento delle imprese che operavano su cantieri oggi sospesi varata lo scorso 3 aprile. “Abbiamo approvato una serie di misure – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – che immettono liquidità nel sistema delle imprese operanti su cantieri necessari a Milano e consente loro di procedere ai pagamenti degli stipendi dei lavoratori e dei fornitori“. Su oltre 300 cantieri in essere a Milano nel periodo pre-emergenza CoViD-19, oggi ne sono attivi una settantina che operano nel rispetto rigoroso di tutte le prescrizioni in materia di sicurezza e salute pubblica per il contenimento dell’epidemia, previste dalle competenti Autorità nazionali e regionali per proteggere i lavoratori. Nonostante la parziale operatività di alcune imprese, l’emergenza produce già ora evidenti effetti negativi e avrà rilevanti ricadute economiche e sociali anche sul tessuto imprenditoriale del settore edile e infrastrutturale e sul relativo indotto, producendo in alcuni casi conseguenze tali da non poter assicurare in tempi brevi la ripresa della produttività. Per questo il Comune ritiene importante sostenere le attività anche in vista del futuro allentamento della quarantena. La misura, così come definita nel provvedimento deliberato, consente di provvedere ai pagamenti al raggiungimento del 50% dell’importo previsto nei capitolati di appalto, di sommare anche i diversi contratti applicativi appartenenti a un unico accordo quadro, di liquidare le somme al termine del bimestre anziché a trimestre o quadrimestre come previsto dai contratti; sono inoltre previste alcune semplificazioni procedurali. Il sostegno si estende agli appalti che verranno consegnati o ripresi in questa fase emergenziale, fermo restando la maturazione dei crediti entro il 31 luglio 2020. Le società partecipate dall’Amministrazione comunale riceveranno indicazione per procedere in coerenza con queste misure per promuovere iniziative analoghe a sostegno delle imprese.  

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Mille kit contenenti mascherine e guanti per i rider

Tutelare la salute dei rider che ogni giorno sono impegnati nelle consegne e contemporaneamente garantire la sicurezza dei ristoratori e dei milanesi che ordinano pasti pronti a domicilio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa voluta dal Comune di Milano e realizzata dall’Assessorato alle Politiche del lavoro, Attività produttive e Commercio che da oggi, martedì 14 aprile, per poi proseguire nelle giornate successive, presso lo “Sportello lavoro” di Viale Gabriele d’Annunzio 15 (ingresso da via Arena, passo carraio), dalle ore 9:30 alle ore 17, distribuirà gratuitamente i primi 1.000 kit sicurezza (5 mascherine e 5 paia di guanti) a tutti i rider convocati a scaglioni per il ritiro. Per evitare qualsiasi assembramento e procedere con una distribuzione ordinata, l’operazione è organizzata in ordine alfabetico con quantità giornaliere definite in accordo con le principali aziende di food delivery operanti in città. Ciò consentirà un’equa ripartizione dei rider nelle giornate di distribuzione previste: si inizia oggi dai rider con cognome compreso tra la lettera A alla lettera E per proseguire, con lo stesso sistema, F÷J mercoledì 15, e K÷Z nei giorni successivi fino ad aver raggiunto tutti i rider stimati in oltre 3.000 unità, indipendentemente dall’azienda per cui lavorano. “Con questa iniziativa – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – vogliamo tutelare sia la salute dei rider che, con il loro lavoro, garantiscono la continuità del servizio di food delivery, ma anche quella dei cittadini e dei ristoratori. Un’attenzione che vogliamo riservare proprio a quei lavoratori poco tutelati da un punto di vista contrattuale, che non possono pagare anche un rischio sanitario maggiore di altre categorie di lavoratori attivi nonostante l’emergenza“. Nei kit messi a disposizione dall’Amministrazione, oltre ai presidi utili per la propria sicurezza personale e di quella altrui, i rider troveranno anche un utile volantino informativo in italiano, inglese, spagnolo e francese con le principali indicazioni per affrontare l’emergenza CoViD-19: come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, inviti ad evitare assembramenti durante le attese sia presso i ristoranti di ritiro sia nei luoghi di ritrovo, il rispetto delle distanze minime con gli operatori e i clienti finali, non toccarsi naso e bocca. La distribuzione kit ai rider rientra nella più ampia azione predisposta dall’Amministrazione per fornire di presidi personali di sicurezza tutte quelle categorie di lavoratori, come commercianti, tassisti, operatori socio sanitari, impiegati di sportello che quotidianamente ininterrottamente svolgono la propria attività lavorativa nel periodo di emergenza. La distribuzione dei kit avverrà grazie al contributo volontario dei dipendenti dell’assessorato mentre il volantino informativo è stato realizzato a cura del Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita.  

