19 Maggio 2021

Verso il completamento del quartiere Santa Giulia

Il quartiere Santa Giulia sarà finalmente portato a compimento con la realizzazione di nuovi servizi per i cittadini, di infrastrutture di viabilità importanti per il territorio e del PalaItalia, struttura chiave di Milano-Cortina 2026. È stato sottoscritto oggi dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Milano Santa Giulia S.p.A. ed Esselunga S.p.A. l’atto integrativo all’Accordo di programma Montecity-Rogoredo, che precede l’approvazione della variante da parte del Consiglio comunale prevista nei prossimi giorni, e consente di sviluppare la parte nord del quartiere, restituendo alla città una nuova area trasformata, riqualificata e bonificata dopo decenni di attività industriale e completo abbandono. “Il completamento di Santa Giulia, che sarà possibile grazie alla sottoscrizione di oggi e all’approvazione della variante da parte del Consiglio comunale nei prossimi giorni, è un impegno che l’Amministrazione ha preso con la città per sanare finalmente una ferita e realizzare nuovi servizi, infrastrutture di mobilità e un grande parco pubblico – dichiara il Sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Siamo nel quadrante sud est di Milano, quello che più cambierà nei prossimi anni, non solo perché ospiterà due strutture strategiche delle olimpiadi, il PalaItalia a Santa Giulia e il Villaggio olimpico a Porta Romana, ma perché qui si stanno concentrando investimenti pubblici e privati che porteranno a una rigenerazione diffusa, a beneficio di tutta la città”. La variante prevede il riassetto planivolumetrico dell’area con una rimodulazione dei servizi per il quartiere. Oltre alla realizzazione del PalaItalia, che nel 2026 ospiterà le gare di hockey sul ghiaccio, verranno realizzati un parco attrezzato di circa 362.000 m2, nuove scuole di ogni grado, un museo per i bambini, una nuova sede del Conservatorio, residenze (edilizia ers, convenzionata e libera) e attività commerciali, uffici e negozi di vicinato. L’atto integrativo conferma inoltre la realizzazione di una importante infrastruttura di trasporto pubblico, il collegamento tranviario tra la stazione di Rogoredo e la futura stazione della M4 Forlanini.

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Recovery Plan: Il Ministro Orlandi incontra il Sindaco Sala

Incontro oggi a Palazzo Marino tra il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e il Ministro per il lavoro, Andrea Orlando. Nel colloquio Sindaco e Ministro hanno affrontato vari argomenti legati alla ripresa post pandemia soffermandosi in particolare sul tema dell’occupazione, e su quali interventi si stanno mettendo in atto a Milano nell’immediato e per il futuro. “Milano rappresenta un test importante per tutto il Paese – ha detto il Sindaco Sala – e con il Ministro ci siamo confrontati sulle problematiche di gestione delle richieste e delle offerte di lavoro nella nostra città. Durante il nostro incontro si è parlato ovviamente anche di Recovery Plan e di impiego delle risorse che saranno messe a disposizione per progetti destinati a creare nuovi posti di lavoro e non utilizzati come semplici sussidi”. Due sono stati i progetti portati all’attenzione del Ministro Orlando: il primo ha riguardato la formazione di ragazzi e ragazze socialmente fragili presso il nuovo laboratorio di cucina del Centro San Giusto per la Formazione e per il lavoro, gestito dall’Amministrazione, inaugurato in mattinata dallo stesso Orlando. Il secondo ha riguardato il cosiddetto “lavoro di vicinato” e la creazione di una “Smart working community”. Comune di Milano e Fondazione Assolombarda hanno firmato oggi un accordo al fine di identificare e rendere disponibili spazi lavorativi in cui ospitare dipendenti delle imprese aderenti alla community e dipendenti del Comune di Milano al fine di diminuire gli spostamenti casa-lavoro, favorire una migliore conciliazione vita-lavoro e limitare le possibilità di esposizione al contagio. Tutto ciò si pone in continuità con la volontà del Comune e degli stakeholder pubblici e privati di ridisegnare una “città a 15 minuti”.

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Sgominata banda di giovani violenti in Ticinese

