Ormai va bene pure Lady Oscar

Ormai va bene pure Lady Oscar. Candidassero chi vogliono, tanto pare chiaro che le elezioni milanesi per il centrodestra non sono molto rilevanti. Anzi. Sono solo un tassello in un mosaico molto più ampio in cui i neo leader Salvini e Meloni si scontrano per decidere chi sarà il nuovo vero capo del centrodestra. Berlusconi ha ormai capito che la sua epoca è finita e prova a unire le forze per annacquare il peso effettivo degli azzurri nella nuova fase storica, ma la sua corte è recalcitrante, perché dovrebbe confrontarsi con un mondo del tutto nuovo. E allora ecco che Milano è sempre più in secondo piano. Eppure Berlusconi avrebbe potuto accettare la sfida di diventare sindaco della città che lo ha resto famoso. Sarebbe stata l’ennesima rinascita in un mondo in cui non può più essere quello che comanda grazie ai soldi e alle tv. Perché c’è internet e per molti nuovi elettori vale come un Ciriaco De Mita, un anziano di cui si è sentito molto parlare, ma soprattutto per i suoi difetti e limiti. Ma niente, Milano non interessa nemmeno a lui a quanto pare. O almeno non abbastanza. E allora ecco Oscar di Montigny, sconosciuto ai più che lo considerano un personaggio da fumetto visto il nome altisonante. Ma ormai va bene pure Lady Oscar, il grande Lebowsky, insomma un personaggio qualunque. Tanto la mission pare sia perdere con un candidato debole come Giuseppe Sala, uno talmente fragile da non accettare mai un confronto diretto perché quelli come lui lo perderebbero. Quali idee può davvero avere per Milano? Poca roba e ricicciata dalle ultime due giunte. Biciclette e sanità comunale, ma se l’Amministrazione gestisse la salute pubblica cosa suggerisce che andrebbe meglio che nella gestione delle metropolitane? La linea 5 è venuta fuori con una curva storta e le scale mobili perennemente fuori uso, mentre la 4 doveva essere pronta 7 anni fa e ancora non ha aperto nemmeno una fermata. Con lo stesso spirito dovremmo aspettarci una strage di milanesi, perché la malagestione della sanità crea morti e feriti più di una metro in cui non funzionano i freni come le attuali linee.