A Sala mancava l’insulto agli ebrei

A Sala mancava l’insulto agli ebrei. Attendiamo di vederlo in via San Marco a fare gli sgambetti alle vecchiette uscite senza badante. Con gli amici di Brera che caricano il video su Instagram tra i like dei followers. Per vedere poi i suoi adoranti sostenitori sottolineare quanto sia aperto al mondo dei giovani e dei social e quanto siano numerose le vecchiette. Perché nei giorni scorsi abbiamo scritto di quanto sia incredibilmente solida la base di fedeli di Sala: può davvero compiere qualunque gesto, ma c’è sempre un ma. Un però. Un “e poi gli altri sono peggio”. Ora come ha sottolineato Gianmarco Senna “Con le sue parole Sala non soltanto insulta la memoria di Anne Frank, ma mette anche in difficoltà la stessa Greta Thunberg, strumentalizzandola”. In un colpo il sindaco di Milano ha insultato due simboli del bene del mondo occidentale. Un colpo degno di Lello, il senatore arrivato tardi in un posto in cui era già. Come ha precisato poi, Sala non aveva intenzione di sminuire il dramma della Shoah. Ma politicamente è uno scivolone clamoroso. A questo punto forse è meglio attendere, appena arriva Carnevale il centrodestra potrebbe suggerire indirettamente al sindaco l’idea delle vecchiette e sedersi dall’altro lato del fiume: con interventi del genere non servirà nemmeno un avversario, perché se Sala si autoaffonda da solo tanto vale lasciarlo fare. Ormai quasi fa tenerezza, da quando ammise di essersi scottato mentalmente con la pandemia (quel “non dormo più”) non è più lo stesso. Il suo problema di sincerità documentale è una costante, ma nell’ultimo anno le sta sbagliando tutte nonostante una base di fedelissimi pronti a buttarsi nel fuoco per lui. Infatti a Sala mancava l’insulto agli ebrei. Ed è arrivato nel silenzio della sua campagna solitaria, così ha guadagnato qualche simpatia anche da Forza Nuova.