Sabato scorso, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 19enne cittadino italiano, già gravato da precedenti specifici, coautore di aggressioni consumate ai danni di coetanei nel settembre 2020; contestualmente, al complice 19enne rumeno è stata notificata la misura dell’obbligo di dimora. Nel corso dell’indagine condotta dal Commissariato Porta Ticinese, sono stati identificati ed indagati per lesioni gravi aggravate e rapina, in concorso, complessivamente 7 giovani. Le attività investigative dei poliziotti di via Tabacchi, supportate dalle immagini di videosorveglianza delle zone dove sono state consumate le violenze, hanno permesso di ricostruire due episodi che hanno portato l’autorità giudiziaria ad emettere i provvedimenti restrittivi eseguiti. Il primo episodio, verificatosi intorno alle ore 23 del 3 settembre 2020 in via Famagosta, dove la vittima fu un cittadino filippino di 18 anni, il quale riportò una prognosi di 5 giorni per le lesioni subite, rapinato inoltre dei propri vestiti e del cellulare. Rapina e lesione, aggravati, i reati contestati al 19enne arrestato. Il secondo episodio, avvenuto il 27 settembre 2020 nei pressi di Piazza XXIV Maggio, una delle due vittime, cittadino italiano di 18 anni, subì lesioni permanenti a seguito delle percosse subite dal branco, tanto da riportare una prognosi di più di 40 giorni. La seconda vittima, coetaneo italiano, ne ebbe per 5 giorni. Per questa circostanza i reati di lesioni gravissimi e gravi, aggravate, sono stati contestati al 19enne italiano arrestato, al 19enne rumeno sottoposto

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Una rete lombarda di community per curare i giovani con disturbo borderline della personalità

Una rete lombarda di community per curare i giovani con disturbo borderline della personalità (DBP), aumentati considerevolmente durante la pandemia. Secondo la letteratura scientifica i disturbi della personalità coinvolgono dal 10% al 15% della popolazione e il disturbo specifico borderline incide il 3%. Se si guarda alla fascia d’età under 24 si registra un notevole aumento del fenomeno: dal 7,6% nel 2009 al 13.6% del 2010 fino al 17,4% del 2011. Quasi 3mila persone nel 2018 si sono rivolti alle strutture sanitarie lombarde e del territorio svizzero del Ticino. Il progetto “Young Inclusion” è stato presentato oggi dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi in una conferenza stampa a Palazzo Pirelli promossa nell’ambito delle iniziative del mese dedicato alla sensibilizzazione di questa patologia. All’evento sono intervenuti Letizia Caccavale Presidente Consiglio per le Pari Opportunità (CPO), Alcide Gazzoli Project Manager del Progetto Young Inclusion, Don Walter Magnoni Responsabile per il Servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano e Raffaele Visintini medico psichiatra dell’Ospedale San Raffaele ideatore dei Gruppi Esperienziali Terapeutici (GET). Chiave di volta nell’approccio del trattamento GET sono le relazioni all’interno del gruppo tra pari. Il nuovo metodo psicoterapeutico è stato introdotto nel 2009 e viene applicato al San Raffaele, punto di riferimento nazionale per il trattamento del disturbo borderline. Durante la conferenza è stato proiettato un video sul percorso di guarigione affrontato da alcune giovani della Comunità per il trattamento del Disturbo di Personalità Borderline “Alda Merini” di Castellanza (VA). Disegni, collage e creazioni attraverso cui le ragazze raccontano la loro sofferenza, ma anche di rapporti che si riallacciano, gusti che si scoprono, giornate che si fanno più vivibili e un desiderio di vivere che si riaccende. Il video è parte della mostra digitale sulle storie di guarigione di alcune ragazze ed è visibile al link http://mostraborderline.younginclusion.org/ “Il disturbo borderline, che coinvolge nella maggioranza dei casi giovani donne, influenza pesantemente la vita delle persone diventando a volte quasi del tutto invalidante sotto il profilo relazionale- ha sottolineato il Presidente Alessandro Fermi intervenendo in conferenza- La Lombardia è stata una delle prime regioni che ha inserito la medicina di genere sulle differenze nella prevenzione, diagnostica e terapia all’interno del Piano Regionale di Sviluppo ritenendola un’evoluzione della medicina in generale. Il Consiglio Regionale quest’anno si dedicherà alla revisione della legge 23 e progetti come quello presentato oggi, capaci di fare una fotografia precisa e attuale sul territorio di una patologia in crescita, consentono di individuare elementi importanti di specializzazione preziosi nell’ottica della riforma sociosanitaria.” “Ci ha colpito l’aumento di questo tipo di disturbi tra i nostri giovani, specialmente tra le ragazze- ha dichiarato Letizia Caccavale Presidente CPO. Crediamo sia fondamentale non lasciarli soli e segnalare percorsi virtuosi di accoglienza, condivisione e cura che li aiutino a “riaccendere” il desiderio di vita. Per questo motivo il Consiglio per le Pari Opportunità sostiene questo progetto e la mostra digitale sulla storia di alcune ragazze guarite nelle comunità. Anche la politica ha un ruolo importante nel testimoniare ai giovani un messaggio di desiderio grande alla vita che riprendo dalle recenti parole di Papa Francesco “non rinunciamo ai grandi sogni. Non accontentiamoci del dovuto”. “Young Inclusion- ha aggiunto Alcide Gazzoli, Project manager Young Inclusion- opera per favorire l’inclusione, tra gli altri, di chi è colpito da disturbo borderline, attraverso il consolidamento di community care sul territorio lombardo: sono piccole comunità dove trovano accoglienza i soggetti fragili che qui sperimentano il ritorno ad una vita normale, grazie alla vita di gruppo che aiuta le persone a rimettersi in gioco e ad affrontare i piccoli gesti quotidiani e all’applicazione dell’innovativo Metodo GET” “Diventa importante ritrovare il senso del vivere- ha sottolineato don Walter Magnoni Responsabile per il Servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano- Questo convegno, che ha all’origine esperienze concrete di accompagnamento di persone in difficoltà, è una preziosa occasione per riflettere sul cuore dell’uomo chiamato ad avere grandi desideri. Non possiamo accettare che giovani vite si spengano, c’è un fuoco da tenere acceso. La gioia di vivere può provocare un incendio capace di bruciare le idee di quei profeti di sventura che immaginano giovani senza futuro.” “Le chiusure e gli isolamenti dovuti al lockdown hanno esposto molti giovani a un grado di frustrazione alto, che richiede una struttura di personalità ben consolidata- ha spiegato Raffaele Visintini, Responsabile Day Hospital Disturbi di Personalità IRCCS Ospedale San Raffaele. In questo ultimo anno sono aumentate le richieste d’aiuto ai servizi per una diagnosi. Se l’inizio del lockdown, a marzo 2020, è stato protettivo per i soggetti borderline che tendono all’isolamento, il persistere delle limitazioni si è fatto sempre più soffocante, impedendo la relazione con gli altri, necessaria per gestire il vuoto della solitudine. Lockdown e DAD hanno reso ancora più evidente la grande ansia di questi soggetti fragili.” Il progetto in dettaglio Young Inclusion si propone di sostenere e recuperare situazioni di grave marginalizzazione attraverso la costruzione e il consolidamento di community care. Questo è quanto prevede il progetto Young Inclusion per soggetti fragili quali giovani con disturbo borderline, madri vittime di violenza e disabili fisici a causa di incidente. Avviato nel 2019 e sostenuto in Lombardia da dodici partner, il progetto ha ricevuto un finanziamento di 1.2 milioni di euro dal 2019 al 2022 dal Programma Interreg Italia-Svizzera. Gli interventi finora hanno consento la cura e l’inclusione di 110 pazienti fragili. La community care è una piccola clinica che richiede la convivenza di massimo otto persone per 18-24 mesi in un percorso finalizzato al reinserimento dei pazienti in ambito familiare, scolastico, sociale e lavorativo. In comunità le persone reimparano a prendersi cura di sé con stili di vita sani e regolari. Punto di forza del lavoro di gruppo è la partecipazione ai laboratori riabilitativi, artistici, di scrittura creativa e musicali. Young Inclusion si avvale di equipe integrate di operatori dei versanti italiano e svizzero, che collaborano per la cura psicologica di donne in strutture nel lecchese e nel varesotto e del Gruppi Esperienziali Terapeutici dell’Ospedale San

