I commercialisti sono la croce della politica lombarda

I commercialisti sono la croce della politica lombarda. In questi giorni infatti è stata appena arresta Monica Bellini, commercialista con una lunga esperienza di consulente per i Partito democratico nelle aziende partecipate da Comune o Regione. Per il Pd è un bel guaio perché avendola indicata come professionista di fiducia almeno dai tempi di Albertini sarà difficile prendere le distanze. E soprattutto evitare che altri strumentalizzino questo arresto per screditare i progressisti in tempo di elezioni: si sa infatti che ormai in Italia esiste più la presunzione di colpevolezza invece che di innocenza come prescriverebbe la legge. Ma dal centrodestra non potranno nemmeno esagerare perché i leghisti non sono messi meglio: per quanto la memoria degli italiani sia simile a quella di una farfalla, non tutti hanno dimenticato il guaio della Film Commission, quando i commercialisti di fiducia della Lega sono stati beccati con le mani nella marmellata: si  erano guadagnati un’ottima plusvalenza grazie a un giochino di compravendite su un immobile che doveva diventare la nuova sede dell’ente regionale. Peccato che lo avessero comprato per due lire prima di rivenderselo come responsabili della Regione. Insomma per ora l’unica a non essersi inguaiata con un commercialista sembra essere Letizia Moratti, ma probabilmente lei ha un’intera azienda che le compila la dichiarazione dei redditi. Mentre i commercialisti sono la croce della politica lombarda lei sembra dunque immune a questo problema. Per carità, da  qui al 12 febbraio c’è ancora tempo e lei ha avuto tanti incarichi prima di tornare in politica, ma per ora sembra che sia l’unica che può comprare i giornali tranquillamente.