Truppo e Padalino all’attacco di Sala: sull’Ambiente ha fallito

Sala sull’Ambiente ha fallitoConferenza stampa movimentata a Palazzo Marino, sul tavolo le accuse per i dati sulla qualità dell’Aria e dell’ambiente a Milano.

“Smog alle stelle, parole e ideologie green a parte, i divieti e le molteplici restrizioni che hanno penalizzato le auto non sono serviti a nulla, nonostante i tanti sacrifici fatti dai cittadini. Poi, però, si scopre che nella Milano “green” non esistono i mezzi specializzati di spazzamento del particolato dalle strade e, ogni auto che passa, solleva strati recenti e vecchi di polveri che con il lavaggio stradale non vengono rimossi completamente. Ci sono multinazionali in Italia che vendono appositi mezzi specializzati a decine di città europee, come Barcellona che ne ha acquistate centinaia, per esempio, mentre Milano non ne ha nemmeno una! Proporrò che il Comune ne acquisti un adeguato numero per sopperire a tali mancanze. Credo che questa sia stata una svista grossa da parte della sinistra che governa da 13 anni la nostra città”  così il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino, Riccardo Truppo, in merito all’inquinamento dell’aria di Milano degli ultimi giorni.

Rincara la dose Mariangela Padalino, Capogruppo Noi Moderati nel Consiglio Comunale di Milano: “Dalla lettura dei dati ARPA emerge che nel 2022 nell’aria della Lombardia sono calati i due inquinanti principali: le polveri sottili il PM 10 (o quelle ancora più sottili PM2,5) e gli ossidi di azoto. Le giornate di superamento dei limiti delle polveri sottili sono andate bene quasi dappertutto tranne che a Milano dove ci sono stati 84 giorni di sforamento contro i 61 del 2021. E anche per l’ossido di azoto la situazione è rimasta costante senza miglioramenti”.

“Questo vuol dire – spiega l’esponente del partito di Lupi –  che i provvedimenti locali come ad esempio area B non hanno funzionato ma hanno però privato della possibilità di circolare migliaia di cittadini , caricandoli di disagi e di costi e senza grandi risultati sul traffico in quanto nel primo trimestre del 2023 sono transitate solo l’1,3% in meno di auto rispetto allo stesso trimestre del 2022, dimostrandosi quindi quasi inutile per l’inquinamento ma molto utile per fare cassa. E in questa strategia ambientale poca enfasi è stata data, invece, a uno dei maggiori imputati dello smog: i riscaldamenti domestici . Le bizzarre teorie che danno tutte la colpe alle macchine o, da ultimo, ai parchi agricoli attorno a Milano, ci hanno portato al carico degli inquinanti di questi giorni . Per chiarire, con le parole del prof. Pulina: “Nel complesso le polveri sottili (originatesi anche la HN3) del settore agricolo rappresentano l’8% (in diminuzione costante dal 1990) sparso su tutto il territorio nazionale, mentre il riscaldamento domestico (concentrato in aree urbane) rappresenta oltre 1/3 del totale ed è in continua crescita”.

“E sul tema del riscaldamento si vedano soprattutto le case popolari che hanno impianti termici vetusti inefficienti e involucri che sono un buco termico. In sostanza – conclude la Padalino –  il Comune non raggiunge nessuno obiettivo. E’ ora di ripensare radicalmente l’approccio alla sostenibilità di Milano e smettere di scaricare sui cittadini meno abbienti i costi, ad oggi molto poco utili per l’ambiente, in nome della transizione verde”.