All’Italia quasi due miliardi per la cassa integrazione europea

All’Italia quasi due miliardi per la cassa integrazione europea. Nell’ambito dello strumento SURE è partita la terza tranche di prestiti per il 2021 che ha portato all’erogazione di ulteriori 13 miliardi di euro a beneficio di sei Stati membri tra cui l’Italia con 1,87 miliardi di euro. La notizia emerge nell’ultima informativa del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, 2021_04_15_International update n. 7_2021 una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia: “La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi i primi inviti a far pervenire proposte nell’ambito dell’Acceleratore del CEI, il Consiglio europeo per l’innovazione, che con un finanziamento di oltre 1 miliardo di euro contribuirà all’espansione di start-up e piccole e medie imprese con le potenzialità per conseguire risultati importanti. Nell’ambito dello strumento SURE è partita la terza tranche di prestiti per il 2021 che ha portato all’erogazione di ulteriori 13 miliardi di euro a beneficio di sei Stati membri tra cui l’Italia con 1,87 miliardi di euro.

L’informativa analizza poi la proposta avanzata dalla Commissione europea di esentare dall’IVA i beni e i servizi che la Commissione, insieme ad organi e agenzie UE, mette a disposizione di Stati membri e cittadini in tempi di crisi. Una soluzione che consentirebbe l’importazione e l’acquisto in esenzione dall’IVA di beni e servizi in risposta a un’emergenza nell’Unione, di cui potranno beneficiarne oltre agli Stati membri anche autorità o istituzioni nazionali, quali ospedali, autorità sanitarie o altre autorità di protezione civile. Riunito sotto la presidenza italiana, il G20 dei ministri economici ha ribadito l’impegno ad evitare qualsiasi ritiro prematuro delle misure di sostegno e la volontà di avvalersi di tutti gli strumenti a disposizione e per tutto il tempo necessario per salvaguardare posti di lavoro e redditi, confermando anche l’intenzione di continuare a lavorare insieme per l’attuazione di una riforma fiscale globale.

Infine, il Fiscal monitor presentato nei giorni scorsi dal Fondo monetario internazionale ha evidenziato come le disparità economiche e fiscali siano state ulteriormente aggravate dalla pandemia, per poter garantire a tutti i cittadini l’accesso ai servizi di base e una redistribuzione fiscale più equa è quindi più che mai necessario aumentare la progressività dei sistemi fiscali e improntare un’azione comune contro la corsa al ribasso nelle tasse e il profit shifting.