Sgominata la banda del “tocomocho”, arrestati 22 peruviani e 3 italiani

Facevano base a Milano, ma con la loro truffa hanno colpito in tutta la Lombardia, ma non avevano fatto i conti con l’abilità dei Carabinieri che li ahnno arrestati tutti. In seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Milano, sono finiti in manette sono stati ventidue peruviani, tre italiani, un colombiano, un cubano e un egiziano, tutti con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, borseggi, rapine, furti in abitazione e ricettazione. Per ventuno di loro si sono schiuse direttamente le porte di una cella, mentre sei si trovano agli arresti domiciliari con obbligo di firma.

La specialità della banda  era il tocomocho, una truffa tipica del sudamerica che consiste nell’avvicinare le vittime facendo credere loro di avere un biglietto della lotteria vincente e in vendita a una somma inferiore al valore del premio. Un reato particolarmente odioso perché spesso ad esserne vittima sono gli anziani.

Le indagini dei carabinieri hanno evidenziato le dinamiche all’interno del sodalizio criminale, caratterizzato dalla peculiare scelta delle vittime (quasi sempre persone anziane o donne); dei luoghi (all’interno di aree di parcheggio di supermercati o esercizi commerciali); del modus operandi (asportavano dalle auto borse, portafogli e telefoni cellulari quando, dopo aver riposto la spesa in auto, gli anziani si allontanavano dal mezzo per depositare il carrello) e di espedienti per eludere le indagini (utilizzo di autovetture intestate a prestanome o rubate, di generalità false ad ogni controllo di polizia, continuo cambio delle utenze cellulari).

Le vittime, venivano avvicinate in strada con il sistema del “tocomocho” (tecnica molto diffusa nei Paesi del Sudamerica ed in quelli di lingua spagnola che consiste nel commettere il reato in luoghi di transito, ove il reo si avvicina alla vittima sostenendo di avere un biglietto della lotteria pluripremiato che per qualche motivo non può incassare, offrendolo in vendita al malcapitato ad una somma inferiore al valore del premio. Al fine di conferire maggiore credibilità alla proposta, interviene quindi un complice che, fingendosi estraneo ai fatti, conferma l’autenticità del biglietto esibito, che ovviamente risulterà poi falso, inducendo la vittima ad acquistarlo previa consegna del denaro, facendosi accompagnare presso un bancomat o presso l’abitazione), inducendole a consegnare, in una fase successiva, denaro o gioielli e limitandone le capacità cognitive mediante tecniche di ipnosi o stordendole con l’utilizzo del farmaco alcaloide allucinogeno “scopolamina”, la cosiddetta droga “dell’alito del Diavolo”.

Gli approfondimenti investigativi hanno inoltre consentito di accertare la responsabilità del sodalizio criminale in ordine alla commissione di 49 furti e 40 rapine in abitazione, commessi nell’arco di soli 5 mesi nel Centro-Nord d’Italia, trarre in arresto in flagranza di reato 6 persone e sequestrare circa quattromila euro in contanti, provento di una rapina in abitazione e già restituiti al proprietario ed individuare i canali di ricettazione dei gioielli e dei monili provento dei furti e delle rapine. I preziosi venivano rivenduti prevalentemente a tre esercizi “Compro Oro” di Milano e ad un ricettatore egiziano.