Lo sgombero a Casa Pound è stato una trappola

Lo sgombero a Casa Pound è stato una trappolaLo sgombero a Casa Pound è stato una trappola. Con riferimento allo sgombero del Circolo Futurista di Casal Bertone e appartenente a CasaPound, avvenuto ieri mattina, sono doverose alcune riflessioni. Apprendiamo che durante il servizio in oggetto, che risultava come una pianificata attività, si è acceso un forte scontro tra agenti delle forze dell’ordine e i 40 militanti, che si sono fatti trovare pronti alla lotta, muniti di caschi e protezioni. Alla luce di quanto accaduto, il servizio si è rivelato una vera e propria “trappola” per i colleghi in campo, dove si sono riscontrati diversi feriti tra gli operatori del Reparto Mobile. Uno tra questi piuttosto serio, che ha riportato la frattura di uno zigomo, dell’orbita dell’occhio e del setto nasale e che è stato ricoverato in ospedale per essere operato, oltre a vari altri colleghi feriti in modo più lieve. Esprimiamo pertanto solidarietà e vicinanza ai colleghi colpiti, augurando loro una pronta guarigione. Ciò che è accaduto ieri fa riflettere. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Quanto accaduto ci dà l’impressione di essere caduti in una vera trappola. La pianificazione e il confronto con le parti è fondamentale per evitare incidenti. Anche la politica deve fare la propria parte e non lasciare che certe situazioni vengano risolte dalle sole forze dell’ordine obbligandole all’uso della forza.” “La forza in campo di fatto si è rivelata inadeguata, rispetto a quello che si dovuto fronteggiare. La durezza degli scontri è stata rilevabile, non solo dal numero dei feriti, ma anche dal fatto che molte delle dotazioni si sono danneggiate. Fino ad arrivare alla rottura di 10 sfollagente”. Queste perplessità, sono state prontamente rappresentate dalla nostra Segreteria Provinciale di Roma con una lettera indirizzata al Questore. Il tutto segnalando che quanto accaduto ieri è di una gravità rilevante e chiedendo che a servizi del genere venga accordata una maggiore attenzione.

di Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP