17 Maggio 2021

Inizia l’11 giugno la nona edizione dell’Estate Sforzesca

Prende il via venerdì 11 giugno la nona edizione di “Estate Sforzesca”, la rassegna di musica, teatro e danza promossa e coordinata dal Comune di Milano Assessorato alla Cultura e Area Spettacolo. Anche l’edizione 2021 abiterà l’affascinante Cortile delle Armi del Castello Sforzesco grazie a un palcoscenico e a una platea totalmente open air, con una pianta strutturata in base a tutte le misure anti Covid19 vigenti. “Estate Sforzesca” 2021, così come le precedenti edizioni, è stata costruita in base alle proposte pervenute dagli operatori in seguito alla call pubblicata a inizio anno: delle 249 proposte ne sono state accolte 80 che sono andate a comporre un calendario ricco in grado di rispondere alle molte esigenze di un pubblico eterogeneo, che attende ormai da mesi di poter tornare ad essere spettatore di una performance live. Anche quest’anno “Estate Sforzesca” sarà il palcoscenico di e per Milano, proponendo un calendario multidisciplinare a prezzi accessibili, calmierati o a ingresso gratuito, per tre mesi consecutivi. Il programma (in allegato il calendario del primo mese) è ricco e articolato e vede in cartellone spettacoli di musica di ogni genere: dalla world music alla classica, dal cabaret al jazz; ma anche teatro e danza, in collaborazione con Teatro Out Off, Teatro Litta, Compagnia Corrado d’Elia, Balletto di Milano, ATIR e Dancehaus. Tra i nomi, big come Negrita, Nicolò Fabi, Francesco Bianconi, Colapesce Dimartino, Arto Lindsay, Jonathan Coe, Joe Bastianich+Mattew Leee e Fabio Concato; ma anche Lo Stato Sociale, Venerus, Le Cannibale e Saturnalia. Molte le collaborazioni istituzionali – come quella con il MIC per la Festa della Musica, o con l’orchestra laVerdi, l’orchestra I Pomeriggi Musicali, Fondazione Cineteca, e con la Civica Orchestra di Fiati – e tante anche le collaborazioni con altri enti, teatri, rassegne: tra questi, il teatro Franco Parenti, il festival “La Milanesiana”, la Società dei Concerti, l’Accademia “Teatro Alla Scala”, Milano Classica. “Quest’estate, nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco ogni sera andrà in scena uno spettacolo diverso e ogni cittadino potrà finalmente riprendere consuetudine con il teatro, la musica, la danza. Una quotidianità ritrovata che speriamo aiuti a togliere lo stigma di pericolosità che si è creato intorno ai luoghi della cultura, dopo la cesura degli scorsi mesi – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Mai come quest’anno, sempre con modalità responsabili e in assoluta sicurezza, dobbiamo tornare a un’esperienza di normalità, a far parte di quella sorta di assemblea laica che è lo spettacolo dal vivo, dal quale recuperare quel senso di condivisione, partecipazione, sicurezza e fiducia che è alla base di ogni patto di comunità”. Anche questa edizione, come la precedente, si avvarrà della collaborazione di Edison (sponsor), AMAT e Legambiente (partners). Sponsor tecnico: Mailticket. La partecipazione agli spettacoli sarà su prenotazione obbligatoria, anche per gli spettacoli a ingresso gratuito, e l’accesso al Cortile delle Armi sarà contingentato: sono previsti oltre 500 posti a sedere a configurazione variabile e non sono disponibili posti in piedi. Previsti anche il controllo della temperatura all’ingresso e il distanziamento fisico (ad eccezione dei gruppi familiari). Contatti e informazioni Comune di Milano – Area Spettacolo Ufficio Manifestazioni ed Eventi – tel.  02.88462330 c.estatesforzesca@comune.milano.it FB @estatesforzesca TW @culturamilano #estatesforzesca

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Appartamenti a canone sociale destinati ai disabili

