19 Ottobre 2022

Inter in vendita un’altra volta

Inter in vendita un’altra volta. Stavolta sono i cinesi di Suning a volersi liberare della squadra meneghina. E dopo aver dichiarato di volerci investire 100 milioni di euro. A quanto trapela però oggi vogliono vendere: il prezzo sarebbe 1,2 miliardi. E’ dunque già finita la magica stagione in cui un colosso imprenditoriale del gigante cinese doveva rilanciare i neroazzurri. Era iniziata con grandi speranze e momenti da sorriso come il “Fozza Inda!” del boss di Suning: finalmente l’Inter non era nè nelle mani di una singola famiglia (i Moratti) né in quelle di un affarista come Tohir o Li. Sembrava. Invece l’Inter ha vinto un campionato senza pagare gli stipendi dei calciatori e poi poco altro. In Champions nessun risultato significativo. Almeno per ora, per carità. Ma c’è una grande differenza tra le speranze che avevano suscitato i cinesi e i risultati ottenuti. Ora che il loro governo ha iniziato a digerire il fatto che non potrà più macinare miliardi a livelli imparagonabili, pure le loro aziende si ritraggono. In pole position ci sarebbe uno svizzero, il patron di Alinghi, che è la manifestazione fisica del concetto che negli sport di alto livello contano solo i soldi visto che è un campione di vela in un Paese senza mare. Se è vero che l’elvetico salverà l’Inter dalla delusione cinese, si vedrà. Intanto dobbiamo rilevare che l’Inter è in vendita un’altra volta e i casi sono solo due: o è un prodotto così valido che tanti capitalisti vogliono farci un giro, oppure lo sembra e appena è possibile gli affaristi cercano di rifilare la sòla a qualcun altro.

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Il Consiglio regionale sostiene le iniziative legate a “Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”

Il Consiglio regionale sostiene le iniziative legate a “Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”. Un patto a tre tra Consiglio regionale, Provincia di Bergamo e Provincia di Brescia: è quello siglato oggi a Palazzo Pirelli, dove l’Ufficio di Presidenza del parlamento lombardo ha confermato il proprio sostegno alle iniziative legate a Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. Il Consiglio regionale investe pertanto sugli eventi di carattere culturale riconducibili a tale evento, a condizione che siano caratterizzati da particolare pregio e realizzati in sinergia con le province di Bergamo e Brescia. “L’obiettivo -ha spiegato il Consigliere Segretario Giovanni Malanchini– è quello di valorizzare ulteriormente e promuovere non solo le iniziative e le celebrazioni promosse dalle due città capoluogo, ma anche quelle che si svilupperanno e che interesseranno i territori provinciali contribuendo in modo significativo a qualificare l’intero programma culturale che sarà predisposto per il 2023. Il Consiglio regionale garantirà inoltre il proprio supporto per promuovere gli eventi anche attraverso specifiche attività di comunicazione” Il Consigliere Segretario Malanchini ha quindi ricordato come tale progetto abbia raccolto il consenso di tutto l’Ufficio di Presidenza e vedrà anche la partecipazione e il coinvolgimento diretto in particolare del Consigliere Segretario Dario Violi e di tutti i Consiglieri regionali bergamaschi e bresciani. Ai fini della valorizzazione da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, gli eventi dovranno rispettare un duplice requisito: concorrenza all’iniziativa da parte di almeno una delle due Province di Bergamo e Brescia sotto forma di previa concessione di contributo; riconoscimento dell’evento attraverso l’attribuzione da parte delle Province o di altro organismo deputato di un attestato di qualità specifico (una sorte di “bollinatura” o certificazione di qualità). . I contenuti della proposta approvata in Ufficio di Presidenza sono stati illustrati oggi in conferenza stampa nella pausa dei lavori consiliari: nell’occasione erano presenti anche i vertici istituzionali delle Province di Bergamo e Brescia rappresentati nell’occasione dai Consiglieri provinciali delegati Romina Russo per Bergamo e Roberto Bondio per Brescia. “Rivolgiamo al Consiglio regionale il grazie nostro e delle istituzioni provinciali che rappresentiamo per l’importante sostegno che ci consentirà di valorizzare al meglio le iniziative territoriali -hanno sottolineato Russo e Bondio-: è infatti importante sostenere e promuovere al meglio non solo le iniziative delle città capoluogo, ma anche quelle dei territori provinciali, che fanno da elemento imprescindibile di coesione tra le due città. I territori provinciali di Bergamo e Brescia vantano peculiarità proprie di grande interesse storico e culturale, che non assumono carattere divisivo ma semmai costituiscono elementi di ulteriore arricchimento”. Alla presentazione è intervenuta anche il Sindaco di Torbole Casaglia Roberta Sisti.

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Animali d’affezione, Mammì (M5S): “Soddisfatti per l’approvazione delle nostre modifiche alla nuova legge”

Animali d’affezione, Mammì (M5S): “Soddisfatti per l’approvazione delle nostre modifiche alla nuova legge”. «Oggi il Consiglio Regionale ha approvato il progetto di legge regionale che regolerà la gestione della cremazione e sepoltura degli animali d’affezione, stabilendo dove come e quando potranno essere costruiti questo tipo di cimiteri e i relativi forni, così da evitare la pratica della sepoltura nel giardino di casa o in luoghi non idonei a livello sanitario – spiega Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – la maggioranza ha accettato due miei emendamenti che stabilivano la progressività delle sanzioni per chi viola le regole stabilite dalla nuova legge regionale, un segnale importante di collaborazione tra chi ha vinto le ultime elezioni e chi sta all’opposizione cercando di migliorare l’operato dell’Amministrazione» così il Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Gregorio Mammì, annuncia il voto favorevole del Movimento al Progetto di legge N. 189: “Disposizioni sui cimiteri e sugli impianti di cremazione per animali da compagnia” approvato oggi dal Consiglio regionale.

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Fake News. Aidr: la Commissione Europea adotta le linee guida per la scuola

Fake News. Aidr: la Commissione Europea adotta le linee guida per la scuola. Una bussola per orientare insegnanti e studenti, un kit di strumenti per muoversi online in maniera consapevole e arginare le Fake News. La Commissione Europea ha adottato delle linee guida destinate ai docenti delle scuole primarie e secondarie, volte al contrasto della disinformazione. L’iniziativa – sottolinea in una nota l’associazione Aidr – rientra nel quadro del piano di azione per l’istruzione digitale, come ha sottolineato la commissaria Mariya Gabriel nel corso della presentazione del progetto. Secondo dati Ocse, riferiti da Gabriel, un tredicenne su tre non ha competenze digitali, e solo a poco più della metà dei ragazzi di 15 anni è stato insegnato come esaminare criticamente le informazioni online. Alla luce di questi dati – l’Unione Europea incentiverà una serie di misure per colmare il gap esistente, promuovendo un approccio consapevole alle risorse digitali, il kit a disposizione delle scuole rappresenta così un tassello fondamentale nella costruzione di un processo di alfabettizzazione digitale attiva, in cui i fruitori, piccoli e grandi che siano abbiano a disposizione gli strumenti per orientarsi e discutere, in maniera sicura.  

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