Consiglio Comunale: ricordato Amicone. Lettera della Valcepina a Sala (FdI)

Consiglio Comunale: ricordato Amicone. Lettera della Valcepina a Sala (FdI)La prima seduta del Consiglio comunale del secondo mandato del sindaco, Giuseppe Sala, si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Luigi Amicone, il giornalista fondatore del settimanale Tempi, ex consigliere comunale di Forza Italia, che è morto improvvisamente a causa di un infarto. In aula a ricordare l’ex consigliere è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Luigi ci mancherà veramente tanto – ha detto -, perché era una persona particolare, anomala e dall’ intelligenza viva, a me mancherà molto.

Mi ricordo gli sguardi che ci scambiavamo durante le sedute del Consiglio comunale, a volte di consenso, altre volte di rimprovero, era una persona di rara genuinità e che ha fatto molto per Milano. Non è più con noi ma qualcosa di lui rimarrà sempre con noi”. A tener banco però sono soprattutto le polemiche relative all’inchiesta di Fanpage e la dichiarazione di antifascismo che il sindaco chiederà a tutti i consiglieri di firmare in una delle prossime sedute del Consiglio comunale.

“Voglio dire con fermezza che non ho mai accettato finanziamenti irregolari o illeciti per la mia campagna elettorale”, ha scritto la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina, al centro delle polemiche per l’inchiesta sulla Lobby nera, in una lettera a Sala. “Confido che la verità verrà a galla nella sua interezza e limpidezza e restituirà l’immagine di me che qualcuno sta cercando di alterare e stravolgere – ha aggiunto -. Il resto lo farò nell’aula di Palazzo Marino, come sempre rispettosa del pluralismo e della dialettica democratica, e fiera di rappresentare i milanesi, ai quali da oggi in poi affido il giudizio sul mio operato al loro servizio”.

Nella prima seduta del Consiglio comunale di Milano ha fatto il suo debutto come consigliere di Fratelli d’Italia il giornalista e direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, che arrivando in aula ha spiegato che non firmerà nessuna dichiarazione di antifascismo. “Quando la presenterà, interverrò, intanto non firmerò niente – ha detto ai giornalisti -. Ho una vita di 78 anni che dimostra che ho sempre rispettato la Costituzione, i fascisti non li ho mai combattuti perché non ci sono. Io sono sempre stato contro i totalitarismi, devo dichiararmi in Comune? C’è una vita e tutta la mia attività giornalistica che dimostra che io non sono mai stato favorevole ai totalitarismi, specialmente quelli comunisti, ma non è che quelli fascisti o nazisti mi piacessero. Non l’ho mai detto. Quindi che stupidaggine. Siamo qui ancora a romperci le palle con i totalitarismi, con l’antifascismo”. A chi gli ha chiesto se non prova disturbo a sedere vicino a chi fa il saluto fascista Feltri ha risposto: “se il saluto è romano non è fascista, perché i romani c’erano già duemila anni fa”.

ANSA