Gli appartamenti realizzati in seguito a convenzioni urbanistiche e destinati alla locazione a canone sociale verranno assegnati a persone con disabilità, nuclei familiari numerosi e anziani che hanno fatto domanda di casa popolare, senza ottenerla. “Stiamo lavorando – commenta l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – per cercare in tutti i modi di aumentare il numero degli alloggi disponibili e incrementare così le possibilità di accesso alla casa per rispondere al bisogno abitativo soprattutto dei nuclei più fragili, già riconosciuti idonei ad accedere ai servizi pubblici. Semplifichiamo e velocizziamo le procedure d’assegnazione e, nel contempo, cerchiamo di superare i limiti storici del patrimonio pubblico esistente che, per le sue caratteristiche strutturali, fatica ad incontrare e soddisfare le necessità delle famiglie in cui sono presenti persone con disabilità o tanti figli e che hanno i requisiti per avere una casa popolare”. In sostanza, il Comune scorrerà la graduatoria dell’ultimo bando utile per cui siano state esaurite le procedure di assegnazione ordinaria e in cui vi siano nuclei già verificati e idonei. In via prioritaria le assegnazioni andranno nell’ordine a nuclei con persone con disabilità, a famiglie numerose (cinque o più componenti) o in cui è presente almeno un anziano ultraottantenne. Questa procedura, appena approvata con delibera di Giunta, sostituisce fin d’ora quella usata in precedenza, che prevedeva la pubblicazione di appositi avvisi da parte della proprietà dell’immobile o dell’ente gestore. Per le convenzioni già in essere la nuova procedura verrà applicata agli appartamenti residui, ovvero quelli che, nonostante l’avviso promosso dall’operatore, non risultano ancora assegnati. È il caso, ad esempio, dei 62 alloggi ancora liberi nei complessi residenziali sull’area di via Rizzoli e tra le vie Sordello e Cascina Merezzate, frutto di un’operazione immobiliare partita nel 2008: allora il Comune di Milano approvò la concessione in diritto di superficie novantennale di alcune aree di sua proprietà nell’ambito della programmazione per lo sviluppo di edilizia residenziale a canone sociale, moderato e convenzionato. La convenzione urbanistica stipulata con REDO SGR Società Benefit, subentrata nel frattempo ai precedenti operatori, prevedeva di destinare un totale di 87 alloggi a canone sociale nell’ambito dei due progetti: di questi, 62 sono gli alloggi residui che ora verranno assegnati, come prima applicazione delle nuove regole, a chi – con disabilità, in un nucleo numeroso o over 80 – ha già presentato domanda di casa popolare e attende in graduatoria.

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Chi fugge da Milano e chi costruisce il futuro

Chi fugge da Milano e chi costruisce il futuro. Il secondo no definitivo di Gabriele Albertini alla corsa per la poltrona di sindaco di Milano apre un nuovo scenario: il centrodestra che ha governato per tanto la Lombardia e la locomotiva economica italiana è ormai a pezzi. I suoi esponenti superstiti sono di due generazioni fa, nomi di valore tanto da superare le generazioni, ma non si può pensare che tirino la carretta ancora per molto tempo. La verità è che sono finiti i nomi. L’ultima generazione di giovani che poteva rivitalizzare il centro del centrodestra (Altitonante e gli altri) è stata bruciata dalle inchieste. Forse un giorno finiranno in niente, ma ormai li hanno messi fuori dalla competizione per chi guida il carro. I salviniani in questa fase stanno usando molte energie, quasi tutte pare, per giocare la partita del Parlamento. Chi potrebbe occuparsi di Milano? La risposta è chi costruisce il futuro. Perché ora c’è solo chi fugge da Milano e chi costruisce il futuro, o almeno potrebbe farlo. Allora perché non prendere atto che c’è un lungo lavoro da fare per costruire una classe dirigente nuova e in grado di affrontare le sfide del domani? In fondo Sala lo possono lasciare su un altro giro invece di bruciare qualcuno in una sfida che se anche vinta potrebbe fermare il processo di rinnovamento. Meglio costruire un’opposizione sensata con un’idea di città da portare avanti pezzo per pezzo, iniziando senza l’onere di governare. Tanto i migliori della giunta Sala o se ne sono già andati o se ne stanno per andare. Essere l’opposizione sarebbe “facile” dovendosi confrontare con le seconde linee della sinistra, permettendo così a nuovi volti di crescere e strutturarsi. Perché dopo decenni c’è bisogno di costruttori anche a Milano, come in tutta Italia ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E per costruire ci vuole tempo. Il prossimo obbiettivo reale per il rilancio del Nord sono le Olimpiadi invernali 2026, perché proprio come Expo 2015 di per sé l’importante non è l’evento, ma il percorso per arrivarci. Miliardi di euro per opere ferme da una vita che si sbloccheranno, rivitalizzando alcuni settori economici in crisi e dinamiche sociali paralizzate. Avere una prospettiva sportiva potrebbe essere proprio la chiave per il centrodestra: riassumiamolo come “Obbiettivo 2026”. In visione di una vera competizione c’è bisogno di allenare una squadra che possa confrontarsi con le altre coalizioni. Negli anni la sinistra milanese ha potuto contare su nuovi personaggi come Pierfrancesco Majorino, Pierfrancesco Maran e una piccola folta schiera di gente contestabile, ma in grado di cambiare interi pezzi di città o amministrarli con polso. Ora chi se ne è andato in Europa, chi prende la strada per Roma, insomma lasciano Milano, ma del loro passaggio resta traccia. Per avere una squadra di cui ricordarsi il centrodestra non può affidarsi a chi è sulla scena da sempre, perché persino alcuni degli “anziani” è conosciuto al massimo dai suoi colleghi. Quelli veramente noti sono stanchi. E non condenserebbero abbastanza consensi. Però potrebbero aiutare per l’obbiettivo 2026, crescendo chi sarà chiamato a imprimere domani una svolta alla storia di Milano.

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La posizione dell’Unione giovane ebrei italiani (UGEI) in merito al conflitto

La posizione dell’Unione giovane ebrei italiani (UGEI) in merito al conflitto. Dinnanzi alla molteplicità di opinioni riguardo al conflitto in Medio Oriente e considerato il vasto spettro di punti di vista all’interno della nostra comunità, l’Unione Giovani Ebrei d’Italia si sente in dovere di chiarire la propria posizione in merito. Come qualsiasi altro Stato, Israele ha il diritto e il dovere di difendersi e di proteggere i propri cittadini. Il Consiglio UGEI non mancherà mai di condannare ogni singolo missile lanciato da organizzazioni terroristiche deliberatamente indirizzato alla popolazione civile israeliana. Parimenti avverrà circa la costruzione di tunnel, il lancio di ordigni incendiari e la diffusione di qualsiasi narrativa viziata da odio antiebraico, in base a quanto sancito dalla definizione IHRA di antisemitismo. Non sarà tollerata alcuna mistificazione della realtà dei fatti, né la messa in discussione della legittimità dello Stato ebraico a esistere e prosperare pacificamente. Si esprime sdegno e preoccupazione per gli episodi di violenza e intolleranza avvenuti in questi giorni, che hanno visto alcuni facinorosi estremisti israeliani macchiarsi di crimini contro i loro stessi concittadini. Seppur il Governo israeliano abbia già preso le distanze e condannato tali circostanze, l’UGEI chiede a quest’ultimo di adoperarsi con estrema urgenza per stemperare attivamente e concretamente le tensioni interne. Il Consiglio Esecutivo tutto è addolorato per l’attrito sociale in essere, ribadisce quindi la crucialità di rafforzare le politiche di coesistenza che devono a tutti i costi contraddistinguere lo Stato di Israele. L’Unione sostiene il diritto all’autodeterminazione del popolo ebraico e del popolo palestinese. La normalizzazione dei rapporti, il quieto vivere di israeliani e palestinesi e una pace stabile, coerente e duratura, rimangono per i Giovani Ebrei d’Italia gli unici obiettivi da perseguire con risolutezza e abnegazione. La complessità che caratterizza il conflitto in questione e, più in generale, le dinamiche mediorientali, richiede che si trattino tali argomenti con cognizione di causa e un livello di approfondimento adeguato al contesto. Troppo spesso assistiamo alla degenerazione del dialogo, nella forma e nei contenuti, all’interno e all’esterno delle nostre comunità. L’UGEI promuove lo scambio di opinioni e ne valorizza la diversità, fintanto che le stesse siano supportate da rispettose argomentazioni e da onestà intellettuale. Il Consiglio rinnova dunque il proprio impegno in tal senso e, contestualmente, si appella a tutte le istituzioni ebraiche e non, nazionali e locali, affinché si adoperino a incentivare fattivamente questi valori. Infine, stentiamo a descrivere la nostra indignazione circa i riprovevoli e brutali insulti apparsi sui social network nei confronti di alcuni correligionari per via della divergenza di visioni riguardo la situazione. Questa considerazione prescinde dalla delicatezza della tematica e dalle sensibilità di ciascun individuo: non esiste giustificazione per le frasi aberranti giunte ai nostri occhi. L’UGEI è da sempre impegnata nella lotta all’odio in ogni sua forma. Chiediamo con forza a tutta la comunità ebraica italiana di mostrare, oggi più che mai, senso di appartenenza e rispetto reciproco.

