22 Ottobre 2021

Granarolo inaugura “Granarolo Bottega”, il primo punto vendita in centro a Milano

Granarolo inaugura “Granarolo Bottega”, il primo punto vendita in centro a Milano. Un nuovo concept in chiave di sostenibilità e in ottica anti-spreco dove acquistare tutti i migliori prodotti del Gruppo. Granarolo S.p.A. inaugura venerdì 22 ottobre a Milano, in via Adige 4, “Granarolo Bottega”, il primo punto vendita del Gruppo all’interno di un grande centro urbano, concepito in ottica anti-spreco e dedicato alla vendita quasi esclusiva di prodotti del portafoglio Granarolo. Il taglio del nastro vedrà la presenza di Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano, e di Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A.. L’apertura per il pubblico è prevista a partire dalle ore 15. In uno spazio di 190mq situato in uno dei più caratteristici e popolati quartieri di Milano, il negozio è composto da un’area a libero servizio, con prodotti freschi e ambient, e da un’area banco taglio servito, con 8 vetrine per dare massima visibilità al brand Granarolo ma anche ai marchi Yomo e Centrale del Latte Milano. Con il nome “Bottega”, che richiama il concetto di negozio di vicinanza, in forte rapporto con la tradizione, al centro del progetto c’è anche l’impegno del Gruppo sui temi della sostenibilità per l’oggi e per il futuro, in linea con il percorso intrapreso dal Piano di Sostenibilità triennale promosso nel 2018 e in coerenza con il Goal 12° “Consumo e Produzione Responsabili” dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Il concept del punto vendita è infatti ideato anche per ridurre gli sprechi di prodotto a data corta a cui ogni grande azienda del settore Food può andare incontro e per consentire ai consumatori un risparmio sul prezzo a scaffale, che sarà significativo sui numerosi prodotti a scadenza ravvicinata presenti ogni giorno in apposite aree promozionali last minute. Il risparmio sarà anche energetico attraverso una scelta di banchi frigo di nuova generazione a basso impatto ambientale. Granarolo Bottega Milano va così ad affiancarsi agli spacci sorti accanto agli stabilimenti produttivi del Gruppo rispettivamente di Bologna, Castelfranco Emilia (MO) e Gioia del Colle (BA), market del fresco a libero servizio in cui dipendenti Granarolo, consumatori privati e operatori del settore Ho.Re.Ca. hanno già la possibilità di trovare a prezzi convenienti un ampio assortimento di prodotti, tra cui quelli del portafoglio Granarolo e una selezione di referenze secondo la stagionalità. Con l’apertura di Milano, l’obiettivo di Granarolo è quella di inaugurare tra il 2021 e il 2022 altri punti vendita nei centri cittadini italiani, a gestione diretta del Gruppo.

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I contenuti di valore: cosa paga davvero sui social