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Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta

Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta. In questi giorni, complice anche il via vai della Guardia di Finanza per le indagini sulla strage nelle Rsa, si avvertiva un certo nervosismo a Palazzo Lombardia. Dall’esterno pezzi da novanta della politica milanese di sinistra come Pierfrancesco Majorino bombardano da giorni il dibattito con la richiesta sempre più pressante di commissariare la Sanità lombarda. Ora arriva anche un colpo dall’interno in Regione: opposizioni all’attacco con una commissione d’inchiesta: “I consiglieri delle forze di opposizione in Consiglio regionale della Lombardia – Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Lombardi Civici Europeisti, Più Europa/Radicali, Italia Viva – depositeranno domani (oggi ndr) le firme necessarie per l’istituzione di una Commissione consiliare di Inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid 19 in Regione Lombardia. Lo hanno annunciato ieri mattina in una conferenza stampa tenuta a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, e diffusa via Facebook, i cinque capigruppo: Marco Fumagalli (M5S), Fabio Pizzul (PD), Niccolò Carretta (LCE), Michele Usuelli (+ Europa) e Patrizia Baffi (IV). Secondo le previsioni dello Statuto regionale della Lombardia, articolo 19, la commissione di inchiesta ha il potere di indagare su questioni di spettanza del Consiglio Regionale e può essere istituita su richiesta motivata sottoscritta da almeno un terzo dei Consiglieri regionali, quindi almeno 27. I gruppi di opposizione hanno i numeri necessari per chiederne l’istituzione, a cui deve dare seguito l’Ufficio di presidenza del Consiglio entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta. Marco Fumagalli, capogruppo del M5S, dichiara: “Il dramma che stiamo vivendo in Lombardia non deve ripetersi: abbiamo il dovere di approfondire con una commissione d’inchiesta. Va fatta trasparenza sulle cause dell’ampia diffusione del virus, vanno valutati eventuali errori di programmazione, difetti organizzativi legati al sistema sanitario lombardo, problemi e carenze nella catena di comando anche legati alla legislazione regionale in vigore. Le verifiche saranno assolutamente scrupolose a partire dalla distribuzione a singhiozzo dei dispositivi di protezione individuale, al limitato ricorso ai tamponi nella popolazione, fino all’orrore nelle case di riposo e ai numeri reali della pandemia. Tutto deve essere analizzato per capire le carenze e gli errori che hanno determinato questa ecatombe di dimensioni eccezionali. I lombardi hanno pagato a caro prezzo questa pandemia, e la Commissione, a partire da una documentazione solida, sarà la sede opportuna per programmare una sanità lombarda che sappia affrontare coerentemente le emergenze”. Fabio Pizzul, capogruppo del Partito Democratico: “Il sistema sanitario lombardo non ha risposto adeguatamente alla sfida e la legge regionale va rivista alla luce di quanto è successo in queste settimane. La commissione d’inchiesta non è un fittizio tribunale ma un luogo dove fare chiarezza, dove capire perché in Lombardia ci siano stati tanti, troppi morti, e perché sia stato così difficile tracciare un’epidemia che qui si è manifestata in modo così virulento. È, prima di tutto, un atto di chiarezza nell’interesse dei cittadini lombardi. Perché tanti morti? perché non siano stati protetti operatori sanitari e RSA? Si accertino gli errori perché non vengano ripetuti, anche in vista di un’apertura graduale di una fase 2 o di una nuova esplosione dell’epidemia in autunno. Dovremo trovarci pronti, con le scelte corrette.” Niccolò Carretta (Lombardi Civici Europeisti): “Siamo convinti che una commissione d’inchiesta possa fare solo che bene alla nostra Regione e all’Istituzione del Consiglio regionale perché aiuterebbe certamente il processo auspicato per fare luce su quello che non ha funzionato durante l’emergenza Covid-19 e che ha comportato un livello di stress delle strutture ospedaliere lombarde oltre ogni limite. Da presidente della Commissione d’Inchiesta sui rifiuti ci tengo a precisare che questo tipo di iniziative servono perché aiutano a garantire un maggior grado di trasparenza nei confronti dei cittadini”. Michele Usuelli, (+ Europa) “Avendo constatato la restrizione degli spazi di dibattito democratico nella assemblea degli eletti e ritenendo di essere sempre stati opposizione dura ma costruttiva e propositiva, il mancato ascolto e l’insufficiente interlocuzione con la giunta ci obbligano ad utilizzare questo strumento per non essere compartecipi della grave incapacità di gestione della politica sanitaria e Lombardia . Patrizia Baffi, consigliere di Italia Viva: “Sono di Codogno e qui ho vissuto prima degli altri il dramma della pandemia. Qui abbiamo vissuto prima di tutti l’impreparazione rispetto a ciò che stava succedendo, e anche il senso di abbandono, perché mentre noi eravamo confinati dall’esercito all’interno della zona rossa, al di fuori la vita continuava normalmente. Oggi è importante questa unione tra le forze di minoranza. La commissione d’inchiesta è un atto dovuto, non un diritto ma un dovere di ogni consigliere regionale. Non sarà un tribunale dell’Inquisizione, perché do per scontato l’impegno e la professionalità di tutti coloro che si sono spesi per contrastate l’epidemia, ma c’è stata una fragilità nell’affrontare l’epidemia, c’è stata una falla e occorre capire dove è stata. Questo ci spetta come consiglieri regionali, per il ruolo che ricopriamo, in vista di mesi che si annunciano ancora difficili.”

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Gli avvocati rilanciano con nuovi servizi

Gli avvocati rilanciano con nuovi servizi. Il periodo della fine lockdown si avvicina, ma c’è chi non è rimasto con mani in mano in questi giorni di crisi in attesa che si verificasse. Lo studio legale associato MABE&Partners è una boutique legale che annovera, oltre ai due soci, gli avvocati Angelo Visco e Massimiliano Bettoni, circa 45 collaboratori con tre sedi in Italia (Milano, Roma e Isernia) ed una quarta, costituenda, nel Regno Unito: ha capillarità su tutto il territorio nazionale e su buona parte dei Paesi europei più rilevanti (Svizzera, Francia, Germania e Inghilterra). Lo studio ha ideato un panel di nuovi servizi da proporre ai propri clienti e da veicolare mediante accordi quadro definiti nelle ultime ore con confederazioni e società incubatrici di impresa. I servizi, alcuni già definiti e rodati in passate operazioni, sono i seguenti: Gestione e definizione pregiudizievoli (pignoramenti mobiliari/presso terzi/immobiliari) mediante chiusura a saldo e stralcio e/o piano di rientro, al fine di ottenere la migliore transazione possibile per il cliente; Istanze e piani di esdebitazione e sovraindebitamento per consumatori e/oPMI sia come professionisti delegati sia come OCC (organismi di composizionedella crisi) i soci hanno provveduto ad abilitarsi in tale ruolo conseguendo le certificazioni necessarie; Definizione dei pregiudizievoli e/o dei sovraindebitamenti che potrà esseredefinita mediante l’utilizzo di risorse di terzi acquisite da parte del debitore e/omediante partner finanziari dello studio legale, specializzati nell’erogazione del credito a soggetti esclusi dal merito creditizio, ove vi siano alcune imprescindibili condizioni. Valutazione (due diligence) sulla massa dei crediti aziendali, al fine di comprendere se ci sono possibilità di recupero e/o studio di soluzioni alternative di remunerazione/detassazione) – pulire i bilanci e recuperare il possibile, detassando il mancato recupero; Ricorsi per ottenimento ristoro economico per ritardato pagamento della P.A. Lo studio effettua una disamina del business aziendale, delle prestazioni erogate dall’impresa alla P.A. e dei relativi pagamenti, verifica, pertanto, se vi siano i presupposti per recuperare liquidità sommersa (interessi da ritardato pagamento) da parte della PMI. Nel caso specifico, si provvede ad instaurare forme diverse di contenzioso per il recupero degli interessi, così da generare flussi di cassa, per l’impresa, tali da generare un autofinanziamento del proprio business futuro… Gli interessi, in caso di ritardato pagamento, sono sempre dovuti – senza necessità di messa in mora – il creditore avrà diritto ad un ristoro pari al tasso d’interesse base BCE + 7 o 8 punti percentuali a seconda che la transazione sia avvenuta prima o dopo il 2013 (entrata in vigore della normativa di riferimento) e, dopo aver ottenuto