Sciopero generale, l’ATM rinuncia alla mobilitazione

Venerdì di sciopero anche per questa settimana, ma stavolta, dopo il braccio di ferro tra il governo e i sindacati, i dipendenti Atm rinunciano alla mobilitazione. Compromesso tra Cgil e Uil e il ministero dei trasporti per uno sciopero di sole quattro ore. Si terrà, infatti, dalle 9 alle 13.

Lo sciopero non coinvolge direttamente il personale Trenord, anche se potranno aderire i lavoratori delle imprese che gestiscono le infrastrutture, Ferrovienord Spa e Gruppo FS italiane. I treni con partenza prevista entro le 9 garantiscono di arrivare a fine corsa se la destinazione finale è entro le 10.

Coinvolti anche i collegamenti aeroportuali Malpensa Express e S50 Malpensa Aeroporto – Bellinzona. Nel caso di cancellazione dei treni, saranno istituiti autobus senza fermate intermedie per i soli collegamenti aeroportuali:

  •  tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto (da Milano Cadorna partiranno da  via Paleocapa 1)
  •  tra Busto Arsizio FS e Malpensa Aeroporto per la linea S50

Trenitalia ha informato che lo sciopero nazionale del personale del Gruppo Fs Italiane comprendente Trenitalia, Trenitalia Tper e Busitalia Rail Service S.r.l ad esclusione del personale della Divisione Regionale Piemonte.

Atm non si ferma

Il trasporto pubblico locale di Milano non potrà partecipare allo sciopero perché una settimana fa alcuni lavoratori, rappresentati da Al Cobas, avevano aderito a un’altra agitazione. Come ha sottolineato la commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero “deve intercorrere un intervallo di almeno 20 giorni, a prescindere dalle motivazioni e dal livello sindacale che ha proclamato lo sciopero”.

I dipendenti del comune
A incrociare le braccia i dipendenti comunali tra scuole, asili, uffici anagrafe e bibliotechel. E alle 15.30 il presidio in piazza della Scala dove i sindacati si sono detti fiduciosi sull’affluenza prevista. Le richieste prevedono un piano straordinario di assunzioni, possibilmente a tempo indeterminato, anche per garantire la copertura dei pensionamenti. Poi, l’aumento dei salari, specialmente in una città come Milano dove il costo della vita è alto, senza dimenticare la richiesta di rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro.