Nuova stretta di Regione Lombardia, 5.000 euro di multa a chi viola i divieti

Nuova stretta di Regione Lombardia, 5.000 euro di multa a chi viola i divietiSospensione dell’attività degli uffici pubblici, delle attività degli studi professionali, il fermo delle attività nei cantieri e divieto di praticare sport e attività motorie svolte all’aperto, anche singolarmente. E’ quanto stabilisce un’ordinanza del governatore della Lombardia Attilio Fontana.

La nuova ordinanza “entra in vigore domenica 22 marzo e produce effetto – salvo diverse disposizioni legate all’evoluzione della situazione epidemiologica – fino al 15 aprile“. Restano aperte edicole e farmacie. “Le nostre autorità sanitarie – ha detto Fontana – ci impongono di agire nel minor tempo possibile. La situazione non migliora anzi, continua a peggiorare“. “Ai supermercati, alle farmacie, nei luoghi di lavoro, a partire dalle strutture sanitarie e ospedaliere, si raccomanda a cura del gestore/titolare di provvedere alla rilevazione della temperatura corporea“. L’ordinanza include anche “la chiusura di tutte le strutture ricettive ad esclusione di quelle legate alla gestione dell’emergenza“.

La nuova stretta sulle attività in Lombardia prevista dall’ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia, non riguarda i negozi inseriti negli allegati 1 e 2 del Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’11 marzo scorso. Resteranno chiusi i distributori automatici, ma potranno rimanere aperti, tra gli altri, tabaccai, lavanderie, ferramenta, ottici e negozi di elettronica ed elettrodomestici. Resta consentito il commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet, per televisione, corrispondenza, radio e telefono.

L’ordinanza emanata questa sera dalla Regione Lombardia lascia aperti tutti i media, considerati servizi pubblici essenziali. Lo si apprende da fonti della Regione Lombardia che peraltro aveva stabilito di lasciare aperte le edicole.

Per i trasgressori alle nuove e precedenti divieti è prevista un’ammenda fino a 5.000 euro, in particolare per chi non   rispetterà “il divieto di assembramento nei luoghi pubblici, fatto salvo il distanziamento.