23 Ottobre 2020

Galli: prepariamoci alla battaglia di Milano

“A marzo temevo la battaglia di Milano, ma fu evitata grazie alla relativa tempestività del lockdown. Adesso stiamo per averla, perché l’infezione dilaga”. Così Massimo Galli, direttore Malattie infettive dell’ospedale Sacco a Agorà su Rai3. “Ora a Milano la gente è suscettibile ad infettarsi, il timore che l’infezione dilaghi è reale ed è testimoniato da quello che vediamo negli ospedali”. A fronte di questa situazione, continua Galli, il personale sanitario, “non è impreparato ma frustrato da dover riaprire e ricannibalizzare tutte le attività che erano state restituite all’assistenza corrente”. Ad oggi, “stiamo già riconvertendo tutto quello che possiamo riconvertire. Qualcosa poteva esser fatta diversamente, ma non venite a dirlo al personale sanitario”. “Se la tendenza non viene invertita nei prossimi 15-20 giorni – secondo Galli – è molto probabile che saranno necessari poi interventi molto più drastici. È aritmetica più che scienza” ma un “nuovo lockdown generalizzato sarebbe un intervento della disperazione e indice del fallimento di altre azioni di contenimento”. ANSA

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Imbrattate sedi Ugl contro il contratto dei riders

Protesta vandalica contro il contratto nazionale sui riders, la scorsa notte, a Milano, dove la sede del sindacato Ugl è stata imbrattata con frasi offensive. Sui muri degli uffici, in via Annibale Butti, sono apparse le scritte ‘venduti’, ‘Ccnl truffa’ e altre offese. Un episodio che segue altri due avvenuti a Torino e a Bologna. “E’ il terzo attacco che il nostro sindacato riceve in poco più di un mese da quando è stato sottoscritto il CCNL Rider per garantire diritti e tutele ai lavoratori del settore – affermano Paolo Capone, Segretario generale dell’Ugl e Riccardo Uberti, Segretario Ugl di Milano – Purtroppo, l’attuale clima ostile è il frutto dei messaggi negativi, come quello di stamane ad Agorà da parte di Debora Serracchiani, volti a creare solo tensioni fomentando questo genere di reazioni pericolose e violente”. Il contratto nazionale entrerà in vigore il 3 novembre prossimo. ANSA

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Danneggia un bar mentre doveva essere ai domiciliari

Ieri sera la volante dell’Ufficio Prevenzione Generale è intervenuta in un bar in viale Certosa per una persona molesta che aveva danneggiato il locale. L’uomo, un cittadino italiano di 45 anni, non più presente sul posto all’arrivo dei poliziotti, aveva avuto un diverbio con il titolare del bar perché invitato a indossare la mascherina di cui era sprovvisto. Il 45enne è andato in escandescenza e ha danneggiato, prima, il plexiglass divisorio del bancone e, poi, mentre se ne stava uscendo, la vetrata del locale. Grazie alle testimonianze e alla visione dei filmati di videosorveglianza del bar, i poliziotti sono risaliti all’autore del danneggiamento che risultava essere agli arresti domiciliari. Gli agenti l’hanno trovato presso la sua abitazione con gli stessi abiti indossati al bar e lo hanno arrestato per evasione e danneggiamento aggravato.

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Mancata zona rossa ad Alzano: indagati Cajazzo e Salmoiraghi

