Caso Ubi: il testo del ricorso contro le assoluzioni di Bazoli e coimputati

Caso Ubi: il testo del ricorso contro le assoluzioni di Bazoli e coimputatiCaso Ubi: il testo del ricorso contro le assoluzioni di Bazoli e coimputati. Perché i magistrati che hanno indagato sul reale sistema di gestione di una grande banca italiana come era UBI, non hanno digerito il colpo di spugna con cui buona parte delle condanne richieste è stata spazzata via. Su 26 condanne richieste infatti ne è arrivata una sola. Quindi del super processo che ha visto alla sbarra un bel pezzo del mondo imprenditoriale bergamasco e bresciano era rimasto poco e anzi, alcuni imputati avevano iniziato a diffondere uno storytelling diverso sui fatti: secondo loro era stata tutta un’esagerazione con il solito intreccio di non meglio specificati “poteri forti” e affini. Invece secondo i magistrati era tutta un’altra storia: il problema centrale del processo UBI era che ufficialmente la banca funzionava in un modo, ma poi all’insaputa di Banca d’Italia e Consob aveva un sistema di gestione parallelo che avrebbe usato per compiere manipolazioni dell’assemblea dei soci e del mercato. Semplifichiamo per i profani: alla sua nascita UBI fu il risultato di una fusione tra gruppi bergamaschi e bresciani. Per mantenere un equilibrio tra soci si stabilì un patto che però era oltre le regole canoniche: i pm infatti ricorrono contro le assoluzioni perché sono convinti della sussistenza e della gravità delle omissioni di informazioni verso gli organi di controllo come Banca d’Italia e Consob. Vi postiamo il documento qui così potete trovare conferma delle informazioni nel dettaglio Appello-PM.pdf. Dunque per molti nomi della finanza e non solo del Nord si apre un altro capitolo della storia. Perché molti tra l’altro ricoprono ancora incarichi di peso come il notaio Armando Santus che risulta ancora, tra molte cariche, nella Fondazione Papa Giovanni XXIII per l’imbarazzo di una chiesa orobica già scossa da continui scandali e scandaletti sessuali. O Andrea Moltrasio che è nel cda di Sacbo, la società di gestione di Orio al Serio. Non che essere imputati sia ostativo per queste cariche, semplicemente il processo è una grossa spada di Damocle. Perché se già la sentenza ha confermato alcuni aspetti poco edificanti di come vengono gestite i poteri economici italiani, a molti non sembra opportuno che alcune poltrone delicate vengano affidate a certi professionisti. Ma è anche vero che nei tempi attuali il caos è tale che aspetti del genere passano in secondo piano. E poi un ricorso è un ricorso, magari i giudici assolveranno tutti un’altra volta perché sono convinti che in fondo era tutto ok. Noi intanto svolgiamo il nostro compito di diffondere informazioni rilevanti e vi proponiamo sul Caso Ubi: il testo del ricorso contro le assoluzioni di Bazoli e coimputati.