20 Luglio 2022

Il discorso integrale di Mario Draghi al Senato

Il discorso integrale di Mario Draghi al Senato: Signor Presidente, Onorevoli Senatrici e Senatori, Giovedì scorso ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato questo Governo sin dalla sua nascita. Il Presidente della Repubblica ha respinto le mie dimissioni e mi ha chiesto di informare il Parlamento di quanto accaduto – una decisione che ho condiviso. Le Comunicazioni di oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta, quanto dovuta. Lo scorso febbraio, il Presidente della Repubblica mi affidò l’incarico di formare un governo per affrontare le tre emergenze che l’Italia aveva davanti: pandemica, economica, sociale. “Un governo” – furono queste le sue parole – “di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica”. “Un Governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili”. Tutti i principali partiti – con una sola eccezione – decisero di rispondere positivamente a quell’appello. Nel discorso di insediamento che tenni in quest’aula, feci esplicitamente riferimento allo “spirito repubblicano” del Governo, che si sarebbe poggiato sul presupposto dell’unità nazionale. In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un Presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile. Questo presupposto è ancora più importante in un contesto di emergenza, in cui il Governo deve prendere decisioni che incidono profondamente sulla vita degli italiani. L’amplissimo consenso di cui il Governo ha goduto in Parlamento ha permesso di avere quella “tempestività” nelle decisioni che il Presidente della Repubblica aveva richiesto. A lungo le forze della maggioranza hanno saputo mettere da parte le divisioni e convergere con senso dello Stato e generosità verso interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini. Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica. La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire più rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia. Lo scorso anno l’economia è cresciuta del 6,6% e il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è sceso di 4,5 punti percentuali. La stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente. Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti – oltre alla corposa agenda di semplificazioni – sono un passo in avanti essenziale per modernizzare l’Italia. A oggi, tutti gli obiettivi dei primi due semestri del PNRR sono stati raggiunti. Abbiamo già ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi – per un totale di quasi 67 miliardi. Con il forte appoggio parlamentare della maggioranza e dell’opposizione, abbiamo reagito con assoluta fermezza all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La condanna delle atrocità russe e il pieno sostegno all’Ucraina hanno mostrato come l’Italia possa e debba avere un ruolo guida all’interno dell’Unione Europea e del G7.  Allo stesso tempo, non abbiamo mai cessato la nostra ricerca della pace – una pace che deve essere accettabile per l’Ucraina, sostenibile, duratura. Siamo stati tra i primi a impegnarci perché Russia e Ucraina potessero lavorare insieme per evitare una catastrofe alimentare, e allo stesso tempo aprire uno spiraglio negoziale. I progressi che si sono registrati la settimana scorsa in Turchia sono incoraggianti, e auspichiamo possano essere consolidati. Ci siamo mossi con grande celerità per superare l’inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia – conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose. In pochi mesi, abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40% a meno del 25% del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo. È un risultato che sembrava impensabile, che dà tranquillità per il futuro all’industria e alle famiglie, rafforza la nostra sicurezza nazionale, la nostra credibilità nel mondo. Abbiamo accelerato, con semplificazioni profonde e massicci investimenti, sul fronte delle energie rinnovabili, per difendere l’ambiente, aumentare la nostra indipendenza energetica. E siamo intervenuti con determinazione per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica, con particolare attenzione ai più deboli. Abbiamo stanziato 33 miliardi in poco più di un anno, quasi due punti percentuali di PIL, nonostante i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti.Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilità collettiva, che ha contenuto l’aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi d’interesse. Il merito di questi risultati è stato vostro – della vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e lavorare per il bene del Paese, con pari dignità, nel rispetto reciproco. La vostra è stata la migliore risposta all’appello dello scorso febbraio del Presidente della Repubblica e alla richiesta di serietà, al bisogno di protezione, alle preoccupazioni per il futuro che arrivano dai cittadini. Gli italiani hanno sostenuto a loro volta questo miracolo civile, e sono diventati i veri protagonisti delle politiche che di volta in volta mettevamo in campo. Penso al rispetto paziente delle restrizioni per frenare la pandemia, alla straordinaria partecipazione alla campagna di vaccinazione. Penso all’accoglienza spontanea offerta ai profughi ucraini, accolti nelle case e nelle scuole con affetto e solidarietà. Penso al coinvolgimento delle comunità locali al PNRR, che lo ha reso il più grande progetto di trasformazione dal basso della storia recente. Mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano. L’Italia è forte quando sa essere unita. Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione. Le riforme del Consiglio Superiore della Magistratura, del catasto, delle concessioni balneari hanno mostrato