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Nominato il presidente di Federalberghi

Nominato il presidente di Federalberghi. “Poter dire di essere qui riuniti, oggi, è già una conquista, dopo lunghi mesi di chiusure ed incertezze. Una giornata speciale per la nostra assemblea nazionale, che cade proprio nella data tanto attesa del 15 maggio, o delle riaperture, annunciata dal nostro premier Draghi: non poteva esserci coincidenza di miglior auspicio per tutti noi che lavoriamo per il turismo e dunque per l’Italia”. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, è stato riconfermato alla guida della federazione degli albergatori con i suoi 27mila associati, ed ha aperto i lavori della 71a Assemblea nazionale con emozione, alla presenza del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, del vicepresidente Federalberghi Giuseppe Roscioli e di fronte ad una platea folta ma necessariamente contingentata per via delle cautele anti contagio. L’assemblea plenaria ha scelto all’unisono di ridare la fiducia al leader già in carica. “Questa elezione mi rinforza più delle altre – ha detto il presidente a commento del consenso ricevuto dai suoi – Essere considerato la figura di riferimento per tutti voi, nonostante i mesi bui che abbiamo trascorso e di fronte alle incognite che ci troveremo ancora davanti, è un segno di estrema fiducia. Sento la vostra vicinanza e ne vado fiero. Per me rappresenta il mordente più efficace per i prossimi passi che faremo insieme, uniti come sempre”. C’è voglia di ottimismo per un settore, quello del turismo, che ha subìto più di altri ed in modo devastante le conseguenze della pandemia. Ma vi è anche la consapevolezza di una realtà che presenta circostanze ancora difficili. “Non ci siamo mai fatti abbattere dalle avversità – ha detto Bocca – Né noi né i nostri predecessori in tutti questi anni. Non succederà nemmeno adesso, ma dobbiamo comunque fare i conti con il prezzo, altissimo, che il nostro comparto con le strutture turistiche ricettive e termali al suo interno, ha pagato a causa del contagio da covid19”. “Usando la metafora del golf, diciamo che partiamo con l’handicap.. Un lusso che possono permettersi solo i campioni – ha detto Bocca – Questo ce lo fanno capire i dati: nei primi quattro mesi di questo 2021, le presenze dei turisti negli esercizi ricettivi sono diminuite di oltre l’85% rispetto al corrispondente periodo del 2019, anno che teniamo come termine di paragone considerando il vuoto che abbiamo registrato nel 2020. Tutto ciò ha provocato un calo del 75,1% per gli italiani e del 95,9 % per gli stranieri”. “Tornando all’annus horribilis che ci lasciamo alle spalle – ha proseguito il presidente neoeletto – sappiamo che il 2020 si è chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze con un conseguente calo medio del 53,4% rispetto al 2019, con punte che in alcune località hanno superato l’80%. Ma la lacerazione più grande forse la stiamo vivendo proprio nelle città d’arte, rimaste praticamente deserte essendo venuto meno il turismo straniero, sceso mediamente del 70,2% delle presenze”. “Mai come ora bisogna lanciare il cuore oltre l’ostacolo – ha proseguito Bocca – con l’auspicio che il movimento turistico in e verso l’Italia sia facilitato dal nostro Governo, con tempistiche e modalità adeguate, sempre tenendo alta la guardia sulle necessarie ed indispensabili cautele contro la diffusione del contagio. In questo scenario, la stagione estiva in arrivo dovrebbe essere il carburante per far ripartire le nostre aziende in sicurezza. Vogliamo che sia cosi, e siamo pronti a sentirci protagonisti della ripresa. Oggi