Mancata zona rossa ad Alzano: indagati Cajazzo e Salmoiraghi. Ci sono anche l’ex direttore generale della Sanità lombarda, Luigi Cajazzo, il suo ex vice Marco Salmoiraghi, e una dirigente dell’assessorato, Aida Andreassi tra i nomi iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Bergamo nell’ambito dell’inchiesta sulla mancata zona rossa di Alzano Lombardo e Nembro. Oltre a loro, risultano indagati anche Francesco Locati e Roberto Cosentina, il direttore generale e il direttore sanitario della Asst Bergamo Est. I due dirigenti sanitari bergamaschi hanno avuto un ruolo chiave nella gestione della chiusura e, dopo poche ore, della riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano, dove il 23 febbraio scorso erano arrivati dei pazienti con i sintomi del Covid.Proprio per cercare di far luce su quanto successo gli ultimi giorni di febbraio e i primi di marzo ad Alzano e Nembro e nel resto della Val Seriana, flagellata dal virus molto più di altre aree della Lombardia, la Guardia di Finanza di Bergamo ha acquisito materiale informatico, scambi di email e chat contenute nei telefonini dei dirigenti regionali. Lo stesso hanno fatto anche con il contenuto del telefono dell’assessore al Welfare Giulio Gallara, che non è indagato. In particolare, le Fiamme Gialle si sono concentrate sugli scambi di messaggi avvenuti tra febbraio e giugno, il periodo più critico della pandemia. “Le operazioni si sono svolte in un clima di massima collaborazione senza necessità di procedere a perquisizioni”, fa sapere in una nota la Procura. Anche del “materiale informativo nella disponibilità del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro” è stato acquito nel corso della giornata dalla Gdf, nella sede dell’Iss a Roma. Nell’ambito dell’indagine per epidemia colposa, nei mesi scorsi sono state sentite una serie di persone, tra cui anche il governatore Attilio Fontana, l’assessore Gallera e il premier Giuseppe Conte. L’obiettivo dei pm guidati da Cristina Rota, è ricostruire cosa sia accaduto nella struttura sanitaria nei giorni in cui l’emergenza ha cominciato a colpire la provincia di Bergamo. E soprattutto capire perché – anche se i sindaci avevano chiesto di circoscrivere le zone dove il contagio mordeva di più – si sia invece preferito aspettare, per poi istituire un lockdown generale.In Procura era già stato sentito a verbale anche l’ex dg Cajazzo, che aveva riferito ai pm che la decisione di riaprire il pronto soccorso di Alzano, dopo aver individuato i primi casi di coronavirus, “era stata presa in accordo con la direzione generale della Asst di Bergamo Est”. Decisione che era arrivata dopo aver accertato che era “tutto a posto”: i locali sanificati e predisposti “percorsi separati Covid e no Covid”. Una versione che però è stata smentita da un’inchiesta giornalistica del Tg1 che il 10 aprile aveva mandato in onda un servizio in cui un medico presente alla riunione del 23 febbraio raccontava che a decidere era stato Cajazzo. “Il 23 febbraio è arrivata la chiamata del direttore generale dell’assessorato al Welfare Cajazzo – aveva raccontato il medico davanti alle telecamere – che ha detto: non si può fare, perché c’è almeno un malato di Covid in ogni provincia, non possiamo chiudere oggi Alzano, tra due ore Cremona…Quindi riaprite tutto”.

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Controlli di Polizia al Parco Sempione

Proseguono i servizi di prevenzione della Polizia di Stato nel territorio della Città di Milano, volti al contrasto dello spaccio di stupefacenti e al controllo di persone e veicoli. Ieri sera i controlli degli agenti hanno interessato, tra le altre, la zona di Parco Sempione e quella di via Giambellino. I poliziotti del Commissariato Centro, con i colleghi del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia, nei pressi di Parco Sempione hanno identificato 60 persone di cui 19 con precedenti. Due i posti di controllo nel corso dei quali gli agenti hanno controllato un totale di 25 veicoli. Sono stati accompagnati in Questura per identificazione, perché sprovvisti di documenti, 5 cittadini extracomunitari e a uno di questi cittadini è stato notificato il divieto di ritorno a Milano e il foglio di via obbligatorio. I poliziotti hanno, infine, arrestato un cittadino senegalese trovato in possesso di 3 grammi di hashish e hanno segnalato alla locale Prefettura 2 cittadini italiani e un cittadino extracomunitario quali assuntori di sostanze stupefacenti. Nel corso del servizio sono stati sequestrati un totale di 11 grammi di hashish e 30 grammi di marijuana. Un altro arresto per detenzione e spaccio di stupefacenti è stato poi eseguito in serata dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico in via Giambellino. La loro attenzione è stata attirata dagli atteggiamenti sospetti di un 39enne italiano. I poliziotti lo hanno controllato, trovandolo in possesso di una dose di cocaina, una di marijuana e 2,4 grammi di hashish. La perquisizione si è così estesa all’abitazione dell’arrestato, dove gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato altri 17 grammi di marijuana, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e sostanza da taglio.

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