Coop travolta dal no ai cani

La Coop di via Ornato è stata investita dalle polemiche per il caso di un signore che aveva chiesto la cortesia di poter lasciare legato il cane davanti alle casse. A Milano infatti sta tornando il caldo intenso dei giorni scorsi e Giuseppe, questo il nome del proprietario del cane, ha chiesto alla vicedirettrice del supermercato di non lasciare l’amico a quattro zampe sull’asfalto reso rovente dal sole. La risposta è stata negativa: la donna ha chiesto a Giuseppe di rispettare il regolamento interno. Un caso che poteva chiudersi lì, ma a sollevare diversi dubbi sulle norme interne al supermercato che come claim ha “La coop sei tu” ci ha pensato un post di Giuseppe nel gruppo Facebook Noi di Niguarda! L’uomo ha raccontato il suo disappunto per la risposta della donna e subito sono fioccati i commenti e le condivisioni. Qualcuno si è schierato contro chi porta i cani al supermercato, ma la maggior parte dei commenti hanno messo in croce sia la Coop che la sua direttrice. Un atteggiamento anti animalista, anti umano e insensibile per chi si dichiara tutto l’opposto pubblicamente. Una tale serie di attacchi che la vicedirettrice ha sentito la necessità di intervenire provando a spiegare le proprie ragioni. Dice che ha semplicemente chiesto un po’ di “ragionevolezza” al proprietario del cane. Spiegazioni che non sono state sufficienti al popolo di Niguarda, quartiere storicamente popolare del capoluogo meneghino. In quelle vie si è abituati a un clima più da vecchio paesino che dalla vita tutta cancelli e divieti della splendente Milano di Sala e amici. Comprensione che infatti hanno chiesto entrambe le parti della discussioni, ma che ha visto vincitrice la Milano delle regole. Vittoria che è stata accolta con soddisfazione da alcuni concittadini fan del rispetto dei regolamenti sempre e comunque, mentre come una sconfitta di una Milano più civile che sembra destinata a sparire per sempre all’ombra delle scintillanti torri del nuovo corso milanese. La discussione prosegue sui social, intanto per la Coop quella del cane rifiutato sarà una bella gatta da pelare. Per evitare troppi danni alla reputazione della catena la Coop potrebbe però sfruttare l’occasione per cambiare i regolamenti interni, oppure per avviare una qualche iniziativa che possa subito mettere pace tra il supermercato e il popolo degli amanti degli animali.