Pubblicità della Cannabis light a domicilio. De Corato non ci sta

Cannabis light a domicilioSiamo all’assurdo!”, è il primo commento di Riccardo De Corato, Assessore alla Sicurezza, di Regione Lombardia, in merito all’apparizione in via M. Gioia a Milano di un cartellone pubblicitario di consegne a domicilio di Cannabis Sativa Light.

A luglio – continua l’assessore – è stata depositata la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione sulla rilevanza penale della commercializzazione di prodotti derivati dalla Cannabis Sativa light. Nella sentenza si legge, in particolare che: La commercializzazione al pubblico di cannabis sativa L. e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicabilità della legge n. 242 del 2016” […] “anche a fronte di un contenuto di THC inferiore ai valori indicati dall’art. 4, commi 5 e 7, legge n. 242 del 2016, salvo che tali derivati siano, in concreto, privi di ogni efficacia drogante o psicotropa, secondo il principio di offensività“.

Trovo veramente fuori luogo e assurdo – attacca De Corato – che in questi giorni sia comparsa, di fronte al Palazzo di Regione Lombardia, in via Melchiorre Gioia, come anche in altre zone della città, una simile pubblicità: un delivery di cannabis sativa light con consegna a domicilio in 45 minuti a Milano e Hinterland. Nemmeno la sentenza della Cassazione ne ferma la vendita. Ma come può il Comune di Milano autorizzare un simile spot? Menomale che il sindaco non intendeva replicare quanto successo a maggio in occasione dell’Hemp Fest, quando la città è stata cosparsa di manifesti raffiguranti foglie di marijuana accompagnati dalla scritta: non sono una droga“.

Il capoluogo lombardo – prosegue – oltre ad essere capitale della cannabis legale lo è anche della droga illegale. Lo dimostrano i sei arresti di oggi di persone dedite al traffico internazionale di hashish, importato dal Marocco. Ringrazio le forze dell’ordine che sono riuscite a risalire ai sei trafficanti grazie ad un indagine iniziata in seguito al sequestro avvenuto il 24 settembre dello scorso anno a Milano, quando gli investigatori della Narcotici della Mobile milanese hanno scoperto dietro un muro in un box di via Padova oltre una tonnellata di hashish. Mi auguro – conclude- vengano effettuati al più presto i debiti controlli e mi auguro anche che la pubblicità sparisca al più presto”.