Riunione di maggioranza per discutere degli aumenti ATM, opposizione critica

Il gruppo consiliare del Partito democratico ha incontrato questo pomeriggio l’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano Marco Granelli per discutere degli aumenti Atm. “Non abbiamo ancora cifre definite, le stabiliremo entro questa settimana“, ha spiegato il capogruppo del PD Filippo Barberis, ribadendo che l’intenzione è quella di “abbattere il più possibile gli abbonamenti e favorire anziani, bambini e indigenti“. Il Presidente della Commissione Mobilità Carlo Monguzzi ha aggiunto che tra le misure a cui sta lavorando il Comune c’è anche quella di un ‘biglietto breve’, vale a dire un biglietto che costerà meno di quello ordinario, ma sarà valido solo per qualche fermata o solo per una durata inferiore ai 90 minuti. Il rischio per Monguzzi è infatti che – a fronte dell’aumento del biglietto a 2 euro – i cittadini che devono fare solo un tragitto breve, scelgano di prendere l’auto o addirittura di viaggiare senza titolo. La volontà della maggioranza – ha assicurato il presidente della commissione – è quella di non toccare il prezzo degli abbonamenti e di non alzare l’età della fascia senior, ora stabilita a 60 anni per le donne e a 65 per gli uomini. Al vaglio ci sarebbe anche l’ipotesi di stabilire delle agevolazioni per gli anziani in base all’ISEE, garantendo un prezzo migliore a chi percepisce una pensione bassa. Ulteriore novità a cui sta lavorando il Comune è quella di rendere gratuito l’accesso ai mezzi pubblici per i ragazzi sotto i 14 anni, che oggi non pagano solo se accompagnati da un adulto.

Critico Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale ritiene che ha commentato così la riunione, “Dopo la decisione scellerata di aumentare il ticket a 2 euro a partire dal 2019 la sinistra le sta studiando tutte per far digerire il boccone amaro ai cittadini. L’ultima trovata consisterebbe nell’introduzione di un ‘ticket breve’, valido per una manciata di fermate: ci sarebbe da ridere, se la questione non penalizzasse migliaia di persone che usufruiscono del trasporto pubblico“. Concludendo, “Del resto il Pd ha finito per contraddirsi da solo: da un lato introduce l’Area B, operando un giro di vite nei confronti del trasporto privato; dall’altro costringe i cittadini a pagare di più per usufruire dei mezzi pubblici“.