finalmente abbiamo un dicastero del Turismo guidato da un ministro che ha dimostrato di voler sostenere il nostro sistema e che ringraziamo per l’impegno già mostrato fino ad ora. Abbiamo anche un premier come Draghi, che si è fatto in prima persona testimonial di eccellenza per i turisti di tutto il mondo, invitandoli a trascorrere le vacanze in Italia. Il Paese è pronto per una rinascita che, a nostro avviso, partirà proprio dal turismo se saremo messi nelle condizioni di garantire produttività e occupazione. Il green pass rappresenta senz’altro in questo senso una giusta leva per far ripartire l’Italia”. “Bisogna ricordare – ha proseguito Bocca – che, in tempi normali, il settore del turismo dà lavoro ad 1,3 milioni di persone. Nel 2020 invece sono venute meno 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo determinato. Noi sappiamo bene quanto avremmo voluto evitare che ciò accadesse. Io sono convinto che tutto questo finirà e che si tornerà a velocità siderale ad una riconquista piena dei nostri standard. Siamo comunque una risorsa importante per il mondo del lavoro. Dobbiamo essere aiutati affinché, a nostra volta, possiamo aiutare i lavoratori che prestano servizio nelle nostre strutture ed in tutta la filiera turistica”. “Il tema dei ristori non è stato risolutivo, malgrado siamo perfettamente consapevoli di quanto sia stato oneroso per lo Stato erogare questi fondi. Noi abbiamo bisogno di comprare il tempo, di accedere cioè a prestiti di lunghi periodi con garanzia pubblica, così da poter ricostituire la nervatura delle nostre imprese anche nel protrarsi dell’emergenza”. “Confidiamo – ha aggiunto il presidente di Federalberghi – che nel decreto sostegno bis in corso di approvazione si concretizzino alcune soluzioni perché si possano fronteggiare le urgenze. In particolare penso al tema degli incentivi per la riqualificazione delle strutture, alla riduzione dei costi fissi, in specie quelli che gravano sulla componente immobiliare, ed ancora, al credito a lungo termine per le imprese” “Questo è il momento di promuovere il nostro Paese come merita. Abbiamo bisogno di campagne di promozione all’estero che siano efficaci, accattivanti, autorevoli e che sappiano anche ricollocarci al top tra le destinazioni preferite dal turismo straniero. Ci auguriamo il superamento delle misure restrittive come il coprifuoco e la riapertura delle frontiere, per consentire a tutti di poter circolare liberamente e godersi l’eterna bellezza del nostro Paese”. “E’ questa la prospettiva nuova – ha concluso Bocca – : guardare oltre, con o senza covid, nella convinzione che la forza delle nostre imprese, unita alla volontà di sostenerci in ambito istituzionale, sarà la chiave per guardare al futuro con sicurezza”.   ———————————————————————————————————————————   Nato a Torino il 15 ottobre 1963, Bernabò Bocca inizia il suo percorso professionale a partire

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Sarà la fine del Bitcoin?

Sarà la fine del Bitcoin? La domanda è lecita nel momento in cui la crypto più nota del mondo accusa un altro crollo. Una discesa molto pesante perché è arrivato a 37mila euro, mentre pochissimi giorni fa valeva 48mila. E prima aveva toccato punte di 51/52mila. Potrebbe essere solo uno dei tanti sbalzi, ma siamo nel 2021, l’anno in cui in teoria si smetteranno di minare. I contraccolpi sono dunque imprevedibili. Sicuramente lo shock ha toccato quasi tutte le crypto: sui listina la lista di segni meno è molto ampia. Ma magari è solo un fine settimana e da oggi ripartiranno le corse verso l’alto.

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