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Il Bitcoin ci prova, ma scende ancora

Il Bitcoin ci prova, ma scende ancora. Sembrava tutto passato. La fase della discesa fino ai 37mila euro sembrava terminata e il Bitcoin deciso a riprendere il valore con dei picchi verso l’alto. Invece niente: dopo una fase di risalita, ecco che è crollato di nuovo fino ai 35mila euro. Per l’Ethereum il discorso cambia, ma forse solo per ora, perché tradizionalmente scende e sale più lentamente. Il Doge si accoda come la maggior parte delle crypto.

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Sarà un’avventura

Sarà un’avventura. Il prossimo futuro sarà una grande avventura, perché tutto il sistema politico amministrativo lombardo vira verso una rivoluzione di fatto. Ci sarà da oltrepassare finalmente l’onda di Expo 2015 all’ombra della quale hanno vissuto e si sono definiti tantissimi settori della città. Come la politica. Sala ha vinto perché era l’uomo Expo, ma dopo cinque anni di mandato non sembra aver concluso molto. Anzi. In realtà il vero problema di Sala è non avere un’identità specifica. Per questo motivo hanno deciso di farlo mettere nei Verdi europei, cioè il partito relativamente nuovo che pare avere più possibilità di altri di garantirgli il futuro. E soprattutto un’ideologia forte in cui riconoscersi e farsi riconoscere. Infatti dopo cinque anni era chiaro anche ai più sfegatati che in realtà mister Lady Bazoli non ha nessuna idea di città. In questi anni se l’è cavata perché poteva scaricare le colpe su altri. Ma portare a casa i lavori avviati da altri è una cosa, mentre inventarseli da soli è tutta un’altra cosa. Dunque ecco perché sarà un’avventura: perché il mondo che conosciamo è finito. Ora tocca a chi vuole costruire u futuro diverso. Magari un futuro senza Sala e le idee balzane come la città dei 15 minuti o altri tentativi di limitare i diritti altrui in nome della sicurezza ambienatale.

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