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Bolognini e Piscina (LEGA): raccolta firme contro ZTL nel quartiere Isola

“Dopo l’approvazione della delibera di Giunta Comunale relativa all’istituzione della ZTL nel quartiere Isola, partirà da domani la raccolta firme della Lega rivolta a cittadini, residenti e commercianti, per impedire l’ennesima follia della Giunta Sala, sempre pronta a brandire la spada contro chi conduce mezzi di trasporto privati”. Lo annunciano Stefano Bolognini, Commissario Provinciale di Milano della Lega Salvini Premier e Samuele Piscina, consigliere comunale Lega a Palazzo Marino. “Come ormai è noto – spiegano i due esponenti della Lega –, il Comune vuole chiudere al traffico il quartiere Isola nelle ore serali, dalle ore 19.30 fino alle ore 6.00, rendendo impossibile la vita di residenti e commercianti. La ZTL, vietata ad autovetture e motocicli, sarà applicata nel quadrilatero delimitato da via Guglielmo Pepe, via Carlo Farini, via Stelvio, viale Zara e con l’inclusione dell’area compresa tra via Pola, via Ippolito Rosellini, via Filippo Sassetti e via Gaetano de Castillia. Un’area davvero troppo vasta che impedirà ai cittadini di andare a trovare amici o parenti, di riaccompagnare sotto il portone di casa persone care o anche solo di assistere le persone anziane o in difficoltà. La ZTL, inoltre, causerà la congestione del traffico e dei parcheggi nelle zone limitrofe ai suoi confini, spostando di fatto il problema nelle vie confinanti e quindi scontentando altri cittadini senza risolvere nulla. Infine, la zona a traffico limitato porterebbe, con tutta probabilità, all’aumento dei fenomeni di microcriminalità, conseguenza di un minore passaggio di autovetture e dall’impossibilità di tornare a casa con mezzi privati. Sarebbe poi incalcolabile il danno causato agli esercenti che, dopo mesi di crisi dettata dalla pandemia, vedranno ridotti gli introiti e gli incassi a causa della scomodità di accesso nel quartiere”. “Sala e la sua Giunta – concludono Bolognini e Piscina – confermano ancora una volta di essere lontani dalla realtà, chiusi nei palazzi e sordi alle esigenze della comunità milanese. Per questo motivo, la Lega, vicina ai cittadini, lancerà questa raccolta firme al mercato di piazzale Lagosta, all’angolo con via Perasto, domani mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.30”.

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Quartiere Adriano. Sardone: notti insonni, feste abusive e colpi di pistola

“Le periferie di Milano continuano a essere abbandonate a degrado e insicurezza nel totale disinteresse della giunta Sala. Da giorni i cittadini del quartiere Adriano segnalano situazioni spiacevoli nell’area di Via Adriano a causa di risse, schiamazzi, urla e persino colpi di pistola intorno ad alcuni locali. Bande di sudamericani sembrano diventati padroni anche di questa zona, dopo essere stati protagonisti di atti delinquenziali nei quartieri limitrofi. E’ l’ennesima spiacevole realtà di una Milano insicura, soprattutto nelle strade periferiche. Di fronte a questi episodi la maggioranza risponde con il silenzio, come fa da anni per situazioni simili in Via Padova o al Parco Martesana. Se Sala e compagni pensano di risolvere i problemi delle periferie con le patetiche piazze di urbanistica tattica siamo veramente messi male. Fi no a quando per Palazzo Marino la sicurezza sarà considerata un fastidio e non un problema da affrontare?” Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano

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De Corato: altre 24 ore di violenza a Milano