il titolo esecutivo, si potrà scegliere la strada della procedura esecutiva oppure quella amministrativa volta alla nomina di un commissario ad acta che provveda alla liquidazione; Finanza alternativa; lo studio ha stipulato convenzioni con soggetti di primario livello nel campo del Crowd founding dal Venture capital al Corporate Venture capital e al family office. Ci occuperemo, secondo tali accordi, di dare assistenza legale integrata nella ricerca di finanziamenti non istituzionali per nuove idee imprenditoriali e/o per il consolidamento e l’innovazione di imprese già esistenti; Recupero somme, interessi ed oneri derivanti da cessioni del quinto e/o deleghe estinte anticipatamente e/o rinnovate. Lo studio legale segue tutti coloro che abbiano stipulato e/o estinto anticipatamente un contratto di cessione del quinto dello stipendio e/o pensione, tutela legale finalizzata alla restituzione di tutte le somme e gli oneri pagati in eccedenza o indebitamente trattenute a seguito dell’estinzione anticipata del contro.; Verifica e recupero interessi usurai su conti correnti bancari – mutui – finanziamenti. Lo studio legale supporto a tutti coloro che abbiano stipulato e/o estinto anticipatamente un contratto di conto corrente/finanziamento o mutuo, una tutela legale finalizzata alla verifica delle condizioni di usura così da procedere con la restituzione di tutte le somme e gli oneri pagati in eccedenza o indebitamente trattenute oltre che a richiedere il risarcimento del danno per idanni patiti. Progettazione e predisposizione business plan per accesso alla finanza agevolata derivante da bandi europei/nazionali/territoriali (prestazione per start-up e/o aziende in fase di ristrutturazione/ampliamento/innovazione) eforme straordinarie di agevolazione con l’istituzione di un dipartimento studi che monitora e studia la promulgazione delle nuove misure e delle normative che istituiscono gli incentivi verso le imprese di qualsiasi dimensione. Arbitrato, i soci Visco e Bettoni, già mediatori e conciliatori professionisti ed abilitati, hanno inteso – in questo momento particolare – investire sullaprofessionalizzazione dei servizi offerti, formandosi e abilitandosi come Arbitri civili e internazionali iscritti alla camera arbitrale internazionale specializzati nelle seguenti materie : diritto bancario, diritto finanziario, diritto immobiliare, diritto ambientale, diritto dell’energia e diritto societario), allo scopo di poter fornire ed incentivare i propri clienti all’utilizzo di una delle forme di ADR (Alternative Dispute Resolution) più importanti. Infatti, attraverso tale strumento si cercherà di far sì che i propri clienti, in relazione al proprio core business, possano prevedere già nelle clausole compromissorie il ricorso al rito dell’arbitrato in luogo della giustizia civile ordinaria, risparmiando in tempi (riduzione stimata del 300%) e costi.

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