I contenuti di valore: cosa paga davvero sui social di Valentina Palmieri, giornalista – social media manager e socio Aidr La chiave del successo di una buona strategia di social media marketing passa da lì, non ci sono dubbi. Per una azienda, piccola o grande che sia, non basta la presenza, o almeno non basta più la semplice presenza, sui social bisogna andare oltre, creando contenuti di valore. Non ci sono scorciatoie, l’algoritmo che regola l’ecosistema Facebook, è impietoso: i contenuti in organico (quelli postati sui social senza adv) sono destinati ad ottenere una visibilità sempre più ridotta in favore di contenuti generati da profili privati. Allora come uscire dall’empasse, come emergere dal limbo della poca visibilità e fare davvero la differenza online? La risposta è e resta semplicemente una sola: creando contenuti di valore. Ma chi ne determina effettivamente il valore, quali caratteristiche deve avere il singolo post condiviso per fare la differenza? Spesso e volentieri la ricerca si concentra sulla forma, più che sulla sostanza e allora si investe tutta l’attenzione nella costruzione di una veste grafica che sia la più accattivante, la più innovativa per reclamizzare il nostro prodotto sui social. Eppure non basta, il contenuto resta lì: bello e impossibile. Il risultato non è solo la perdita del like sul post (questo di per sé non è un problema), ma c’è di più: quel post senza like e senza condivisioni è un post che non ha generato interesse tra gli utenti, non è stato visto, quindi è stato valutato e perciò difficilmente porterà l’utente finale all’obiettivo finale: acquisto prodotto. Allora per uscire dalla spirale del contenuto fine a sé stesso che non genera alcun tipo di interesse, bisogna cambiare prospettiva, ricordando una sola ed unica verità: i social network sono una rete che unisce persone, aziende, enti, in ogni parte del mondo, sono dunque un punto di contatto. Cosa cerca veramente la persona che è venuta in contatto con me, come posso fare per avvicinare un utente, farmi conoscere e vendere il mio prodotto? Partiamo dalle domande che l’utente può porsi mentre è nella fase di scelta di un prodotto, poi cerchiamo di offrire risposte, che siano le più autentiche possibili ed infine cerchiamo di andare oltre, proponendo argomenti che possano interessare, incuriosire, attrarre. Se la mia azienda vende maglioni, la presenza sui social non potrà dunque limitarsi alla semplice réclame del post con la sola indicazione del prezzo. Non basta agli oltre 40 milioni di utenti attivi sui social ogni giorno in Italia: bisogna andare oltre raccontando le caratteristiche del prodotto, occasioni d’uso e facendo quel passo in più, nel caso specifico ad esempio proponendo diversi abbinamenti. Questi sono contenuti che generano valore per l’utente, perché nel suo processo di acquisito avrà ottenuto tutte quelle informazioni che stava cercando o che si poneva in maniera latente e in ultimo, ma non per minore importanza, avrà maturato un’idea sulle persone che sono dietro al prodotto. Un cliente ben informato e soddisfatto è un cliente fidelizzato, che avrà piacere a ritornare ad acquistare e a consigliare alla sua cerchia di conoscenze, l’acquisto appena effettuato. Nella terminologia del marketing, il brand awareness, che si traduce in immediata riconoscibilità da parte dell’utente di cosa si racchiuda nell’etichetta o nel marchio. Una volta maturata questa consapevolezza, l’utente che ci ha preferito sarà più attento, presente e disposto ad un nuovo acquisto. I social network ci offrono dunque un’opportunità unica di metterci in contatto e di raccontarci, creando relazione prima ancora che vendita e le relazioni sono alla base di ogni rapporto interpersonale.  

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Gregorio Mammì (M5S): “La decisione di Humanitas di non seguire più i malati cronici fa già fallire la riforma sanitaria Lombarda”

Gregorio Mammì (M5S): “La decisione di Humanitas di non seguire più i malati cronici fa già fallire la riforma sanitaria Lombarda”. “Abbiamo appreso da una comunicazione ufficiale di Humanitas che dal 2022 l’azienda ospedaliera non ha più intenzione di seguire i malati cronici in Lombardia – afferma Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro dell’Ufficio di presidenza della commissione sanità – è una decisione molto grave perché lascia migliaia di pazienti senza un punto di riferimento importante per il Sud Milano come l’ospedale Humanitas, ma soprattutto perché mette in dubbio i principi stessi su cui si fonda la riforma sanitaria lombarda: se il pubblico e il privato hanno gli stessi diritti e doveri come mai un’azienda privata può decidere di non effettuare più un servizio per i pazienti cronici che in Lombardia sono 3,5 milioni? Domani i privati potranno scegliere quali cure offrire ai cittadini senza un controllo pubblico? Per avere chiarimenti dalla giunta – conclude il consigliere – ho depositato immediatamente una interrogazione per chiedere se la Regione fosse informata di questa decisione di Humanitas e quali iniziative intende avviare per garantire ai malati cronici il rispetto del proprio diritto alla salute. Ciò che è appena avvenuto è la prova tangibile dei limiti di una riforma sanitaria che equipara i diritti tra chi ha come mission la salute pubblica e chi invece pensa solo al ritorno economico delle prestazioni sanitarie, Moratti e Fontana sono ancora in tempo a ripensarci, noi faremo di tutto per farglielo capire”.

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