23 Marzo 2020

Donne maltrattate, resta attiva la rete antiviolenza

La rete antiviolenza del Comune di Milano resta attiva per continuare ad aiutare, in caso di bisogno, le donne. Rimangono operativi, dunque, i numeri di pronto intervento telefonico, così come i servizi offerti dai 9 centri che operano in città: dalla prima assistenza al sostegno psicologico, dalla consulenza legale all’orientamento al lavoro e nella ricerca di un’abitazione, dalla valutazione di un percorso di accompagnamento all’autonomia al semplice primo ascolto. È sempre possibile, quando necessario, anche il collocamento in strutture protette del Comune o in Case rifugio messe a disposizione dalle 5 tra cooperative sociali e associazioni che fanno parte della rete messa in campo dal Comune. Attivo anche il numero verde nazionale 1522 per segnalazioni e richieste di supporto. “Viviamo un momento difficile per tutti, e per chi ha problemi in casa propria lo è anche di più – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – Di certo non intendiamo lasciare sole le donne che vivono situazioni di conflitto e di disagio spesso proprio laddove ora sono costrette a rimanere, nel loro appartamento. I servizi quindi continuano a funzionare a pieno regime, per garantire vicinanza e aiuto concreto a chi ne ha bisogno”.  

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Avviata la distribuzione di 5mila mascherine a medici di base e pediatri

Potranno essere ritirate, a partire da oggi, 5mila mascherine KN95 FFP2 equivalente donate al Comune di Milano, che ha deciso di metterle a disposizione di tutti i medici di Medicina generale e dei pediatri di Libera scelta operanti sul territorio della città. Lunedì e martedì, tra le ore 11 e le 17, ciascuno di loro potrà ritirare cinque mascherine e un flacone da 3 litri di sanitizzante (alcool denaturato cosmetico 70,5°), donato da Branca, presso i sette hub temporanei che il Comune di Milano ha allestito, insieme alle associazioni del Terzo settore, per fronteggiare l’emergenza. “Continuiamo a lavorare incessantemente per raccogliere offerte e donazioni che ci arrivano dalle tante città, società, associazioni, singoli cittadini, comunità nazionali e internazionali che vogliono aiutarci ad affrontare questa emergenza. E redistribuiamo ciò che arriva a chi ne ha più bisogno in questo periodo – commenta la vicesindaco Anna Scavuzzo –. Lo facciamo attraverso i servizi dello 020202 e lo facciamo attraverso gli hub, prima solo con i generi alimentari per i nuclei familiari in difficoltà e, da lunedì, anche con le mascherine a medici di base e pediatri, che stanno svolgendo con una dedizione unica un lavoro delicato e fondamentale al fianco di quanti hanno bisogno di cure e di conforto”. Le informazioni per i medici di Medicina generale e per i pediatri di Libera scelta operanti sul territorio della città di Milano e le istruzioni per poter procedere al ritiro sono sul sito dell’Ordine dei medici di Milano all’indirizzo www.omceomi.it.  

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#Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi

#Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi. L’intervento è arrivato sul suo profilo Twitter. E con una mossa molto tipica per il sindaco milanese su #Milanononsiferma: Sala si scusa, quasi. “Il 27 febbraio circolava in rete il video #Milanononsiferma: forseho sbagliato a rilanciarlo, ma in quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del virus. Accetto le critiche, ma non tollero che qualcuno possa ancora marciarci su per scopi politici”. #CTCF Non è lui ad aver sbagliato ad appoggiare chi lanciava gli Aperivirus, è la realtà che non era chiara. Dunque, sembra dedurne, in realtà non ho sbagliato. Un’affermazione che segue la linea del Sala invincibile che non sbaglia mai. Tutti ricordano la virulenza dei suoi difensori contro tutto e tutti ai tempi della sua condanna per aver truccato le carte di Expo 2015. Improvvisamente la Legge non era più principio sacro e inviolabile, come detto dalla sinistra per vent’anni. Non stupisce dunque che oggi Sala e il suo staff non riescano con serenità ad ammettere i propri errori senza sottolineare quelli altrui o a puntualizzare che forse è un errore, però. Per Sala vale sempre il però, il quasi, insomma tutte le cautele del caso, perché con il neo acquisto della famiglia Bazoli le regole valgono. Quasi. L’unico sussulto che gli va riconosciuto è aver tolto dalla comunicazione ufficiale, cioè quanto riportato dal suo profilo Twitter, l’attacco a Salvini: il suo tweet arriva infatti da un intervento nel salotto televisivo di Fabio Fazio in cui il primo cittadino milanese sottolineava che mentre lui sbagliava, Salvini chiedeva la riapertura di tutte le attività. Della serie: io ho versato il sale sui biscotti, però Pierino ci buttava le caccole del naso. Poi ci si stupisce che con politici così sia difficile affrontare qualunque crisi.  

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Coronavirus, i respiratori della Protezione Civile non funzionano

Coronavirus, i respiratori della Protezione Civile non funzionano. Lo hanno sussurrato in tanti, ma a dirlo chiaramente nella conferenza quotidiana che tiene sul canale della Regione Campania è stato Vincenzo De Luca. Il presidente campano tra la serie innumerevole di difficoltà legate all’emergenza ha messo proprio i respiratori che la Protezione civile ha consegnato in tutta Italia. Milano compresa. I respiratori della protezione civile non funzionano, dunque sono stati la classica fake news positiva diffusa dalle istituzioni. Una crepa in quella che era un’impostazione comunicativa del governo dall’inizio: dire sempre la verità. Ora sui respiratori forse ci si è fidati del capo Borrelli, forse nemmeno lui sa quale sia la situazione. In questo momento una verità a singhiozzo è la peggior soluzione perché non permette di innescare la reazione positiva a questa crisi che si sta cercando di mettere in piedi in tante parti d’Italia. Il Paese c’è (ndr noi pure con una raccolta fondi) come dimostrano le decine di milioni piovute sulla sanità pubblica e privata in pochi giorni. Donazioni di cinque euro o di dieci milioni, i soldi arrivano da tutti. Quando il governo ha chiamato 300 medici per costituire una task force anti Coronavirus, hanno risposto 15mila medici in poche ore. Segno che la possibilità di ripresa ci sono, basta smetterla di prendere in giro gli italiani. Il popolo esiste, ora bisogna capire se esiste anche una classe politica in grado di svolgere davvero un ruolo positivo per i governati. C’è un politico che sappia risolvere la questione respiratori?

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