“Quello delle ultime 24 ore, a Milano, sembra un bollettino di guerra”, afferma l’assessore di Regione Lombardia alla Sicurezza, Riccardo De Corato, in merito agli ultimi episodi di violenza registrati nel capoluogo lombardo e alla denuncia lanciata dal Sap, sindacato autonomo di Polizia. “Nella notte è stata registrata una rapina ai danni di un 22enne derubato del cellulare nei pressi di Gae Aulenti da parte di due stranieri, gli stessi, ora ricercati, che poco dopo hanno tentato di rapinare un 23enne e una 25enne nel parco Biblioteca degli Alberi; un panettiere, in via Murillo, è stato minacciato da un marocchino irregolare con una bottiglia di vetro perché non voleva pagare quanto consumato. Mentre stamattina un commerciante è stato aggredito a cocci di bottiglia, sempre a scopo di rapina, da un senegalese. A questo si aggiunge la segnalazione fatta da alcuni residenti esasperati di via Galliari e via Ludovico di Breme secondo i quali il night presente nella prima via è causa di diversi disagi. Segnalano, infatti, gare in auto, risse, schiamazzi notturni e musica ad alto volume. Per il sindaco Sala, però, è tutto un’opinione, a Milano non c’è alcun problema sicurezza e ci sono persone crudeli che descrivono la città come fosse ‘Gotham city’, ma assolutamente non lo è. Ne è proprio sicuro? Oggi, dopo la denuncia dell’Ambrogino d’oro di Sala, l’influencer Chiara Ferragni, dopo quella di Anpi e quella dei sindacati dei dipendenti di Atm, arriva anche quella del Sap, il sindacato autonomo di Polizia. Sul tema dell’insicurezza dice proprio, tramite le parole del suo segretario nazionale, Gianpiero Timpano, che ‘da sindacalisti e cittadini noi non possiamo che confermarla’.  Inoltre, dichiarandosi in disaccordo con la disamina effettuata dal Prefetto di Milano, aggiunge che ‘ adesso- gli episodi di cronaca- avvengono non solo in periferia, ma anche in pieno giorno e in pieno centro a Milano’. Sottolinea anche l’arroganza e la sfacciataggine delle baby gang che hanno sempre meno timore delle divise. E come soluzione proporne la stessa che caldeggio io da tempo: ‘sanzioni più incisive inflitte dall’autorità giudiziaria’ e un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine equipaggiate adeguatamente, e quindi con il taser e lo spray urticante, che nell’episodio odierno al mercato di via Benedetto Marcello si è dimostrato fondamentale per la Polizia Locale per riuscire a fermare il balordo aggressore. Sala, invece, insieme al csx, pensa di risolvere stanziando 120mila euro, che gravano sulle tasche dei milanesi, per mettere degli steward nelle zone della movida”, conclude De Corato.

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Ricordato Paolo Borsellino a trenta anni dalla morte

Anche Milano ha ricordato il giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia 30 anni fa insieme agli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina. Alla commemorazione, che si è tenuta ai giardini intitolati a Falcone e Borsellino, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, il Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, Jole Garuti di Libera e Guido Fogacci della Scuola Caponnetto, con l’accompagnamento musicale del maestro Raffaele Kohler.  Milano da anni “è impegnata in un percorso di civiltà che rende omaggio alle vittime della violenza mafiosa e ai protagonisti di una battaglia – ha commentato Sala -, che potrà terminare solo con la vittoria della legge e della democrazia”. Il procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, ha invece spiegato di partecipare alla commemorazione “perché sentivo forte un dovere di testimonianza, per il mio rapporto di conoscenza personale con Borsellino e per avere vissuto con lui quegli anni a Palermo in quegli uffici. Sono passati 30 anni dalla strage di via D’Amelio e ancora non riusciamo ad avere verità e certezza su ciò che è accaduto e questa è una necessità assoluta perché non possiamo avere giustizia senza verità completa”. “Io credo che abbiamo il dovere di fare tutto ciò che è necessario. Abbiamo un debito di memoria, di verità che riusciremo a estinguere solo quando saremo sicuri di aver accertato processualmente tutte le ferite – ha concluso – . Ce n’è bisogno oggi quando rimane la certezza che i depistaggi hanno impedito di fare luce”.

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Loggia dei mercanti: isolate le immagini con i vandalismi

Gli agenti del Nucleo Tutela decoro urbano e del Comando decentrato di Zona 1 della Polizia locale hanno selezionato i frame relativi agli episodi vandalici che si sono verificati nella Loggia dei mercanti nella notte tra il 9 e il 10 luglio scorso. Grazie all’analisi delle immagini del sistema di telecamere presenti nella Loggia, gli agenti hanno potuto isolare le sequenze che mostrano alcune persone che si passano una bomboletta di spray e vandalizzano gli spazi con le scritte inneggianti la tifoseria. Le immagini sono riconducibili presumibilmente a quattro persone che stavano frequentando in quel momento la piazza. Un fascicolo è stato presentato all’Autorità giudiziaria per procedere all’eventuale identificazione.

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