23 Giugno 2021

Affinità e differenze tra Salvini e Conte

Affinità e differenze tra Salvini e Conte. Chi non le vede? Partiamo da cosa unisce i due candidati a governare la prossima Italia. Perché dopo questa legislatura cambierà tutto: ci saranno meno parlamentari, la Sars-Cov-2 come quotidianità stabile e probabilmente una guerra mondiale tra USA e Cina. E alla fine i due attraversano un momento simile: entrambi hanno in mano un partito con grandi potenzialità, ma non riescono a esprimerle. Conte potrebbe controllare il Parlamento, ma sembra che la maggioranza relativa l’abbiano gli altri. Salvini potrebbe controllare il centrodestra, ma non riesce a trovare candidati per Milano da mesi. Quindi affinità ce ne sono. Così come Conte è chiamato a prendere in mano un partito in rotta, ma bisogna vedere se riuscirà a rivitalizzare i 5 Stelle come Salvini ha oggettivamente fatto con una Lega ridotta al 4 per cento. Una battaglia difficile, ma non impossibile se si gioca la partita del 2023. Ma invece che nella vittoria, Conte potrebbe imitare Salvini nei suoi fallimenti: infatti nonostante un potere teorico infinito, il leader leghista non trova la quadra con gli alleati sui nomi dei candidati se non con una fatica immensa. Ci prova, ma non ci riesce. Circondato da fedelissimi forse non all’altezza, forse dalla certezza di qualità che non ha. Perché Berlusconi aveva la magia dei milioni: quando politicamente non si trovava l’accordo, faceva pesare le televisioni nazionali e i soldi e tutti tacevano. Salvini non ha aziende come Conte e Renzi, dunque come hanno notato alcuni è più difficile ricattare la nuova generazione come successo con Berlusconi. Ma le energie per gestire grandi gruppi le hanno? Perché Renzi si è ritagliato il ruolo di uomo di palazzo molto bene, in attesa che la Natura liberi certi posti di potere. Ma gli altri due? Alla fine le affinità e differenze tra Salvini e Conte come si orienteranno? Somma di pregi o cumulo di difetti?

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Rimbalzo Crypto

Rimbalzo Crypto. Dopo giorni e giorni di deprimente caduta libera, ecco il rimbalzo crypto: il Doge passa da 0,15 a 0,18, mentre l’Ethereum è risalito sopra i 1700 euro e il Bitcoin sopra i 28mila euro. Ma l’entusiasmo ha contagiato quasi tutti: sono ancora in negativo Dcr e Xem, segno che la ripresa è appena partita e ancora non è passata a tutte le valute dei listini principali. Quanto durerà la risalita però è impossibile saperlo. Forse tutto il crollo è dovuto agli allarmi sul Bitcoin fuori controllo lanciati da alcuni importanti personaggi nei giorni scorsi.

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Via mascherine, De Rosa (M5S): “Bene lo stop all’aperto, ma mai abbassare la guardia Covid virus canaglia”.

Via mascherine, De Rosa (M5S): “Bene lo stop all’aperto, ma mai abbassare la guardia Covid virus canaglia”. “Togliere le mascherine è un importante passo avanti nell’ottica di riappropriarci della normalità ed è un obiettivo al quale il M5S ha lavorato con grande impegno. Sono quindi molto positivi i toni ottimistici di oggi ma va assolutamente ricordato a Fontana e alla regione Lombardia che non è il momento di abbassare la guardia. Il Covid è un virus canaglia e i controlli devono continuare allo stesso ritmo degli ultimi mesi per non vanificare il grande sforzo fatto dai lombardi. Il tracciamento e la genotipizzazione delle varianti vanno rafforzati, in caso di cambio dei dati bisogna agire immediatamente e non fare gli stessi errori di fine agosto dell’anno scorso. In vista dell’estate poi l’attenzione deve restare alta anche sugli accessi e sui rientri in regione. Quanto alle nuove aperture il prossimo passo deve per forza essere quello di consentire le visite ai ricoverati negli ospedali e nelle RSA. Chi soffre merita la vicinanza e l’affetto dei propri cari”, così Massimo De Rosa, capogruppo del M5S Lombardia, commenta le parole del Presidente della Lombardia Fontana sullo stop alle mascherine all’aperto.

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Rallenta l’export lombardo

Rallenta l’export lombardo. Il valore delle esportazioni lombarde nel primo trimestre 2021 rimane al di sopra dei 31 miliardi di euro, mentre le importazioni superano i 34,7 miliardi. Questi risultati portano ad un incremento del deficit commerciale regionale che ora si attesta a -3,7 miliardi di euro, il valore massimo dal 3° trimestre 2011. Rispetto allo stesso trimestre del 2020 la dinamica dell’export è stata positiva per quasi tutte le ripartizioni territoriali italiane, ad esclusione del solo Nord-est. L’aumento delle esportazioni di metalli di base, prodotti in metallo e macchinari e apparecchi dalla Lombardia ha inciso significativamente sulla crescita dell’export nazionale di questo trimestre, mentre c’è stato un contributo negativo dall’export regionale di articoli farmaceutici e chimico-medicinali. Per quanto riguarda le principali destinazioni, i flussi dalla Lombardia verso la Germania (+5,1% rispetto al livello pre-crisi e +9,2% tendenziale) e la Cina (+9,9% rispetto a pre-crisi e +36,4% tendenziale) hanno dato i contributi positivi più evidenti in questo trimestre, mentre ha influito negativamente il calo delle vendite verso gli Stati Uniti (-17,7% rispetto a pre-crisi e -30,1% tendenziale). Vista l’eccezionalità dei risultati per alcuni trimestri del 2020, il confronto tendenziale – peraltro positivo (+3,5%) – impedisce di cogliere alcune dinamiche, per cui nella valutazione è utile anche considerare la variazione rispetto al livello medio del 2019 considerandolo come livello pre-crisi di riferimento da raggiungere. “Il recupero registrato a fine 2020 si indebolisce con il nuovo anno e il valore dell’export lombardo nel primo trimestre non raggiunge ancora i livelli pre-crisi del 2019 (-2,6%) – commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – La realtà lombarda rimane molto diversificata: settori, destinazioni e territori mostrano andamenti differenti tra loro. Risultati positivi per i metalli di base e i prodotti in metallo dei quali si giovano le provincie di Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza-Brianza e tiene il comparto alimentare, ma si conferma la forte crisi di tessile, abbigliamento e calzature. Fa ben sperare la ripresa dei principali mercati europei e asiatici, Germania e Cina in particolare”. Consulta il rapporto completo: Focus commercio estero 1 trimestre 2021-completo

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